Festa del Cinema di Roma: Le choix de Joseph Cross di Gilles Bourdos (Concorso)

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Un grande cantiere a cielo aperto. È sera, forse una come tante. Ma non per Joseph Cross, che riceve, improvvisamente una chiamata, fugge dal cantiere in cui lavora e si fionda in macchina per il viaggio più difficile e tormentato della sua vita.

Le choix de Joseph Cross, remake di Locke, scritto e diretto da Steven Knight nel 2013 si presenta come un dramma esistenziale e ha il ritmo ansiogeno dei film thriller in cui i dettagli del dramma interiore del protagonista vengono fuori lentamente. In  Locke il protagonista, Tom Hardy, era più giovane, qui è già maturo e segnato dalla vita.

Joseph  (interpretato da un sempre convincente Vincent Lindon) è un uomo – si scopre-  affidabile, responsabile, assennato. Ha commesso un solo ed unico errore in una notte particolarmente strana e ora deve affrontare le conseguenze del suo gesto. Inizialmente non conosciamo la destinazione, ma il suo sguardo è preoccupato, ansioso, inquieto. Fuori si intravedono le luci, l’ autostrada; nell’ automobile lui è solo e ha un problema non da poco da affrontare, questo è chiaro.

L’ atmosfera desolata, il grigiore dell’ autostrada nell’ oscurità della notte sottolinea ancora di più la solitudine dell’uomo, che si ritrova senza i suoi cari, senza la sua famiglia, a lottare con la sua coscienza.

Durante il lungo tragitto, gli interlocutori telefonici svelano lentamente i suoi misteri: il capo gli chiede di tornare perché il cantiere attende la colata di cemente più copiosa del decennio, il suo collaboratore, bravo ma insicuro lo tartassa, lui chiama a più riprese la moglie e i figli che lo attendono per la partita e Beatrice, l’ altra, sta per partorire suo figlio e piange di continuo. C’è poi un grande assente: il papà di Joseph, interlocutore immaginario con cui dialoga il protagonista, alla ricerca di un riscatto per la propria coscienza e deciso a non commettere lo stesso errore di suo papà.

Il dramma si consuma nell’arco di una notte, nel tragitto di un viaggio disperato in automobile diretto a Parigi in grado ( forse) di mettere a tacere i suoi nodi esistenziali mai sciolti.

Lui ha già deciso ed è consapevole che la sua vita cambierà drasticamente con la sua scelta autoimposta. Infatti Joseph , a parte rari momenti, non si scompone, non si agita, resta calmo e la sofferenza del suo volto si percepisce dallo sguardo provato del sempre convincente Vincent Lindon e dalle sfumature impercettibili della sua voce.

È un percorso di guarigione esistenziale da ferite ancora aperte, per questo il protagonista non sente ragioni e in un certo senso è egoista nella sua unica scelta che porta a conseguenze dolorose e a cancellare ( forse) ìl suo presente, la sua famiglia, il suo lavoro.

Joseph affronta il viaggio più difficile della sua esistenza perché il dilemma è dentro se stesso e non può tornare indietro perché rischierebbe di perdere la sua integrità ( o almeno di questo è convinto).

La tensione cresce gradualmente e il senso ansiogeno di claustrofobia è amplificato dall’ unica ambientazione , l’ abitacolo dell’ autovettura che diventa strumento e veicolo di un nuovo percorso per Joseph.

Lui è disposto a rinunciare a tutto, pur di non rinunciare all’ idea  di giustizia che coltiva dentro sé. E in una sola notte un costruttore stimato diventa demolitore, un mattoncino dopo l’ altro, della sua stessa vita.

Bourdos dirige un dramma interiore di un uomo la cui coscienza lo spinge ad assumersi responsabilità necessarie e indispensabili per colmare solo i suoi vuoti esistenziali.

La sceneggiatura è minimale, i dialoghi sono essenziali ma fluidi e arrivano come controparte necessaria della coscienza di Joseph, che non è mai incerto, ma tormentato. L’ intero road movie si regge sulle spalle di Vincent Lindon,  sfaccettato nelle espressioni, intenso e capace di trasmettere una rara vulnerabilità umana.

 

Nonostante la lentezza di alcuni passaggi e il rischio di una certa monotonia visiva, Le choix de Joseph Cross si rivela un dramma umano  profondo, teso, con un ottimo protagonista.


Le choix de Joseph Cross – Regia: Gilles Bourdos; sceneggiatura: Steven Knight, Michel Spinosa; fotografia: Pin Bing Lee; interpreti: Vincent Lindon, Emmanuelle Devos, Micha Lescot, Pascale Arbillot, Grégory Gadebois; produzione: Curiosa Films; origine: Francia, 2024; durata: 77 minuti; Distribuzione: Wanted Cinema.

 

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