Barber Ring di Alessio Di Cosimo (vincitore ex-equo del “Tutta un’altra storia Award” al Biografilm Festival Bologna)

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Le traiettorie esistenziali sono spesso, sempre potremmo dire, imprevedibili. A volte c’è una convergenza di mondi differenti, con l’essere umano costretto, con la sua sensibilità,  a governare il prima e il dopo, il vecchio e il nuovo. In questo caso un atleta che ha combattuto sul ring e nella vita, trova faticosamente la sua strada fatta di sacrifici, riscatto sociale e inclusione.

Manuel è un pugile, ma non è un pugile qualunque. Romano, vissuto in una borgata, è riuscito, nel corso degli anni, a ritagliarsi un posto di rilievo tra i pugili italiani. La vita tuttavia è più dura dei pugni presi sul ring: tra un’infanzia difficile, la violenza delle mura domestiche,  la depressione della madre e i problemi giudiziari del fratello, ecco che i guantoni, lentamente, sono stati abbandonati per far posto ad una passione divenuta lavoro e progetto imprenditoriale. Oggi Manuel è un barbiere e un imprenditore di successo; con la sua bottega e il progetto “Barber Ring” dona, a giovani ragazzi nati e cresciuti in contesti difficili, la possibilità di lavorare e trovare una via professionale dignitosa e appassionante.

Il documentario segue uno schema, andamento classico. Il plot gioca sul tema del riscatto sociale, alternando immagini di repertorio a presa diretta, con il protagonista che, concentrato sulla m.d.p., fa da Cicerone aprendo continui squarci sul suo vissuto in gioco tra passato e presente. La prima parte ci mostra la vita da atleta e i problemi in famiglia viceversa la seconda affonda le mani nel progetto inclusivo “Barber Ring”.

Il montaggio alternato presenta una serie di interviste ai ragazzi, a coloro che lavorano con Manuel e si sentono parte integrante di una vera e propria famiglia. A governare il quadro però c’è sempre Manuel, vero connettore narrativo ed estetico. La musica non è mai invadente, avvolge il racconto e fraziona le varie “tappe” esaltando il contenitore emotivo, presente quest’ultimo soprattutto nella seconda parte del documentario.

L’opera di Alessio Di Cosimo è sincera e puntuale nell’informare lo spettatore riguardo ad una storia originale e ben radicata all’interno di un preciso contesto. Sul versante estetico il documentario alterna il quadro frastagliato e caotico delle immagini di repertorio alla patina del presente, con quest’ultima che, per fotografia e angoli di ripresa, strizza l’occhio al videoclip musicale. A livello di sceneggiatura, paradossalmente, il punto di forza, di fatto il personaggio di Manuel, mostra il fianco in alcuni frangenti, visto che cannibalizza la narrazione dando poco spazio alla fluidità narrativa del resto dei personaggi/testimoni. Un’opera di livello, con un ritmo denso che non lascia spazio a vuoti o riflussi inutili e che si guarda bene dallo sprofondare nel registro retorico.

In anteprima al Biografilm festival


Barber RingRegia: Alessio Di Cosimo; soggetto e sceneggiatura: Alessio Di Cosimo; fotografia: Sandro Chessa, Simone Nocchi; montaggio: Domitilla Pattumelli, Stuart Mabey; musica: Paolo Costa; interpreti: Manuel Ernesti; produzione: Well Enough Film; origine: Italia, 2022; durata: 71’; distribuzione: 102 Distribution.

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