Revival di Dario Germani

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Revival, diretto da Dario Germani e scritto da Justin DiSandro, affronta il misterioso e inafferrabile limbo del momento post-mortem, un indefinito frammento spazio-temporale ancora sconosciuto alla razionalità dell’essere umano. Dopo il feroce Antropopaghus II e The Slaughter (La Mattanza), il regista italiano prova a rendere affascinante e inquietante la zona di confine tra essere e non essere, cercando di investigare nell’inconscio dell’essere umano e nei ricordi che legano la vita alla morte.

Il film prende le mosse da una malriuscita rapina in banca da parte dai due malviventi- Richard e Grant-, e si presenta, agli inizi, come un vero e proprio gangster movie per poi virare in un ansiogeno thriller ontologico-filosofico, legato a doppia mandata ai test di resistenza fisica di un folle medico ai danni di poveri malcapitati, imprigionati in uno scantinato e costretti ad essere cavie improvvisate di assurdi esperimenti.

L’interesse ontologico del Dott. Martin per il limbo, per la linea infinitesimale che separa la vita e la morte è dovuta al dolore per la perdita dell’amata compagna e quindi la ricerca di una definizione dell’esperienza premorte si lega profondamente a una mera ricongiunzione degli affetti e degli amori vissuti in vita. La trama, che si snoda in due momenti differenti – slegati tra di loro- è piuttosto essenziale.

Due banditi – Richard (Louis Mandylor) e Grant (Yonv Joseph) – sono in fuga, inseguiti dalla polizia dopo una rapina che ha provocato un morto e tanto clamore nelle news televisive… Richard è ferito a una mano e i due non sanno come affrontare la difficile situazione. Nascosto il bottino in un bosco, riescono a farsi dare un passaggio da Martin, un anziano dottore che vive in una casa isolata dove i due possono temporaneamente nascondersi, a quanto pare. . Martin, apparentemente pacifico, li porta in casa con l’intenzione di curare la ferita di Richard e dopo aver offerto loro un piatto caldo, i due criminali si ritrovano nel sotterraneo della casa a fare da cavie per un misterioso esperimento che ha lo scopo di scoprire cosa succede nei primi momenti successivi alla morte.

Tentando di dare una prospettiva approfondita sull’argomento, Dario Germani alterna gli esperimenti assurdi del dottore, rifiutato, a quanto pare, dal mondo accademico con vere e proprie incursioni nell’aldilà di Richard, il più ricettivo tra tutti gli ospiti dello scantinato.

La tematica trattata, per quanto non nuova, è piuttosto interessante e ancora oggetto di mistero ma viene affrontata dal regista in modo lineare ed eccessivamente didascalico senza suscitare viaggi dell’immaginazione o visioni particolarmente estreme e affascinanti.

La solitudine del dott. Martin, ben interpretato da Michel Parè accentua ed esalta la morbosità dei suoi esperimenti, il lutto vissuto dal dottore viene fuori lentamente, la tensione accumulata nella prima parte del film sale ed esplode nel terzo e ultimo atto, ma nel complesso, Revival è un film piuttosto lento e privo di guizzi visivi veramenti degni di nota.

Buone le prove attoriali e splendide le musiche di Sergio Cammariere.

In sala dal 28 novembre 2024


Revival  – Regia: Dario Germani; sceneggiatura: Justin DiSandro; fotografia: Dario Germani; montaggio: Edoardo Viterbori; interpreti: Michael Paré, Louis Mandylor, Robert Madison, Nathalie Rapti Gomez, James Chalke, Yonv Joseph, Violetta Jackson, Naya Manson; produzione: Enjoy Movies; origine: Italia; durata: 93 minuti; distribuzione: Enjoy Movies

 

 

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