Solo un paio di banali, rapide parole introduttive per iniziare a commentare a caldo il Palmares della Giuria di Venezia 82° composta da Alexander Payne (Presidente, regista) insieme ai colleghi: Stéphane Brizé, Maura Delpero, Cristian Mungiu, Mohammad Rasoulof e le attrici Fernanda Torres e Zhao Tao. Premesso e scontato che è totalmente inutile stare a disquisire sulle decisioni finali o sui compromessi inevitabili che scelte del genere comportano, abbiamo l’impressione che – a prescindere dalle valutazioni (e simpatie) personali del tutto legittime – alla fine siano andate a convergere e si siano unite, nel verdetto finale, due debolezze convergenti: quelle del cinema “Indie” americano da lungo tempo in crisi e quelle del cinema di casa nostra. Il risultato conclusivo: due premi da una parte (Jim Jurmush e Benny Safdie) e due dall’altra (Gianfranco Rosi e Paolo Sorrentino /Toni Servillo) con un contentino all’attrice cinese Zhao Tao (e la Coppa Volpi alla sua collega Xin Zhilei probabilmente per un’interpretazione che non si potrà definire memorabile – ma chissà?) e un altro al giurato francese, premiando con l’Osella per la migliore sceneggiatura l’interessante A pied d’oeuvre di Valérie Donzelli.
Mi rendo conto che, qui scrivendo in fretta, sto facendo una lettura molto semplificata del Palmarès con una forzatura estrema dei risultati ma non credo di essere molto lontano dal vero, a prescindere dai personali giudizi riguardo ai singoli film del Concorso che, comunque, non ci è sembrato di livello spaziale – più promettente sulla carta che nella realtà di film poi presentati. Il punto nodale stava, a nostro avviso, se prendere o meno una decisione “politica” che avrebbe avuto un minimo di senso: quella, cioè, di premiare con il Leone d’oro il film di Kaouther Ben Ania The Voice of Hind Rajab (a cui è andato il Gran Premio della Giuria) a prescindere dal suo (maggiore o minore) valore “artistico”. Insomma, come un piccolo ed esplicito ma forse non del tutto indifferente segnale da lanciare all’opinione pubblica mondiale rispetto allo scandaloso dramma di Gaza. Ciò non è avvenuto, purtroppo, a causa forse (chissà? Ma non vogliamo accusare nessuno per carità) di un certo atteggiamento pavido e di ritrosia che ha condotto ad una soluzione di compromesso – il che sostanzialmente non serve a nessuno: non è di un granello di aiuto alla causa della pace in Palestina né serve a scoprire quale possa essere oggi un cinema innovativo e del futuro. Il tutto con buona pace sia della carriera di un cineasta nobile, di tutto rispetto come Jim Jarmush che ha dato, in maniera innegabile, il meglio di sé diversi anni fa e non con questo Father Mother Sister Brother, sia di un cinema “necessario”, di pancia, di diretto intervento politico sul reale che oggi ci potrebbe servire, oltre a tanto altro, come il pane.
Sospendendo di necessità il giudizio su Silent Friend di Ildikó Enyedi che non abbiamo visto (ma per diversi amici il film qualitativamente migliore di tutto il Concorso), il verdetto veneziano, dunque, premia, in definitiva, lo status quo, o meglio il passato ma non serve, come sarebbe auspicabile in tempi di baionette e di guerra, per intervenire sul terribile presente. Paradossalmente, però, aiuta in qualche modo il cinema italiano che attualmente si trova sotto uno scacco politico che rischia di azzerarlo più di quanto, in effetti, meriterebbe (ma si tratta di un discorso troppo lungo e annoso che qui evitiamo di fare). In ogni caso la città di Napoli e il suo cinema escono tra i principali vincitori da questo Palmares di Venezia 82° – cosa di cui non possiamo che essere un pizzico contenti. Ma su tutti questi temi, ci sarà occasione di riprendere il discorso (G. Sp.).
