Il film diretto da Alice Winocour ha avuto il coraggioso ruolo di riportare alla mente e cercare di elaborare in forma filmica i dolorosi eventi legati ai tragici attentati terroristici avvenuti il 13 novembre 2015, sferrati da un commando armato collegato all’autoproclamato Stato Islamico, comunemente noto come ISIS, in varie parti di Parigi e che al solo teatro Bataclan ha visto morire 90 persone. Si è trattato – come si legge – della più cruenta aggressione in territorio francese dalla Seconda guerra mondiale e del secondo più grave atto terroristico nei confini dell’Unione europea dopo gli attentati dell’11 marzo 2004 a Madrid.
Durante il processo che ne è seguito, si è avuto modo, subito immediatamente dalle prime udienze, dedicate alle vittime, di apprendere la spaventosa molteplicità di esperienze tragiche e traumatiche vissute da quanti sono stati coinvolti in questa vera e propria catastrofe con in tutto 137 vittime (inclusi 7 attentatori). Nell’opera di Wincour si sviluppa soprattutto il racconto della vita di una delle persone sopravvissute (interpretata egregiamente, da Virginie Efira a cui è andato di recente il Cesar per la migliore interpretazione femminile), la quale seppur fortunata nell’essersi salvata, paga lo scotto di sentire forte il senso di colpa per tutti coloro che ha visto assassinare; altro particolare non da poco, è che ha dimenticato tutto l’accaduto a causa dello shock subito.
Si definisce coraggiosa la scelta della regista francese, perché il suo lavoro seppur dettagliato e frutto di scelte stilistiche raffinate e supportate da un’ottima sceneggiatura, è molto vicino cronologicamente all’accaduto e paga quindi un pochino lo scotto dei confronti con i reali accadimenti – d’altronde, come si sa, non è questo il primo film che ricostruisce quei tragici eventi, vedi ad esempio November – I cinque giorni dopo il Bataclan (2022), un thriller drammatico, diretto da Cédric Jimenez, uscito in Italia qualche mese fa.
Le ferite inflitte dall’attentato ai francesi sono ancora molto vive e il loro dolore è difficilmente paragonabile alla “pietas”, scaturita da un lavoro cinematografico, che inserisce nel racconto dei fatti una storia d’amore tra due dei sopravvissuti. Non a caso i loro sguardi si erano già incontrati pochi istanti prima della tragedia nel ristorante “Etoile d’Or”, in cui Mia (appunto Virginie Efira) si era rifugiata dopo che il marito l’aveva scaricata con una palese scusa di lavoro per incontrare l’amante. Spetta dunque ad uno uomo Thomas (Benoît Magimel) che come lei si trovava nel locale, riuscire a far uscire la donna dal “trauma” degli eventi (rievocato da flashback ed epifanie fatte di immagini forti e efficaci), anche se, a nostro avviso, sembra piuttosto che il loro progressivo innamoramento costituisca una maniera per “alleggerire” le conseguenze di questa enorme tragedia contemporanea.
Indubbiamente la coppia cinematografica funziona alla perfezione ed è evidente che la direzione degli attori sia un grande pregio della Winocour, che riesce ad esaltarne i pregi in maniera eclatante. Le scene d’amore tra i due, seppur brevi, sono più intense di quelle relative alla strage e questo può rappresentare un’arma a doppio taglio in un’opera in cui il dolore dovrebbe essere il fulcro di qualsiasi pensiero dello spettatore.
Parigi, la Francia e il suo lutto, non sono stati gratificati fino in fondo, seppur lo stile e la classe del film sono elementi identificativi della regista. Il che ci porta a porci, ancora una volta, un quesito fondamentale e probabilmente insolubile: “l’opera d’arte è al servizio della storia o è la storia che occorre all’arte per inverarsi?”
In sala dal 9 novembre 2023
Riabbracciare Parigi (Revoir Paris) – Regia e sceneggiatura: Alice Winocour; fotografia: Stéphane Fontaine, montaggio: Julien Lacheray; musica: Anna Von Hausswolff; interpreti: Virginie Efira, Benoît Magimel, Grégoire Colin, Maya Sansa, Amadou Mbow, Nastya Golubeva Carax, Anne-Lise Heimburger, Sofia Lesaffre, Clarisse Makundul; produzione: Dharamsala, Darius Films; origine: Francia, 2022; durata: 105 minuti; distribuzione: Movie Inspired.