Si è conclusa a Bologna la 21ª edizione del Biografilm Festival (6-16 giugno 2025). Di seguito, i principali premi assegnati dalle giurie e dal pubblico:
Concorso Internazionale: trionfa Girls & Gods.
Nel Concorso Internazionale, la giuria ha assegnato il Best Film Award a Girls & Gods di Arash T. Riahi e Verena Soltiz. Il documentario segue l’attivista ucraina Inna Shevchenko, leader del gruppo FEMEN, nel suo viaggio attraverso diverse città e religioni, interrogandosi sulla compatibilità tra femminismo e fede. La scelta conferma sicuramente l’attenzione del festival verso temi urgenti e profondamente attuali, anche se chi scrive personalmente avrebbe preferito vedere il riconoscimento dato ad altre opere, dal valore artistico superiore (su tutti The Father, The Sons and The Holy Spirit, di Christian Sønderby Jepsen, che invece non ha vinto nulla).
Biografilm Italia: Il Pilastro miglior film italiano.
Per la sezione Biografilm Italia, vince Il Pilastro di Roberto Beani, che racconta la storia del quartiere periferico di Bologna attraverso materiali d’archivio e testimonianze dirette. Il film riesce a trasformare la memoria di un luogo in un racconto universale, restituendo la dignità e il valore della dimensione comunitaria. Una vittoria che ribadisce la vocazione del Biografilm nel sostenere il cinema del reale italiano, attento alle dinamiche sociali e ai mutamenti culturali locali.
Premi Nuovi Talenti: sguardi emergenti tra marginalità e memoria
Il Premio Hera “Nuovi Talenti” per il Concorso Internazionale è andato a Flophouse America di Monica Strømdahl, un ritratto partecipe della marginalità sociale negli Stati Uniti, capace di raccontare con umanità la precarietà e la fragilità della condizione umana.
In ambito italiano, il premio è stato, invece, assegnato a Radio Solaire di Federico Bacci e Francesco Eppesteingher. Il documentario ripercorre l’incredibile percorso di Giorgio Lolli, ex operaio e sindacalista bolognese che ha contribuito a creare centinaia di radio comunitarie in Africa, portando voce e consapevolezza nelle zone più isolate. Il film riesce a restituire una memoria viva e attuale, con uno sguardo che unisce etica, tecnologia e solidarietà.
Premi del pubblico: tra attualità globale e intimità emotiva
Nel Concorso Internazionale, il pubblico ha premiato Mr. Nobody Against Putin di Pasha Talankin, David Borenstein, un’opera coraggiosa girata clandestinamente in Russia, che denuncia i meccanismi di indottrinamento imposti ai bambini durante l’invasione dell’Ucraina. Un racconto vitale e anche ironico, che ha saputo coinvolgere gli spettatori con la sua testimonianza di resistenza civile.
Per Biografilm Italia, il premio del pubblico è andato a Il Rospo e il Diamante di Beniamino Casagrande, toccante viaggio nella spiritualità e nell’amicizia tra l’autore e un monaco buddhista. Un documentario intimo, filosofico, che affronta con delicatezza il tema della perdita e del senso della vita.
Tra i vincitori delle sezioni tematiche, il pubblico ha scelto Green Is the New Red per Biografilm Contemporary Lives, un’inchiesta sull’attivismo ecologista in America Latina che denuncia la criminalizzazione della difesa ambientale. Un film necessario, che mette in luce il legame tra giustizia climatica e diritti umani.
In Biografilm Art & Music, ha vinto Il faro – Il fantastico viaggio della Banda Rulli Frulli, che racconta l’esperienza inclusiva e creativa di una banda musicale composta da giovani con e senza disabilità, che suonano strumenti realizzati con materiali di recupero. Una storia positiva, capace di emozionare e ispirare.
Infine, nella sezione Beyond Fiction, il pubblico ha premiato Alpha di Julia Ducournau, film attesissimo che ha avuto a Bologna la sua anteprima nazionale, di cui si parlerà a lungo. Qui potete leggere la nostra recensione.
Il palmarès di questa edizione conferma la vocazione del Biografilm a esplorare il presente attraverso una lente potente ed attenta ai dettagli del mutamento. Emergono narrazioni di resistenza, memoria, inclusione e rinnovamento, sia nelle scelte delle giurie che in quelle del pubblico. Il festival si rivela una sonda creativa, capace di penetrare le pieghe nascoste del presente e restituirne il racconto più urgente.
