La terra dei Figli di Claudio Cupellini apre oggi la rassegna “I sopravvissuti: 2022” (Roma, Cinema delle Provincie ore 20,30)

La rassegna “Sopravvissuti: 2022” (https://close-up.info/7706-2/) si inaugura oggi mercoledì 2 marzo alle 20.30 con La terra dei figli (2021) di Claudio Cupellini, tratto dalla omonima graphic novel di Gipi aka Gianni Alfonso Pacinotti (Una vita tranquilla, Aaska, molti episodi della serie Gomorra).

 Il film che vanta un autorevole cast  – tra cui il giovane Leon de La Vallèe e poi Paolo Pierobon, Valeria Golino, Valerio MastandreaFabrizio Ferracane –  verrà presentato in sala dalla co-protagonista del film Maria Roveran.

Siamo in una zona lagunare del Veneto, in una imprecisata epoca post-atomica. Una catastrofe sconosciuta ha condannato i pochi superstiti a una misera vita di stenti dove vige la legge del più forte e le nuove generazioni hanno dimenticato la lettura e la scrittura, ormai solo patrimonio dei loro genitori.

In una palafitta sull’acqua vivono un padre e suo figlio che si arrangiano trovando spesso oggetti o animali da barattare con un rozzo vicino, Arringo, in cambio di provviste. I due non hanno un buon rapporto, fatto soprattutto di rimproveri da parte del primo verso il secondo. L’uomo, capace di leggere e di scrivere, tiene un diario del cui contenuto tiene il figlio all’oscuro. Una notte muore e il ragazzo va al rifugio di Arringo; lo cattura, lo tortura per chiedergli del passato del padre, ma questi risponde solo che questi odiava il figlio già dalla nascita.

Il protagonista decide quindi di partire sul motoscafo alla ricerca di qualcuno che gli sappia leggere il diario e dopo alcuni giorni di viaggio, il ragazzo raggiunge una casa abitata da due contadini, Matteo e Lorenzo apparentemente ospitali. Durante un giro nella casa il ragazzo nota qualcosa di strano: c’è una giovane donna, Maria, tenuta nuda in una gabbia che dopo qualche giorno riesce a liberare.

I due ragazzi fuggono in un mondo pieno di pericoli ma vengono catturati da un uomo armato di fucile con una maschera da subacqueo, che li conduce al rifugio di una banda criminale. Separato da Maria e rinchiuso in una cella, il ragazzo domanda al “boia” (che indossa la maschera per nascondere il volto sfregiato con il naso mancante) se sappia leggere e gli mostra il diario. Dopo altre  vicissitudini, alla fine i due giovani riusciranno a riconquistare la loro libertà per intraprendere un viaggio dal destino incerto, ma in cui  forse riusciranno a continuare a sopravvivere.

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