Concorso
La Grazia di Paolo Sorrentino (Film d’apertura) Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile a Toni Servillo
The Wizard of The Kremlin di Olivier Assayas
Jay Kelly di Noah Baumbach con George Clooney, Adam Sandler, Laura Dern
The Voice of Hind Rajab di Kaouther Ben Ania Leone d’argento – Gran Premio della giuria
A House of Dynamite di Kathryn Bigelow con Idris Elba, Rebecca Ferguson
Ri Gua Zhong Tian (The Sun Rises On Us All) di Cai Shangjui, Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile alla protagonista Xin Zhilei
Frankenstein di Guillermo Del Toro con Oscar Isaac, Jacob Elordi, Mia Goth
Elisa di Leonardo Di Costanzo con Barbara Ronchi, Valeria Golino
A pied d’oeuvre di Valérie Donzelli, Premio Osella per la migliore sceneggiatura
Silent Friend di Ildikó Enyedi con Tony Leung e Léa Seydoux Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore/attrice emergente: Luna Wedler
The Testament of Ann Lee di Mona Fastvold
Father Mother Sister Brother di Jim Jarmusch Leone d’oro
Bugonia di Yorgos Lanthimos
Duse di Pietro Marcello
Un film fatto per bene di Franco Maresco
Orphan di László Nemes
L’Étranger di François Ozon
No Other Choice di Park Chan-wook
Sotto le nuvole di Gianfranco Rosi Premio speciale della Giuria
The Smashing Machine di Benny Safdie, Premio speciale per la regia
Nǚhái (Girl) di Shu Qi
Fuori concorso
Chien 51 di Cédric Jimenez (Film di chiusura)
Sermon to the void di Hilal Baydarov
L’isola di Andrea di Antonio Capuano
Il Maestro di Andrea Di Stefano
After The Hunt di Luca Guadagnino
Hateshinaki Scarlet di Mamoru Hosoda
Den Sidste Viking (The last viking) di Anders Thomas Jensen
In The Hand of Dante di Julian Schnabel
La valle dei sorrisi di Paolo Strippoli
Dead Man’s Wire di Gus Van Sant
Orfeo di Virgilio Villoresi
Fuori concorso – Speciale Cinema e Musica
Nino. 18 giorni di Toni D’Angelo
Piero Pelù. Rumore dentro di Francesco Fei
Newport and the great Folk dream di Robert Gordon
Francesco De Gregori Nevergreen di Stefano Pistolini
Fuori Concorso – Non Fiction
Kabul, Between Prayers di Aboozar Amini
Ferdinando Scianna – Il fotografo dell’ombra di Roberto Andò
Marc by Sofia di Sofia Coppola (Su Mark Jacobs)
I diari di Angela – Noi due cineasti. Capitolo Terzo di Yervan Gianikian e Angela Ricci Lucchi
Ghost Elephants di Werner Herzog
Baba-wa al Qadhafi (Mi Father and Qaddafi) di Jihan K
The tale of Sylian di Tamara Kotevska
Nuestra Tierra di Lucrezia Martel
Remake di Ross McElwee
Kim Novak’s Vertigo di Alexandre Philippe
Cover-up di Laura Poitras e Mark Obenhaus
Broken English di Jane Pollard e Iain Forsyth
Zapiski Nastoyashego Prestopnika (Notes of a True Criminal) di Alexander Rodnyansky e Andriy Alferov
Director’s diary di Alexandr Sokurov
Hui Jia (Back Home) di Tsai-Ming Liang
Fuori concorso – Cortometraggi
Origin di Yann Arthus-Bertrand
Boomerang Atomic di Rachid Bouchareb
How to shoot a ghost di Charlie Kaufman
Fuori concorso – Serie
Portobello (Ep. 1-2) di Marco Bellocchio con Fabrizio Gifuni
Un prophète (Ep. 1-8) di Enrico Maria Artale
Etty (Ep. 1-6) di Hagai Levi
Il mostro (Ep. 1-4) di Stefano Sollima
Venezia Spotlight
Hijra di Shahad Ameen
Un cabo suelto di Daniel Hendler
Made in EU di Stephan Komandarev
Motor City di Potsy Ponciroli
La hija de la española di Mariana Rondon e Marité Ugas
À bras-le-corps di Marie-Elsa Sgualdo
Calle Malaga di Maryam Touzani Premio degli spettatori “Armani Beauty”
Ammazzare stanca di Daniele Vicari
Orizzonti – Lungometraggi Concorso
Mother di Teona Strugar Mitevska (Film di apertura)
Komedie Elahi (Divine Comedy) di Ali Asgari
Hiedra di Ana Cristina Barragán Miglior sceneggiatura
Il rapimento di Arabella di Carolina Cavalli Premio Orizzonti per la Migliore attrice a Benedetta Porcaroli.
