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Voto
Misterioso, scuro, ricco di sotterranea tensione Europa Centrale, primo lungometraggio di Gianluca Minucci presentato alla scorsa Edizione del Torino Film Festival, si sviluppa internamente in treno, protagonista silenzioso della narrazione.
Ambientato in uno spazio chiuso e circoscritto e caratterizzato da una narrazione piuttosto intima fatta di sguardi, silenzi, mistero, Europa Centrale si snoda in un contesto ricco di tensioni e ombre. Lo stesso regista ha definito l’opera un metafisico Kammerspiel, termine che rimanda al movimento artistico tedesco dell’Espressionismo negli anni Venti. Questa scelta si riflette in una regia essenziale che privilegia il montaggio minimale e i primi piani, accentuando l’importanza degli stati d’animo dei personaggi, l’ansia, le tensioni che si percepiscono dalle sfumature degli sguardi. Succede poco tra un vagone e l’altro, perché il cambiamento e il conflitto non esplodono mai, ma si intuiscono nei corridoi scuri, nei messaggi poco chiari, nei gesti scattosi dei vari protagonisti.
Siamo nel 1940, un periodo decisamente oscuro, il treno rappresenta simbolicamente una sospensione spazio-temporale capace di racchiudere le storie di diversi personaggi chiave, che incarnano le complesse ideologie del tempo. Non ci si ferma mai e a bordo del convoglio viaggia appunto un importante messaggio recapitato dal Comintern, una missione internazionale di fondamentale importanza. In un mosaico variegato che mostra i conflitti dell’epoca, in quel treno notturno, sempre in cammino, troviamo spie, ufficiali di vario rango, figure femminili prorompenti e sensuali, fascisti e comunisti, che rappresentano un ampio spettro di una frammentata idea della Mitteleuropa del tempo (nel cast, tra gli altri, Paolo Pierbon, Catherine Bertoni De Laet, Tommaso Ragno e Angelica Zakankova).
La paura, il sospetto, il dubbio crescente creano un’atmosfera claustrofobica e psicotica, un labirinto psicologico in cui non si intravede salvezza.
Il regista, che in passato ha lavorato a vari videoclip musicali tra cui Ultrafiche of you di Com Truise, Safari Song di Greta Van Fleet o Funeral Pyre di Phantogram, ha costruito, attraverso un’ambientazione fortemente caratterizzata, un’opera interessante, che vuole esplorare i lati foschi del secondo conflitto mondiale, utilizzando sguardi, silenzi, ombre come strumenti per riflettere sulla complessità della psicologia umana.
La fotografia di Carlo Rinaldi, calibrando sapientemente il chiaroscuro, riflette la scelta di esplorare l’intimità della narrazione, mai al di sopra delle righe, quasi sempre soffusa, mentre la colonna sonora di Zbigniew Preisner, ricca di sfumature e contrasti, rende l’esperienza visiva e sonora particolarmente accattivante.
In questa cornice esteticamente di livello, manca però, lo sviluppo dell’intreccio. La narrazione, infatti, resta accennata e poco incisiva, lasciando lo sguardo del pubblico in perenne attesa di uno sviluppo ulteriore dei fatti solo abbozzati: l’ambientazione è, come si accennava, suggestiva e fortemente evocativa, ma l’intreccio avrebbe potuto e dovuto privilegiare il background psicologico dei personaggi, le loro relazioni interpersonali e approfondire il contesto storico di riferimento.
Il treno, potenzialmente un ottimo luogo-non luogo di ambientazione, diventa in questo modo un contenitore vuoto di emozioni, dubbi, contrasti, dei quali però si continua a conoscere solo la superficie e l’impatto visivo.
L’idea è potenzialmente interessante, ma una maggiore attenzione ai singoli protagonisti avrebbe dotato Europa Centrale di una maggiore profondità ed incisività di quanto Minucci è riuscito a fare in questa sua pur interessante opera di debutto.
In Concorso al Festival di Torino 2024
In sala dal 13 marzo 2025.
Europa Centrale – Regia: Gianluca Minucci; sceneggiatura: Gianluca Minucci, Patrick Karlsen; fotografia: Carlo Rinaldi; montaggio: Ian Degrassi; musica: Zbigniew Preisner; interpreti: Paolo Pierobon, Tommaso Ragno, Catherine Bertoni De Laet, Matilde Vigna, Angelica Kazankova, Levente Molnár, András Bálint, Anna Behne; produzione: Aldo Minucci, Gianluca Minucci, Romano Reggiani, Mario Gianani, Lorenzo Gangarossa, Monica Galantucci per Danubio Film, Wildside, m74; origine: Italia, 2024; durata: 87 minuti; distribuzione: Danubio Film.
