La trama fenicia di Wes Anderson

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Appena esce un nuovo film di Wes Anderson, la prima cosa da fare è controllare quali attori fanno parte del suo solitamente ricco cast per scoprire soprattutto quali siano le nuove star che hanno avuto l’onore di entrare a far parte del progetto. Lo stesso vale per la lunga lista di attori, fra protagonisti e ‘semplici comparse’, de La trama fenicia, presentato da appena pochi giorni sul tappeto rosso di Cannes e che ora esce nelle sale dei cinema italiani. La nuova opera si presenta come un’altra variazione delle qualità artistiche ed immaginative di Anderson e della sua squadra di collaboratori d’eccezione.

Scritto insieme al suo co-sceneggiatore preferito Roman Coppola, questa volta la trama (!) si lascia inspirare ai film di spionaggio degli anni Cinquanta. Il protagonista Zsa-zsa Korda – interpretato da un Benicio del Toro fuori dalle righe (del Toro aveva lavorato con Anderson già in The French Dispatch) – è un patriarca e maniate dell’industria fra i più ricchi d’Europa, con un debole per la botanica. Sopravvissuto al suo sesto attentato aereo e visto che questa volta c’è mancato poco che ci rimettesse le penne, Zsa-zsa Korda, decide di convocare la sua unica figlia biologica Liesl (Mia Threapleton) per metterla alla prova se affidarle o meno l’eredità, nell’eventualità che la prossima bomba a mano gli procuri maggiori danni. La giovane suora novizia dalle grandi doti organizzative segue quindi il padre in un viaggio alla ricerca di possibili partners che finanzino, con investimenti monetari, un grande progetto energetico in Medio Oriente. Ecco appunto il riferimento del titolo agli antichi fenici, popolo di mercanti usi a trafficare nel commercio di beni nel mare Mediterraneo. In cinque scatole (da scarpe) sono raccolte le informazioni per il piano di finanziamento della centrale elettrica. Ad accompagnare i due si avventura anche il simpatico ma eccentrico tutore norvegese Bjørn Lund (interpretato dalla nuova entry nel cinema di Anderson Michael Cera). Uno dopo l’altro, da Prince Farouk (Riz Ahmed), a Leland (Tom Hanks) e Reagan (Bryan Cranston), fino a Marseille Bob (Mathieu Amalric), la cugina Hilda (Scarlett Johansson) e lo zio Nubar (Benedict Cumberbatch), i vari interpellati per soldi, scendono a patti o si giocano (a forza di canestri!) il contratto con Korda, che in questo modo riesce a colmare il buco finanziario causato dai suoi nemici.

Benicio del Toro

La satira di Anderson riprende in termini parodistici note attitudini dei novelli multimiliardari d’oggi: la numerosa prole di Korda conta ben nove figli adottati, perché come dichiara lui stesso, ci sono buone probabilità che uno di essi sia nato genio (un nuovo Einstein), ma va da sé che solo uno avrà l’intera eredità. La Ca’ Argento-Palazzo Korda fa riferimento ad un must fra i ricchi di avere una proprietà a Venezia, e non da ultime la facilità con cui Korda possiede e maneggia armi o licenzia i dipendenti.

Nonostante sia il primo film in cui il regista americano abbia affidato la mdp a Bruno Delbonnel (ricordiamo sua la fotografia in Il favoloso mondo di  Amélie e nella più recente serie Disclaimer) e non, come al solito, a Robert Yeoman, comunque i colori sono molto chiari in tonalità pastello, e la luce diffusa, la limpidezza cristallina delle immagini donano quell’atmosfera di patinato, tipica del cinema di Anderson. Mentre l’eccentrica scenografia di Adam Stockhausen si rivela, nel suo decorativismo visuale e nella sua ricerca di bidimensionalità, perfettamente in armonia con i costumi di Milena Canonero. Fra tutte, la scena nella grande stanza da bagno con i titoli d’inizio film che scorrono, e il via vai di infermiere, è quella che rimane più nella memoria, insieme alla sequenza della scommessa sui canestri. Proprio ricordando queste scene, oseremmo quasi dire che forse, rispetto ai tableau vivant di Asteroid City (2023) abbiamo notato un leggero incremento motorio, ma non vorremmo esagerare! Completamente girato in Germania negli Studi di Babelsberg, vicino a Berlino, La trama fenicia rivela un’attenzione maniacale per i particolari, vicina ad un perfezionismo che sa anche di maniera. Inutile dire che, come per ogni film del filmmaker texano, ogni singolo take è facilmente identificabile come suo.

Ma di solo virtuosismo è difficile portare avanti la narrazione. Ed è questo il rischio a cui va incontro ancora una volta Wes Anderson, riducendo i suoi protagonisti a semplici e piatte caricature, senza un vero interesse per l’individuo dietro il personaggio e malgrado l’attualità delle tematiche chiamate in causa. Anche la storia non è completamente nuova, e chi ricorda Il treno per il Darjeeling (2007), vi scoprirà dei paralleli nella trama. Nonostante non ci sia da aspettarsi nessuna vera novità o sorpresa, gli estimatori del cinema di Anderson avranno comunque modo, pure in questo ultimo e leggero, divertissement, di trovare pane per i loro denti. Divertente, anche se un po’ scontato, il marchio Anderson va visto in ogni caso.

Presentato in Concorso al Festival di Cannes 2025 
In sala dal 29 maggio 2025.


 La trama fenicia (The Phoenician SchemeRegia: Wes Anderson; sceneggiatura: Wes Anderson, Roman Coppola; fotografia: Bruno Delbonnel; montaggio: Barney Pilling; musiche: Alexandre Desplat ; scenografia: Adam Stockhausen; interpreti: Benicio del Toro, Mia Threapleton, Michael Cera, Tom Hanks, Bryan Cranston, Riz Ahmed, Mathieu Amalric, Jeffrey Wright, Richard Ayoade, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Rupert Friend, Hope Davis, Bill Murray, Charlotte Gainsbourg, Willem Dafoe; produzione: American Empirical Pictures, Indian Paintbrush,  Studio Babelsberg; origine: Stati Uniti/ Germania, 2025; durata: 105 minuti; distribuzione: Universal Pictures.

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