Estrany Riu (Strange River) di Jaume Claret Muxart
Harà Watan (Lost Land) di Akio Fujimoto Premio Speciale della Giuria Orizzonti
Grand Ciel di Akiro Hata
Rose of Nevada di Mark Jenkin
Late Fame di Kent Jones con Willem Defoe
Dinti de lapte (Milk teeth) di Mihai Mincan
Pin de fartie di Alejo Moguillansky
Otec (Father) di Tereza Nvotova
En el camino di David Pablos Premio Orizzonti per il Miglior Film
Songs of forgotten trees di Anuparna Roy Premio Orizzonti per la Migliore Regia
Un anno di scuola di Laura Samani Premio Orizzonti per il Migliore attore a Giacomo Covi
The souffleur di Gaston Solnicki
Barrio triste di Stillz
Human resource di Nawapol Thamrongrattanarit
Funeral Casino Blues di Roderick Warich
Venezia Classici – Restauri
Amaro destino (House of Strangers) di Joseph L. Mankiewicz (1949)
Aniki Bóbó di Manoel de Oliveira (1942)
Bashù – Il piccolo straniero (Bāshu gharibe-ye kuchak) di Bahram Beyzai (1986) Miglior restauro
Il delinquente delicato (The Delicate Delinquent) di Don McGuire (1957)
Destino cieco (Przypadek) di Krzysztof Kieślowski (1981)
Due ettari di terra (Do bīghā zamīn) di Bimal Roy (1953)
Kagi di Kon Ichikawa (1959)
Kwaidan (Kaidan) di Masaki Kobayashi (1965)
Lolita di Stanley Kubrick (1962)
Il magnifico cornuto di Antonio Pietrangeli (1964)
Il marchio del rinnegato (Mark of the Renegade) di Hugo Fregonese (1951)
Matador di Pedro Almodóvar (1986)
Il porto delle nebbie (Le Quai des brumes) di Marcel Carné (1938)
Quel treno per Yuma (3:10 to Yuma) di Delmer Daves (1957)
Roma ore 11 di Giuseppe De Santis (1952)
Lo spettro di Riccardo Freda (1963)
Ti ho sposato per allegria di Luciano Salce (1967)
Vive l’amour (Àiqíng wànsuì) di Tsai Ming-liang (1994)
Venezia Classici – Documentari
Boorman and the Devil di David Kittredge
Elvira Notari – Oltre il silenzio di Valerio Ciofani
Holofiction di Michal Kosakowski
Louis Malle, le révolté di Claire Duguet
Mata Hari di Joe Beshenkovsky e James A. Smith Miglior documentario
Megadoc di Mike Figgis
Memoria de los olvidados di Javier Espada
The Ozu Diaries di Daniel Raim
Sangre del Torodi Yves Montmayeur
BIENNALE COLLEGE
Agnus Dei di Massimiliano Camaiti
One Woman One Bra di Vincho Nchogu
Becoming Human di Polen Ly
Secret of a Mountain Serpent di Nidhi Saxena

Giornate degli autori (22° edizione)
Memory di Vladlena Sandu Premio del Pubblico
Short Summer di Nastia Korkia
Last Night I Conquered the City of Thebes di Gabriel Azorín
Memory of Princess Mumbi di Damien Hauser
Past Future Continuous di Firouzeh Khosrovani e Morteza Ahmadvand
Daroon-e Amir (Inside Amir) di Amir Azizi GdA Director’s Award
Vainilla di Mayra Hermosillo
A Sad and Beautiful World di Cyril Aris Premio del Pubblico
Arkoudotrypa (Bearcave) di Krysianna Papadakis e Stergios Dinopoulos Europa Cinemas Label
La Gioia di Nicolangelo Gelormini
Laguna di Sharunas Bartas
Écrire la vie (Writing Life) di Claire Simon
Qui vit encore (Who Is Still Alive) di Nicolas Wadimoff
Do You Love Me di Lana Daher
Il quieto vivere di Gianluca Matarrese
Come ti muovi, sbagli di Gianni Di Gregorio (Film di chiusura)
Notti Veneziane
Dom di Massimiliano Battistella (Film di apertura)
Life Beyond the Pine Curtain di Giovanni Troilo
Film di Stato di Roland Sejko
Una cosa vicina di Loris G. Nese
Toni, mio padre di Anna Negri
Indietro così! di Antonio Morabito
Confiteor di Bonifacio Angius
Amata di Elisa Amoruso
6:06 di Tekla Taidelli
Confronti
Tevere corsaro di Pietro Balla e Monica Repetto
La salita di Massimiliano Gallo
Articolo 1 di Luca Bianchini
Manara di Valentina Zanella
L’incanto di Tommaso Pessina
Zvanì – Il romanzo famigliare di Giovanni Pascoli di Giuseppe Piccioni
La quinta stagione di Giuseppe Carrieri

40. Settimana della Critica
Concorso
Agon di Giulio Bertelli Premio Luciano Sovena alla Miglior Produzione Indipendente
Cotton Queen di Suzannah Mirghani
Gorgonà di Evi Kalogiropoulou
Ish di Imran Perretta Premio del Pubblico
Roqia di Yanis Koussim
Straight Circle di Oscar Hudson Gran Premio IWONDERFULL
Ore di veglia (Waking Hours) di Federico Cammarata e Filippo Foscarini Premio Mario Serandrei
Fuori Concorso
Stereo Girls di Caroline Deruas Peano (Film di apertura)
100 Nights Of Hero di Julia Jackman (Film di chiusura)
Evento Speciale
A Dance in Vain di Lee Hong-chi
