Hurry Up, Tomorrow di Trey Edward Shults

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La distribuzione per soli tre giorni – da lunedì 23 a mercoledì 25 – di Hurry Up Tomorrow del giovane regista americano Trey Edward Shults lascia immaginare che Notorius Pictures sia riuscita a farsi largo nelle sale italiane a fine stagione contando di intercettare in particolar modo i numerosissimi fan italiani di The Weeknd alias Abel Makkonen Tesfaye (1990), multiforme e celeberrimo cantante sospeso fra alternative r&b, pop, dance e new wave che ha all’attivo niente meno che 120 milioni di ascoltatori su Spotify, un’autentica star nel mondo della musica contemporanea, vincitore di Grammy e dominatore, a più riprese, delle classifiche di dischi più venduti un po’ in tutto il mondo. Auguriamo ai distributori che l’operazione fandom funzioni, non possiamo tuttavia negare che il film fa un po’ acqua da tutte le parti.

Sul piano drammaturgico, il limite del film  appare evidente, perché il regista e lo stesso protagonista, coautore della sceneggiatura, anziché decidere di  fare un onestissimo film concerto per presentare al cinema la carriera ormai quindicinale di questo artista di origine etiope oppure, ancor più semplicemente, di dichiarare di aver dato vita a un mega-videoclip, di limitarsi cioè  ad accompagnare sul piano filmico l’omonimo disco  uscito quest’anno (tipo insomma il film The Eras Tour di Taylor Swift distribuito l’anno scorso nelle sale, secondo le medesime modalità), hanno deciso di costruire intorno a questo cantante/personaggio e alle molte canzoni che ascoltiamo di continuo una trama a dir poco esile, basata qua e là, a quanto si legge, anche su qualche elemento biografico del protagonista.

Jenna Ortega

La trama si racconta facilmente: Abel è in crisi, in burnout, è depresso, i consumi di sostanze varie lo stanno sfinendo, a questo viene ad aggiungersi la diagnosi di un’afonia da stress e la fine di una storia, ma the show must go on, soprattutto perché l’agente e confidente, interpretato dal solito bravissimo e inquietante Barry Keoghan (forse l’unica cosa davvero buona del film), non gli dà tregua; ma in mezzo a un concerto Abel si blocca, restando imbambolato, occhi negli occhi, con una fan delle prime file che si insinua nel backstage, la fan si chiama, guarda un po’, Anima, interpretata da Jenna Ortega.. I due finiscono la serata insieme, dopo una ridicola puntata al luna park di Santa Monica, si risvegliano il mattino, anzi il pomeriggio dopo, e lei non solo vorrebbe continuare l’avventura e continuare a frequentare la star (legittima ambizione), ma, in men che non si dica, si è messa addirittura in testa di guarirlo, si candida cioè, non richiesta, a psicoterapeuta (pur essendo a sua volta una tipa piuttosto segnata dal passato e non esattamente idonea ad assumersi quel ruolo, come abbiamo appreso in un paio di scene precedenti),  mentre lui invece, non ha nessuna intenzione di accondiscendere né all’una né all’altra cosa , vorrebbe riprendere il suo tour, la sua vita normale, la nottata è stata uno degli innumerevoli one night stand di cui è costellata la vita di una star. Insomma: non ha nessuna intenzione di riprendersi Anima, l’Anima, venduta al diavolo di un defatigante e alienante showbiz.

Da qui in avanti la vicenda diventa un po’ splatter, un po’ mistico-onirica -e non la raccontiamo per rispetto nei confronti dei fan di The Weeknd, di chi vorrà andare al cinema ad ascoltare della buona musica, e by the way, vedersi anche un film dimenticabile. E a nulla valgono tutti gli effetti visivi, allucinati e psichedelici a cui ricorre il regista per provare a vivacizzare un plot, che ci mette, se ho contato bene, 64 minuti a ingranare, un plot lento, ripetitivo e improbabile. Di più, credo proprio, non ci si sia da dire.

Anzi forse sì: per quel che può valere l’aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes ha dato al film una percentuale di gradimento del pubblico pari al 14%. Ai critici dunque non è piaciuto, magari piace ai fan.

In sala il 23-24-25 giugno 2025.


Hurry Up, Tomorrowregia: Trey Edward Shults; sceneggiatura: Trey Edward Shults, The Weeeknd, Reza Fahim; fotografia: Chayse Irvin; montaggio: Trey Edward Shults; interpreti: The Weeeknd, Barry Keoghan, Jenna Ortega; produzione: Manic Phase, Live Nation Productions; origine: USA 2025; durata: 105 minuti; distribuzione: Notorius Pictures

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