Nottefonda di Giuseppe Miale Di Mauro – parlano i protagonisti

In occasione della proiezione alla stampa di Nottefonda, opera prima di Giuseppe Miale Di Mauro, ispirata al suo stesso romanzo scritto qualche anno fa, si è tenuta anche la  conferenza di presentazione del film a cui erano presenti: il protagonista Francesco Di Leva col figlio Mario, Adriano Pantaleo, Giuseppe Gaudino. Il film è stato prodotto da Maria Carolina Terzi, Luciano Stella, Carlo e Lorenza Stella per Mad Entertainment con Rai Cinema e uscirà il prossimo 8 maggio.
Giuseppe Miale Di Mauro ha esordito spiegando il lavoro per trasporre il suo romanzo:  “Il film l’ho scritto qualche anno fa. Mentre lo scrivevo pensavo al cinema, non come ambizione bensì come ispirazione. Come infatti è stato già detto in precedenza, si tratta di un libro molto cinematografico. Inizialmente pensavo che la trasposizione potesse essere facile per questa caratteristica. Spesso il termine “cinematografico” viene utilizzato in maniera spropositata. A volte mi è capitato di utilizzarlo per riferirmi ad uno spettacolo teatrale, quando invece il cinema è sicuramente altro. Il libro ha avuto un percorso tortuoso prima di arrivare a Mad Entertainment. Il primo percorso è stato inconcludente e pensavo che il film non si sarebbe mai fatto. Un giorno, però, Luciano Stella ha presentato il suo libro di poesie al Nest, laddove ci siamo conosciuti. Dal libro al film c’è stato un margine di vita, mia personale e degli altri, che mi ha fatto comprendere la mia volontà e la mia esigenza di raccontare diversamente la storia iniziale. Nel libro, Ciro è un uomo senza speranza. Nel film, invece, abbiamo provato a conferirgli speranza.”
Francesco Di Leva, che interpreta un padre di famiglia alle prese col lutto e la violenza, ha parlato così del suo ruolo: “In pochi sanno che Giuseppe prendeva ispirazione anche dai nostri racconti mentre scriveva il suo libro.  E ha sempre pensato a noi come attori per interpretare e raccontare questa storia. Aspettavamo solo le persone giuste che credessero nel progetto. Poi per fortuna son arrivati Luciano, Carolina e Rai Cinema. È stato bello vedere quanto un figlio sia stato capace di essere padre. Vedere mio figlio, nei panni del personaggio, guardare il padre e vederlo debole è stata un’esperienza estremamente forte. A livello recitativo.”
Il figlio Mario di Leva ha allora aggiunto:  “Questo film per me ha significato tanto, in quanto è stato fatto con la mia famiglia. Il Nest è la mia famiglia.”
Alla domanda di come mai il film sia stato girato quasi completamente di notte, Francesco Di Leva, ha risposto: “Volevamo restituire la fanciullezza al personaggio del padre. È infatti è emblematica la scena in cui padre e figlio sono sotto le lenzuola. Quando ti ritrovi sotto le lenzuola ti senti sempre protetto dall’arrivo del mostro.”
Per quanto riguarda la fase distributiva, da parte di Luce Cinecittà infine si è aggiunto: “Spesso si fanno delle scommesse, così come per i produttori. In genere sono i distributori a dare meno spazio alle opere prime. Credo che uno dei servizi del ruolo pubblico sia proprio quello di fare da talent scout. Mad Entertainment è sempre stata una garanzia di diversificazione. So qual è lo sforzo produttivo di un’opera prima. Abbiamo invitato personalmente Carolina Terzi a venire a Cinecittà, abbiamo proiettato il film in una delle sale più grandi, proprio per aggiungere valore alla confezione del prodotto finale.  Ho lavorato per anni con Michele D’Attanasio, conosco bene la sua qualità. Ci sono, poi, delle sfumature legate al mix audio, agli effetti visivi che rivelano tutta l’importanza del progetto. Chiedere al produttore di passarmi il link del film sarebbe stato realmente troppo riduttivo.”

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