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Voto
Con un’inquadratura di api inizia e si conclude, prima dei titoli di coda, Bugonia, l’ultima opera diretta da Yorgos Lanthimos che era ritornato quest’anno sulla Laguna in Concorso dopo aver vinto proprio alla Mostra di Venezia del 2023 il Leone d’oro con Povere creature! Per il grande regista greco, sono dunque questi operosi insetti a costituire il termometro ecologico della salute, sempre più minacciata, del nostro pianeta, dato che anche di ciò si parla in sottofondo in questo film che, su sceneggiatura di Will Tracy, ha rifatto e attualizzato una semi-sconosciuta e lontana pellicola coreana del 2003, la commedia/SF Save the Green Planet! di Jang Joon-hwan.
In due parole così si potrebbe narrare la trama: in un luogo appartato della provincia americana, due giovani apicultori che stanno perdendo il loro alveare, Taddy (Jesse Plemons), un ragazzo a cui sta morendo la madre in ospedale vittima di un farmaco dannoso (o forse di altro?) e il cugino Don (Aidan Delbis), un po’ disturbato, vivono ossessionati da una strampalata teoria di un complotto extraterrestre che sostanzialmente hanno imparato a conoscere tramite internet e che mirerebbe a soggiogare e annientare la razza umana. Mettono allora in pratica una missione impossibile, quella di rapire Michelle Fuller (Emma Stone), la potente amministratrice delegata di una grande azienda della zona dove per altro Taddy lavora come addetto alle spedizioni. Il motivo? Perché si sono convinti che la donna sia un’aliena di una misteriosa galassia, venuta sulla terra e intenzionata a distruggere il nostro pianeta.

Il plot, a raccontarlo come abbiamo fatto, non rispecchia, se non in minima parte, quando invece succede in Bugonia, dove si susseguono, un colpo di scena dopo l’altro, tantissime e diverse situazioni sceniche, a partire dal risveglio dalla prigionia, nella cantina della casa dei due ragazzi, da parte della nostra CEO e di quanto poi segue a catena. La donna a cui hanno rapato la folta chioma perché non comunichi con i suoi presunti amici alieni, decide di resistere e mano mano, nella speranza di salvarsi, comincia ad assecondare le assurde teorie dei due complottisti sinché …
Il tutto viene narrato in un alternarsi continuo dei registi narrativi, accarezzati e sviluppati da Yorgos Lanthimos, per toccare momenti horror e di fantascienza (soprattutto nel finale) ma anche la dark comedy e il dramma puro, in una girandola che fulmina lo spettatore, tra il grottesco e il caustico, tra lo stupefacente e il disgustoso.
A un certo punto mi sono chiesto che cosa significasse il nome del film reso graficamente con dei titoli di testa piuttosto originali. Qui mi è venuto in soccorso la rete che suggerisce la seguente colta definizione: il termine si riferisce, nell’antichità, alla pratica e alla credenza nella nascita di api dalla carcassa di un bue morto – dal greco βους (bous), cioè bue, e γονή (goné), che indica generazione o nascita. L’episodio è raccontato da Virgilio nelle Georgiche, dove il Dio Aristeo, dopo aver perso il suo sciame, recupera la sua attività grazie a tale rituale.
Insomma, ci suggerisce Lanthimos in questa favola variegata e sorprendente – tanto a volte da lasciare sorpreso e/o interdetto lo spettatore – per recuperare l’umanità di oggi perduta e inquinata bisogna salvare innanzitutto le brave api (ma non solo).
Interpretato alla grande dalla musa del regista greco che la sottopone ad ogni sforzo possibile, Emma Stone ci consegna un’altra delle sue interpretazioni formidabili per un film che probabilmente dividerà ,spaccherà in due il pubblico. Ma a questi risultati il cinema di Lanthimos non è del tutto nuovo – anzi le sue provocazioni, ormai, sono diventate un rito.
In sala dal 23 ottobre 2025.
Bugonia – Regia: Yorgos Lanthimos; sceneggiatura: Will Tracy; fotografia: Robbie Ryan; montaggio: Yorgos Mavropsaridis; musica: Jerskin Fendrix; scenografia: James Price; interpreti: Emma Stone, Jesse Plemons, Aidan Delbis, Stavros Halkias, Alicia Silverstone; produzione: Square Peg, Element Pictures, Fruit Tree e CJ ENM; origine: Regno Unito, 2025; durata: 120 minuti; distribuzione: Universal Pictures.
