Maestro di Bradley Cooper

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Leonard Bernstein è stato il primo grande direttore d’orchestra americano. Bradley Cooper, che, oltre a dirigere il film,  interpreta il personaggio con grande mimetismo (e numerose protesi facciali), mette in scena l’artista da un punto di vista umano e professionale.

Un mattino (il 14 novembre 1943), nel buio, squilla incessantemente un telefono. Risponde una voce roca: un ventenne riceve una buona notizia, assentisce. Da lì cambia la sua vita, una sostituzione per malattia nella direzione dell’orchestra della Carnegie Hall di New York e Leonard Bernestein prende il volo. All’epoca ha una relazione con un uomo ma di li a poco, ad una festa, incontra l’attrice Felicia Montealegre Cohn (Carey Mulligan) ed è colpo di fulmine. I due fanno tutto insieme, in un prato di schiena giocano a indovinare che numero stanno pensando e si rivelano segreti assoluti: tra loro si innesca un legame potente che resterà per sempre centrale, anche a costo di dolore e conflitto (si sposano nel 1951, restano sposati fino al 1978, anno del doloroso decesso della moglie). Il biopic, diretto da Cooper, è ricco e dettagliato, avvincente nel bianco e nero degli inizi e convincente nella vecchiaia a colori: Cooper abbraccia la solida scuola del metodo Stanislavskij arrivando a una somiglianza incredibile con il misicista-compositore.

Carey Mulligan

La bisessualità dell’autore di West Side Story, di Un giorno a New York, della colonna sonora di Fronte del porto, della “Messa”, col passare del tempo diventa difficile da sostenere davanti a dei figli che crescono: ciò nonostante, forse per via dei tempi, la coppia di genitori si ostina a negarla, sebbene sia ormai evidente. Le feste sono continue, il successo cresce, Felicia si adatta a vedere il marito flirtare nel corridoio di casa, subisce, continua a lavorare in televisione ma è una donna che incassa e soffre. Gli anni passano, i figli crescono, Leonard conosce Tom e si innamora, vorrebbe andarsene via con lui ma Felicia si ammala e lui resta (come racconta sin dalle prime scene, anziano, davanti a una telecamera per un documentario che stanno girando su di lui).

La presenza dominante della musica – nella celebre esecuzione della “Messa”, nelle esaltanti lezioni agli studenti, nelle rappresentazioni teatrali (con liberi passaggi da ballerino di Cooper) – punteggia in contrappunto la sfera privata largamente raccontata nella acuta definizione delle psicologie dei personaggi: il rapporto matrimoniale così intenso e profondo, di libertà, rispetto e intimità viene ribadito da una seconda scena sul prato, in età più matura, schiena contro schiena cercando di indovinare i pensieri dell’altro, ridendo e scherzando con complicità straordinaria.

“L’importante è essere sensibili gli uni con gli altri” dice Felicia sul letto di morte. Ed è questa gentilezza che la contraddistingue, un essere umano al fianco di un altro essere umano, geniale compositore e direttore d’orchestra ma anche marito infedele, passionale, esagerato, vivace come le sue enfatiche esibizioni.

Passato in Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia (2023)
Su Netflix dal 20 dicembre 2023


 Maestro – Regia: Bradley Cooper; sceneggiatura: Bradley Cooper, Josh Singer; fotografia: Matthew Libatique; montaggio: Michelle Tesoro; interpreti: Carey Mulligan, Bradley Cooper, Matt Bomer, Maya Hawke, Sarah Silverman, Vincenzo Amato, Josh Hamilton, Scott Ellis, Gideon Glick, Sam Nivola, Alexa Swinton; produzione: Tracey Landon, Martin Scorsese, Fred Berner, Janine Modder, Steven Spielberg, Bradley Cooper;  origine: USA, 2023; durata: 129 minuti; distribuzione: Netflix.

 

 

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