Festival dei Popoli – 65° Edizione: Cose che Accadono sulla Terra di Michele Cinque (Vincitore del Concorso Italiano)

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 Una staccionata sfondata, un cowboy al galoppo intento a catturare una vacca con il lazo, e orme inquietanti di un nemico che circondano il ranch. Ma quel nemico non è un indiano, bensì branchi di lupi. E non ci troviamo nel Far West americano, ma a soli cinquanta chilometri dal Grande Raccordo Anulare, nei monti della Tolfa. Qui, Francesca e Giulio hanno edificato la loro utopia: un pascolo rigenerativo che rispetta non solo le istanze economiche dell’allevatore, ma anche i diritti di libera circolazione degli animali, i loro bisogni vitali. Ma ecco che un terzo incomodo si fa avanti, un nemico che forse non si può definire tale; piuttosto, un guardiano dell’ecosistema, esattamente come l’uomo.

Una fiaba narrata da una voce fanciullesca ci introduce a questa figura mitica: all’alba dei mondi, il Creatore affidò al lupo il compito di vegliare sul vivente, poiché la Terra stava divenendo troppo vasta per lui. Ma presto la Terra si rivelerà troppo grande anche per il lupo stesso. Tutt’ora i lupi si aggirano nel mondo, lo attraversano in lungo e in largo, per depredarlo o per salvarlo? Il mondo continua però a essere fin troppo vasto: i lupi sfuggono alla macchina da presa, lasciando solo tracce del loro passaggio; così, l’enfasi della camera si sposta su curiosi insetti, quasi invisibili, che animano il suolo romano.

Per tracciarne il percorso e rivelarne la presenza, il regista si avvale di uno sguardo notturno: una foto-trappola, uno strumento di videosorveglianza che si attiva automaticamente al rilevamento di movimenti sospetti. In questo modo, le figure mitiche trovano finalmente una forma terrena e concreta, mostrandosi allo spettatore. Non solo seguono le tracce del bestiame, ma si scagliano contro questo occhio meccanico che compromette la loro forma eterea. È in corso una guerra tra l’uomo e il lupo per la salvaguardia del mondo? O semplicemente l’animale segue il proprio istinto, soddisfacendo i propri bisogni?

L’approccio di Michele Cinque è dichiaratamente deleuziano: “avere un rapporto animale con l’animale”. Ciò implica anche il rispetto per la loro natura imprevedibile, anche quando comporta un potenziale pericolo. Così, durante una tranquilla cavalcata in coppia, il cavallo si imbizzarrisce all’improvviso, scaraventando Francesca a terra e procurandole un grave infortunio che pregiudicherà il suo lavoro per mesi. Ecco, quindi, il risvolto umano di questo “rapporto animale”: seguendo le vicende di questi allevatori utopisti, si inizia a comprendere le loro difficoltà nella gestione delle risorse, le preoccupazioni per il futuro e l’eredità del loro progetto.

L’espediente narrativo utilizzato per esplorare le questioni umane della coppia è rappresentato da una serie di domande che la giovanissima figlia Brianna rivolge durante i due anni di riprese alla madre, curiosa del loro operato. Al di là di certi dispositivi fin troppo scontati e didascalici, il film risulta efficace nel costruire un apparente conflitto tra l’uomo e il lupo per poi deviarlo, facendo precipitare lo spettatore nell’inferno dell’allevamento intensivo: vacche ingabbiate in spazi angusti, nutrite come in un fast food con cibo seriale. Qui, la minaccia dei lupi diventa irrilevante, poiché non vi è alcuna attenzione ai bisogni degli animali, concepiti unicamente come carne da ingrassare in vista del macello. Ecco allora che, nello spettatore e nella giovane Brianna, comincia a germogliare una nuova consapevolezza riguardo al complesso rapporto tra uomo e lupo, un compito comune: quello di prendersi cura del delicato equilibrio del proprio ecosistema.


Cose che Accadono sulla Terra – Regia: Michele Cinque; sceneggiatura: Michele Cinque, Francesca Marciano; fotografia: Michele Cinque, Luca Vannucci; montaggio: Piero Lassandro; musiche: Luigi Cinque, Giovanna Famulari, Stefano Saletti; produzione: Michele Cinque per Lazy Film, Christopher Zwickler per Flute Film; origine: Italia/Germania, 2024; durata: 83 minuti.

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