Non è un Conclave – è una guerra

Questo è un conclave, non una guerra.

No, è una guerra.

Il mistero è mistero, e laddove c’è mistero, dubbio e curiosità vagano con il lanternino in una mano e una mappa rovinata nell’altra. Il dubbio che a reggere il mistero non sia altro che un’impalcatura con dietro poco e nulla, la curiosità di capire come quell’impalcatura duri da 2000 anni e passa. Conclave di Edward Berger porta avanti curiosità e dubbio, spogliando una cerimonia sacra e rilevandone il lato profano. Lo fa con un buon soggetto, una sceneggiatura un po’ banale e una ricerca dell’immagine apprezzabile, tuttavia i colpi di scena sono quelli che Angeli e Demoni (2009) ci hanno mostrato ormai 15 anni fa e mettere a nudo la corruzione della Chiesa al giorno d’oggi non un’azione così lontana da quella di sparare sulla croce rossa. E qui nemmeno si risparmiano le esplosioni.

Il Papa è morto. Un infarto. Muore nelle stanze della Residenza di Santa Marta (o meglio, la ricostruzione cinematografica), quella adottata dall’attuale e reale Papa come residenza papale, al posto del tradizionale Palazzo Apostolico. E subito si parla di Conclave per occupare il seggio vacante. Incaricato del Conclave è il Cardinale Lawrence Thomas (Ralph Fiennes). I pretendenti al soglio pontificio entrano in Vaticano, ognuno con le proprie mire, seguaci, vizi e peccati. Il gioco del potere ha inizio. Di sacro rimane solo la cerimonia, il resto è affidato agli uomini. Al profano.

Le certezze sono nemiche della tolleranza e dell’unità

Queste le parole del protagonista prima che la votazione inizi: il mondo non desidera più le certezze di una Chiesa solida e definita, bensì necessita di una visione più ampia, capace di vedere il caleidoscopio di ideali e culture che caratterizzano l’umano. In parole povere, a dire che il non-sapere è più fertile del sapere. E in Conclave tutti sanno: c’è chi vuole una Chiesa chiusa alle altre religioni, chi una Chiesa aperta ma con determinate condizioni, e chi vuole lo scontro a ogni costo. Si apre (o forse, si chiude) un labirinto da vicoli ciechi, nel quale o si prende una via o se ne prende un’altra, senza che il compromesso sia una reale soluzione. Ma non è forse il nocciolo della Chiesa Cattolica Romana o della religione in toto, la mancanza del compromesso e il dogma sopra ogni cosa? Il mistero che è dogma? O forse è tempo che il mistero riacquisti il suo significato e non sia il punto terminale, il vicolo cieco a cui tutto porta, bensì l’inizio da cui porsi domande e quindi poter dire che…

Il dubbio alimenta il mistero, senza il quale non esisterebbe la fede

Conclave è quindi un film sul dubbio. Un dubbio che parte dalla misteriosa morte del Papa e tocca ogni umano presente, soprattutto coloro che ai dubbi sembrano impermeabili e retti da solidi certezze. Ma i dubbi battono alle teste, ai muri dello stesso Vaticano. E a volte abbattono entrambe.

Dopo la superba prova di Niente di nuovo sul fronte occidentale, Edward Berger torna con un nuovo lavoro: buoni attori, sceneggiatura meccanica e con colpi di scena chiamati, si salva per il discorso generale tessuto (dubbio-certezze) e per alcune riprese interessanti che la solennità dell’evento, nonché l’ambientazione, richiama e conferma. Un po’ alla Young Pope di Sorrentino, ma tutto sommato, una pellicola avvincente e dall’ottimo ritmo da gustarsi la sera per chiedersi di nuovo: la Chiesa sopravvivrà rimanendo se stessa o modificandosi? Il dubbio se lo sono posti gli ultimi due Papi, ce lo poniamo anche noi. Senza non ci sarebbe il mistero, abbiamo detto.

In sala dal 19 dicembre 2024.


Conclave – Regia: Edward Berger;  sceneggiatura: Peter Straughan (da un romanzo di Robert Harris); fotografia: Stéphane Fontaine; montaggio: Nick Emerson; musica: Volker Bertelmann; interpreti: Ralph Fiennes, Stanley Tucci, John Lithgow, Sergio Castellitto, Lucian Msamati, Carlos Diehz, Isabella Rossellini, Bruno Novelli, Jacek Koman, Thomas Loibl, Rony Kramer; produzione: Alice Dawson, Robert Harris, Juliette Howell, Michael Jackman, Tessa Ross; origine: Regno Unito/USA/ Italia, 2024; durata: 120 minuti; distribuzione: Eagle Pictures.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *