Anche a nome di tutta la redazione di Close-Up, ripubblichiamo questa giustissima nota:
Nelle emergenze si vede la capacità di reagire e di risolvere i problemi. Proprio ciò che oggi pomeriggio la Biennale nel suo insieme non è stata capace di fare. Il nubifragio abbattutosi sul Lido alle 19 non ha smosso nemmeno un po’ i responsabili della Sala Darsena, dove alle 19.30 doveva essere proiettato, per critici e giornalisti, l’atteso “After The Hunt” di Luca Guadagnino con Julia Roberts. Risultato? Centinaia di accreditati sono stati abbandonati sotto la pioggia scrosciante, per mezz’ora, ormai fradici nonostante gli ombrelli, invece di anticipare l’ingresso nella sala. Ci sono stati “buh”, fischi e proteste, del tutto snobbati dalla Mostra. Solo alle 19.23, tre minuti prima dell’orario scritto sul programma, le porte sono state aperte, e tutti noi, ormai in uno stato pietoso visto che non c’era stato modo di ripararsi, siamo entrati. Naturalmente il film è cominciato con un quarto d’ora di ritardo, alle 19.45. La risposta che mi è stata data? «C’erano ancora persone in sala», il tutto a causa del dibattito su “Il rapimento di Arabella”, prolungatosi oltre misura dopo la proiezione per pubblico e accreditati. Sarebbe bastato intervenire e fare presente quanto stava succedendo fuori, a pochi metri di distanza. Se si fanno male i conti sulle durate dei film poi questo accade. Mi auguro che il presidente Buttafuoco e il direttore Barbera vorranno scusarsi, pubblicamente, per quanto accaduto. Un disastro organizzativo senza pari, una macchia nera.
