Domanda: Partiamo da una questione un po’ tecnica. Come hai lavorato per costruire il personaggio di Felipin? Quali sono state le difficoltà che hai riscontrato?
Salva Reina: Innanzitutto, una prima difficoltà tecnica che ho affrontato nella costruzione del personaggio è legata al fatto che nella sceneggiatura è presente un salto temporale di circa 15 anni che presuppone un’evoluzione. Ho dovuto pertanto interpretare due personaggi: una persona caratterizzata da una grande forza, volontà e giovane età, ma anche un’altra sconfitta dalla vita. Questo comportava una serie di circostanze su cui dovevo lavorare a livello corporale. Ho dovuto anche costruire la situazione a livello di spirito, per incarnare la sua gioventù e la gran voglia di lottare. Poi, il lavoro più importante è stato chiaramente fatto insieme al regista, Marcel. Ci siamo confrontati per comprendere tutto ciò che si aspettava dalla mia interpretazione. Il film si basa su fatti reali ma Felipin non è esistito. Pertanto, era molto importante che convogliasse tutta questa forza. Inoltre, la mia famiglia ha origini di Andalusia, proprio da dove proviene il mio personaggio. È stata una maniera per omaggiare la mia famiglia e tutti gli emigranti che mi circondano. Inoltre, avevo un nonno che mi ha raccontato molti aneddoti, lavorava in campagna e ho chiesto che mi venissero passate delle VHS di famiglia per aiutarmi nella definizione del modo di camminare e parlare del personaggio. Tutto ciò mi ha aiutato anche a costruire uno spirito a metà tra l’ironia e il cattivo umore al tempo stesso.
“La Nueva Ola” – 18° Festival del Cinema Spagnolo e Latinoamericano (Roma 7-11 maggio 2025): Intervista a Salva Reina, interprete di El 47 di Marcel Barrena
Il Festival del Cinema Latinoamericano e Spagnolo si è aperto con la proiezione dell’opera El 47, un film di Marcel Barrena, vincitore di ben 5 premi Goya e di prossima distribuzione con Movies Inspired. Il film racconta la storia di un quartiere periferico di Barcellona, Torre Baró, servendosi del protagonista Manolo Vital (Eduardo Fernández). Abbiamo intervistato l’attore Salva Reina, interprete di Felipín, vincitore di un Goya per questo film e presente per l’occasione alla serata di inaugurazione del Festival.
Il film sviluppa vari temi: il franchismo, i sogni, l’educazione femminile, la lotta di classe, il coraggio, la storia di Barcellona, il futuro delle nuove generazioni. Cosa speri che arrivi al pubblico italiano attraverso la proiezione del film, qui in sala presso il Cinema Barberini?
Sì, il film tocca delle tematiche molto attuali come l’importanza di una dimora o il modo in cui trattiamo gli immigrati. Una volta, siamo stati anche noi degli immigrati. In un momento storico in cui regna l’individualismo, credo che sia importante ricordare l’importanza di fare gruppo e il potere che i cittadini hanno. È ovviamente importante che ciascuna persona stia bene ma, al tempo stesso, recuperare uno spirito collettivo altrettanto importante, oggigiorno. Bisogna risvegliare la coscienza di ogni persona, indipendentemente dall’appartenenza politica, in primis come esseri umani.
Questa è una domanda un po’ più personale. Cosa pensi del Cinema italiano? C’è un regista con cui ti piacerebbe particolarmente lavorare?
Lo apprezzo molto, sia quello classico che quello attuale. . Mi piace molto Sorrentino. Ho visto Parthenope e mi hanno colpito le sue frasi, la sua capacità di far riflettere, il suo stile surreale e un po’ barocco. Tempo fa, ne ho visto una commedia che mi ha colpito molto, sul suffragio femminile: C’è ancora domani. Mi piacerebbe collaborare con Paola Cortellesi, una collega comica. Credo che ci siano degli aspetti in comune tra le due culture, quella spagnola e italiana, specialmente per quanto riguarda il senso dell’ironia. Non a caso questo consente di proporre in Spagna delle commedie italiane: penso ad esempio a Tre di Troppo e Con chi viaggi.
Infine, ha rappresentato la vittoria del Premio Goya all’interno della tua carriera?
È stata un’emozione fortissima, il cuore mi batteva fortissimo. È stato un momento gioioso ma rappresenta anche la possibilità di ricevere delle proposte lavorative per i prossimi anni a venire. Questo è un aspetto altrettanto importante, ovviamente.
