Festa del Cinema di Roma: Ciao bambino di Edgardo Pistone (Premio Miglior opera prima ex-equo)

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Ciao Bambino è prodotto (in collaborazione come accade ormai da diversi anni con Minerva Pictures di Gianluca Curti, e non solo) dalla Bronx Film, prestigiosa casa di produzione napoletana, nata dalle ceneri dell’associazione culturale, Figli del Bronx, fondata circa vent’anni fa dal compianto Gaetano Di Vaio, scomparso prematuramente nello scorso maggio. Distintasi da subito grazie a pellicole come Napoli, Napoli, Napoli di Abel Ferrara e La Bas – Educazione Criminale di Guido Lombardi, la Bronx Film si impegna da sempre in attività di promozione sociale e contrasto alla marginalità, ponendosi da subito anche come strumento di rappresentazione e di comunicazione del disagio urbano nelle cosiddette aree a rischio. Il film presentato alla Festa di Roma, di cui ci stiamo occupando, non fa eccezione.
Si tratta dell’opera prima di Edgardo Pistone, regista classe 1990, con una forte propensione pedagogica. Dopo studi di regia e fotografia all’Accademia di belle Arti di Napoli, inizia a praticare cinema in modo decisamente eclettico (è stato fotografo, sceneggiatore, regista di cortometraggi, aiuto regista di Selfie di Agostino Ferrente), dedicandosi pure all’insegnamento della Settima Arte nelle periferie della sua città a beneficio delle generazioni più giovani.
Per il suo esordio nel lungo, Pistone sceglie di rappresentare una storia dalle radici profondamente autobiografiche (nel ruolo del padre del protagonista chiama a recitare il suo vero padre), ambientata proprio nel quartiere dove è nato, il Rione Traiano, che trovandosi nella periferia ovest di Napoli costituisce una sorta di contraltare occidentale al NEST di Francesco Di Leva (che come è noto vuol dire “Napoli Est Teatro”).

Pure qui ci troviamo innanzi a una vicenda di deragliamenti sociali e riscatti sempre possibili, senza tuttavia che vi sia – a differenza di altri esempi consimili – l’intenzione di calcare la mano sugli aspetti più squisitamente socio-politici, da “romanzo criminale” e suoi derivati. No, qui, il regista Pistone e il suo colto co-sceneggiatore, Ivan Ferone, usano una vicenda di ordinaria malavita, tra degrado sociale, marginalità periferica e prostituzione, per enfatizzare gli aspetti poetici che resistono pure in certe derive umane. Insomma un cinema che rifugge dichiaratamente certo pauperismo elevato a cliché di tanti film del genere, per provare a inseguire i desideri sognanti, per quanto disperati, dei suoi protagonisti.

Infatti, il realismo esasperato della registrazione filmica, dal taglio para-documentaristico e quasi etnografico (complice un uso esasperato del dialetto della Napoli occidentale), viene sublimato da uno sguardo insieme asciutto ed empatico, che pretende di elevare la narrazione ben al di sopra del mero portato da “cinema di denuncia”. Nel farlo, i due autori si fanno assistere dalla propria memoria cinematografica, nutrita da certi capisaldi del cinema della marginalità di tutti i tempi, che vengono citati in maniera persino spudorata (gli omaggi più evidenti vanno a film immortali come Accattone di Pier Paolo Pasolini, Chi sta bussando alla mia porta di Martin Scorsese e Roma di Alfonso Cuaron).
Una pellicola forse acerba, e non priva di alcuni elementi di ingenua fragilità; girata però da un regista tutto considerato ancora giovane (per lo meno per il panorama italiano), che prova a inseguire uno sguardo lontano dalle più trite convenzionalità. Lo aspettiamo alla seconda prova, considerando questo debutto del tutto degno di rispetto.


Ciao bambino Regia: Edgardo Pistone; soggetto e sceneggiatura: Ivan Ferone, Edgardo Pistone; fotografia: Rosario Cammarota; montaggio: Giogiò Franchini; scenografia: Marcella Mosca; costumi: Antonella Mignogna; musiche: K -Conjog; interpreti: Marco Adamo, Anastasia Kaletchuk, Luciano Pistone, Pasquale Esposito, Salvatore Pelliccia, Sergio Minucci, Luciano Gigante, Attilio Peluso, Antonio Cirillo, Rosalia Zinno; produzione: Bronx Film, Anemone Film, Mosaicon Film, Minerva Pictures Group; origine: Italia, 2024; durata: 95 minuti; distribuzione: Minerva Pictures

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