Buio come il cuore di Marco De Luca

  • Voto
2.5

Partendo da premesse interessanti costruite abilmente con una fotografia capace di risaltare i caratteri chiaroscurali dei protagonisti e di esaltare le luci e le ombre di una moderna Reggio Calabria, Buio come il Cuore, thriller psicologico diretto da Marco De Luca, parte inizialmente con il piede giusto ma perde d’intensità, credibilità e linearità strada facendo.

Animato da atmosfere cupe, il film mescola erotismo e segreti inconfessabili di quattro personaggi che si muovono nell’ombra, per raccontare la storia oscura di esseri umani apparentemente stabili e sereni, ma profondamente mossi da inquietudini, silenzi e misteri.

Nel 2009 De Luca ha diretto Penso che un sogno così, mostrando già la sua propensione per l’approfondimento psicologico della psiche umana. In Buio come il cuore il regista si concentra, invece, sulle sfumature che si nascondono dietro l’apparente normalità delle interazioni umane premendo l’acceleratore sui silenzi e sulle inquietudini non visibili.

L’aspetto più riuscito del suo secondo lungometraggio è la capacità di amalgamare le diverse sfumature di ambienti, esaltati da una fotografia che gioca sui contrasti: la luminosità del lungomare della città si scontra con le vite parallele dei quattro protagonisti. C’è, come accennato, una realtà apparente e superficiale che mostra le interazioni tra di loro e una sotto-trama latente che si percepisce appena, rivelando i retroscena nascosti che muovono le fila della storia, dall’intreccio essenziale e abbastanza semplice

Anna (Elisabetta Pellini) attrice affascinante quanto misteriosa, è impegnata nella realizzazione di un film in un maestoso palazzo di Reggio Calabria. Al suo fianco sul set l’assiste Daniela  (Antonietta Bello), una donna pronta ad aiutarla nei momenti di difficoltà e di scoraggiamento. Nel frattempo, Fabio, il fotografo di scena (Stefano Gianino), sembra essere particolarmente attratto dalla bella attrice, mentre il ricco marito Giulio (Antonio Grosso) piuttosto protettivo nei suoi confronti, vigila dall’alto l’andamento delle riprese del film.

Un giorno, l’apparente tranquillità di Anna viene bruscamente interrotta: durante un’intervista concordata, una giornalista (Eleonora Puglia) senza scrupoli inizia a porle domande scomode, facendo emergere oscuri segreti che turbano la psiche di Anna, già decisamente poco stabile.

Da questo momento, la protagonista verrà travolta da un vortice di fraintendimenti e da una spirale di inganni e sarà sempre più visibile in lei il crescente senso di tensione e di inquietudine percepito.

Il film, che si ispira ai noir classici hollywoodiani come Basic Instinct, pur mostrando premesse interessanti, manca di linearità, di fluidità narrativa perché gli eventi vengono tratteggiati in un modo troppo caotico oltre ad essere carenti dal punto di vista della credibilità interpretativa. Così la recitazione degli attori appare infatti a tratti ridondante ed eccessivamente enfatica, rendendo poco credibili le emozioni dei personaggi che risultano nette, troppo fisse e con poche sfumature.

Buio come il cuore sarebbe dunque un’opera potenzialmente interessante nelle premesse ma che, sfilacciandosi a poco a poco nel corso del suo sviluppo narrativo, perde di linearità e di intensità, risultando in conclusione non molto appassionante e avvincente come avrebbe potuto. Un’occasione dunque un po’ mancata.

In sala dal 12 dicembre 2024


Buio come il cuore – Regia: Marco De Luca; sceneggiatura: Claudio Masenza, Marco De Luca; fotografia: Cristian Mantio; montaggio: Valentina Massimi; musica: David Cerquetti;  interpreti: Elisabetta Pellini, Antonio Grosso Antonietta Bello, Stefano Gianino, Gabriele Rossi, Eleonora Puglia, Stefania Casini, Costantino Comito, Luc Merenda; produzione: Blue Film; origine: Italia, 2024 ; durata: 101 minuti; distribuzione: Blue Film.

 

 

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