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Voto
Ansiogeno, inquietante e adrenalinico, imperfetto ma intenso.
Locked – In Trappola, il nuovo film di David Yarovesky (che aveva diretto L’angelo del male – Brightburn e Nightbooks – Racconti di paura), riadattamento del film argentino 4×4 di Mariano Cohn del 2019, attinge ad un’idea di partenza già efficace, capace di sfruttare al meglio l’atmosfera claustrofobica di un luogo stretto che diventa progressivamente più soffocante e senza via d’uscita apparente.
L’idea di utilizzare un unico ambiente non è nuova: simile è la situazione di partenza de La Choix de Joseph Cross ( 2024, Gilles Bourdos), a sua volta remake francese di Locke, film del 2013 diretto da Steven Knight, dove il protagonista Joseph Cross è costretto a una resa dei conti con la propria coscienza durante un lungo viaggio in macchina. L’ automobile, anche in quel caso è il punto di partenza di un lungo e doloroso flusso di coscienza.
Nel film francese il nemico da combattere rappresenta sé stesso, le proprie scelte. Non esiste un antagonista vero e proprio come in Locked, che ruota invece su una tematica più socio-politica e meno introspettiva rispetto al film francese.
L’ultimo lavoro di Yaroevsky è intimamente legato al contesto sociale di riferimento anche se la città in cui è ambientato non è ben identificata. L’ intreccio di Locked si snoda infatti in una metropoli senza nome, sotto un cielo grigio e con tanti individui che si arrangiano per vivacchiare. E in mezzo a tanta miseria umana troviamo Eddie, senza soldi e con il desiderio di conquistare la fiducia di sua figlia, la piccola Sarah. Eddie in un parcheggio in pieno giorno si imbatte in un SUV lasciato aperto in cui si introduce con l’idea di rubarlo.

La vettura, però, si rivela una trappola perfetta da cui è impossibile fuggire, progettata da un misterioso William che inizia a tormentarlo nei modi più disparati: digiuni prolungati, privazione di acqua, torture fisiche.
Il perno di tutto il film è la distanza generazionale e divario sociale ed etico tra i due protagonisti: in una città americana come tante Eddie Barrish (Bill Skarsgård) è uno spiantato ragazzo che non può permettersi di riparare il furgone con cui poter andare a riprendere sua figlia a scuola mentre William (Anthony Hopkins), ricco e anziano, ha una visione deviata dell’idea di giustizia e gioca con lui in modo perverso, come fosse una marionetta. Lo manovra, lo sottomette psicologicamente, lo guida alla comprensione della sua prospettiva etica.
Inizialmente la tensione è decisamente elevata, i confini del lecito sono sempre più labili e il SUV diventa un microcosmo in cui Eddie lotta come un disperato per la sopravvivenza.
Poi, quando William si materializza rendendo la pellicola più dinamica, la tensione si allenta: il pericolo diventa reale, tangibile e quindi può essere combattuto, proprio come un nemico.
Appena il mistero si svela e il torturatore mostra il suo volto, il film perde consistenza e pathos.
Premesse interessanti e una tensione crescente, che si perde tuttavia nell’ultima parte del film.
In sala dal 20 agosto 2025.
Locked – In Trappola (Locked – In trappola) – Regia: David Yarovesky; sceneggiatura: Michael A. Ross; fotografia: Michael Dallatorre; musiche: Tim Williams; interpreti: Bill Skarsgård, Anthony Hopkins, Ashley Cartwright, Michael Eklund, Navid Charkhi; produzione: Longevity Pictures, Raimi Productions, ZQ Entertainment; origine: Usa, 2024; durata:95 minuti; distribuzione: Eagle Pictures.
