Nina e il segreto del riccio di Alain Gagnol e Jean-Loup Felicioli

Il duo di registi di animazione francese Alain Gagnol e Jean-Loup Felicioli dopo il successo di Una vita da gatto (Une vie de chat) del 2010, film di animazione arrivato ad ottenere la candidatura agli Oscar nel 2012, torna ora nelle sale con un altro coinvolgente e pregevole film di animazione dal titolo Nina e il segreto del riccio. L’intento dei due registi e disegnatori francesi è di proporre ad un pubblico giovane una storia originale, che si rifà al classico genere del giallo e realizzata in una grafica fuori dal mainstream attuale che, senza rinunciare all’azione e alla suspense , si occupa di un tema adulto, la disoccupazione, visto però con lo sguardo di due bambini.

Nina (voce originale di Loan Longchamp), è una bambina della provincia francese con la fortuna di avere l’amico del cuore Mehdi come vicino di casa e inoltre un papà, Vincent  ed una mamma, Camille molto amorevoli e comprensivi. Mentre ogni minuto della giornata Nina e Mehdi lo passano ad inventarsi piccole e grandi avventure, è diventata ormai abitudine che papà Vincent racconti ogni sera a Nina delle storie per farla addormentare. Il protagonista è un simpatico riccio alla continua ricerca di lavoro, e che nel suo bonario ottimismo non si arrende mai anche se fallisce ogni volta nell’impresa. Per lo stile grafico, il molleggio dei movimenti e l’uso del bianco e nero in cui è realizzato il riccio animato che prende vita nella fantasia di Nina ricorda molto il primo Mickey Mouse della Walt Disney, quello di Steamboat Willie (1928) e disegnato dal genio di Ub Iwerks.

Quando all’improvviso la fabbrica che dà lavoro al suo papa e a molte altre famiglie della zona viene chiusa, e gli adulti disoccupati danno l’impressione, ogni giorno che passa, di non saper reagire, Nina sembra essere l’unica in casa a non perdere le speranze. Spronata dal riccio e insieme a Mehdi, la bambina mette a punto un piano rompicollo per entrare di nascosto nell’edificio della fabbrica ormai abbandonata, dove dovrebbe essere nascosta la soluzione ai problemi di tutti. Ovviamente quello che sulla carta sembrerebbe il piano perfetto in realtà funzionerà solo in parte. La storia ha luogo in due principali e fra loro antitetici spazi: la casa, luogo sicuro e familiare, e la fabbrica, dove si annida il pericolo ma, contemporaneamente, anche la soluzione del problema. Fra loro, il bosco, luogo di mezzo, magico e segreto, dove i bambini costruiscono i loro piani lontano dagli occhi indiscreti degli adulti.

Mantenendo lo stile semplice e lineare del loro primo film, Alain Gagnol e Jean-Loup Felicioli realizzano questa volta in tecnica digitale quello che nel primo film avevano creato su carta. La loro è un’animazione luminosa, creata in 2D, ottenuta con l’uso di superfici di colore, mentre linee, luci e ombre permettono di ottenere effetti in profondità. Partendo da una buona sceneggiatura e con l’intenzione di rifarsi ai classici del noir americano, ispirati in particolare alla fuga dei due piccoli di La morte corre sul fiume (1955) di Charles Laughton, i due autori hanno prodotto, per un mondo di spettatori bambini ma senza perdere di vista gli adulti, una variazione del racconto alla ‘guardie e ladri’, con un’inversione dei ruoli fra il ladro che insegue e le guardie (i bambini) che scappano. La suspense è mitigata dai vivaci colori e accompagnata con particolar cura dalla musica composta da Serge Besset che non manca di dare ampio respiro alle immagini animate variando spesso registro e tema musicale.

Un altro aspetto interessante e da non trascurare, è che la disoccupazione di cui si parla nella trama è presentata come un problema sociale collettivo e causato dalla malafede di individui meschini, contro i quali vale la pena agire costi quel che costi, e non una macchia sulla coscienza del singolo, come molto spesso al giorno d’oggi si preferisce far pensare, anche per lavarsene più facilmente le mani e far così che, parafrasando una frase del film “quando c’è un problema siano sempre gli ultimi a pagare”.

In Nina e il segreto del riccio ci troviamo davanti ad un insolito giallo che non rinuncia a prendere i bambini seriamente e a questi vuole trasmette l’ottimismo necessario per guardare, seppur tramite la lente fantastica dell’animazione, ai problemi quotidiani della vita adulta. Vivamente consigliato a tutte le famiglie e ai giovanissimi dai sei anni in su.

In sala dal 6 febbraio 2025.


Nina e il segreto del riccio (Nina et le secret du hérisson):  –Regia: Alain Gagnol e Jean-Loup Felicioli; sceneggiatura: Alain Gagnol; disegni: Jean-Loup Felicioli; montaggio: Sylvie Perrin; voci originali: Loan Longchamp (Nina), Keanu Peyran (Mehdi), Guillaume Bats (riccio), Audrey Tautou (Camille), Guillaume Canet (Vincent); musiche: Serge Besset; produzione: Jérôme Duc-Maugé, Pierre Urbain, David Mouraire; origine: Francia 2023; durata: 77 minuti; distribuzione: Movies Inspired.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *