Guarda chi si vede di Riccardo Camilli

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Guarda chi si vede è dedicato a chi resta, in particolare a coloro che devono e vogliono combattere per tornare a vivere, dopo una triste tragedia.
La scomparsa di un affetto importante e la conseguente elaborazione del lutto sono ben delineati dallo sguardo delicato di Riccardo Camilli, che sa parlare di sentimenti e di dolore con fine sensibilità e allo stesso tempo con una giusta dose di sano realismo.
Pur affrontando un argomento drammatico come la morte di una persona cara, non c’è esasperazione o affettazione negli sguardi e nelle interpretazioni dei protagonisti, ma tanta umanità e voglia di ricominciare.
In Peggio per me  (2017) diretto dallo stesso Camilli,  il passato tornava prepotentemente nelle vite di Francesco e Carlo (due ex compagni di scuola) per salvarli dall’apatia del presente e per regalare loro una lezione di speranza e di vita.
Guarda chi si vede parte da una situazione malinconica per proiettarsi al futuro: Claudia (Gioia Vicari) ha perso il marito Marco (sempre Riccardo Camilli) in un terribile incidente perché il ponte su cui stava passando è purtroppo crollato mentre si trovava alla guida della sua auto per scarsa manutenzione. La giovane donna, rimasta sola con una figlia adolescente alla quale è molto legata, (Alessia De Mattia)  immagina, a più riprese, di vedere il marito che, con ironia e dolcezza, la osserva, dispensa consigli, e soprattutto cerca di stimolarla ad andare avanti.
Claudia, in questi tre anni trascorsi dalla morte di Marco è infatti rimasta bloccata, quasi immobilizzata. E anche le donne che la sostengono e la stimolano,(la figlia, la migliore amica e la sorella) sono in certo senso  rimaste a quel tragico incidente di tre anni prima. Solo Lei, Claudia, può sbloccare questo torpore e dare una spinta decisiva per guardare avanti.
E  la sua coscienza architetta  un sistema “perfetto” per stimolarla ad uscire dall’apatia emotiva in cui si è “lasciata vivere” in questi ultimi anni.
La bellezza dei dialoghi a due voci immaginati dalla protagonista  sta nella naturalezza e nella semplicità: c’è un inevitabile sottofondo malinconico, sdrammatizzato dallo sguardo complice e al tempo stesso un po’ “canzonatorio” di Marco, che a volte ironizza sulla situazione, a volte si “diverte” e a volte la punzecchia.
Il tono è quindi quello tipico di una commedia, che sa trattare però, un argomento piuttosto delicato e intimo, senza scadere mai, per un solo attimo, nel vittimismo.
Ne vengono fuori personaggi non solo credibili, ma umani, tanto da riuscire facilmente ad empatizzare con loro senza però provare eccessiva tenerezza o scadere nel già visto: Claudia, Marco, Fabrizio, Nina e Katia (la sorella della protagonista) -solo per citarne alcuni- in fondo ci somigliano: ricchi di contrasti, a volte malinconici, a volte più allegri, e soprattutto, molto molto veri.
Guarda chi si vede dimostra che non c’è bisogno di esasperare i sentimenti e le emozioni-negative o positive- per colpire nel segno: gli alti e gli inevitabili bassi della vita possono essere delineati con intensità e realismo anche con semplicità, quando c’è anima e molto cuore.
E questo film di Riccardo Camilli, realizzato con un budget limitato e grazie a un crowdfunding, ne è un esempio ben riuscito. Consigliato.
Dal 14 in sala e dal 16 al 20 febbraio al Cinema delle Provincie di Roma.

Guarda chi si vede – Regia: Riccardo Camilli ; sceneggiatura: Riccardo Camilli ; fotografia: Alessandro Milo;  montaggio: Riccardo Camilli; interpreti principali:  Gioia Vicari ; Ingrid Tassitano; Tania Angelosanto; Angelo Orlando;  Alessia De Mattia; Claudio Camilli; Claudia Salvatore; Matteo Quinzi; Ferruccio Lanza; Marina Pasqui; Rolando Camilli; Elisabetta Ventura; Paolo Pelle; Angela Troiani; Riccardo Camilli; Angela Troiani;  Leonardo Incocciati;  trucco: Sara Santucci;  produzione: Mc Fly; origine: Italia; durata: 80′; distribuzione: Distribuzione Indipendente.

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