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Voto
Se in Do Revenge, la precedente pellicola scritta e diretta Jennifer Kaytin Robinson nel 2022, commedia teen tanto colorata e queer, con qualche guizzo notevole in fase di scrittura, personaggi riconoscibili (tutti interpretati da facce note della TV: Riverdale, Stranger Things, Il Trono di Spade), molto umorismo e una dose di (forse troppo) sana cattiveria, tutto alla fine si risolveva in finale incruento e riconciliante, in questo requel del vecchio So cosa hai fatto (1997), tirando le somme, al di la del sangue che scorre generoso, le cose, a ben guardare, non vanno poi tanto diversamente, portando sullo schermo istanze femminili revansciste, magari tinte di ironia, ma comunque annacquate.

Al termine della loro festa di fidanzamento, Danica (Madelyn Cline) e Teddy (Tyriq Withers) decidono di ultimare alla grande i festeggiamenti andando ad ammirare i fuochi di artificio del quattro luglio sulle colline che dominano la città portuale Southport, assieme agli amici di una vita Ava (Chase Sui Wonders), Milo (Jonah Hauer-King) e Stevie (Sarah Pidgeon). Inopinatamente (o quasi), scelgono di fermarsi vicino la tristemente nota “curva del mietitore”, causando, nel volgere di qualche minuto, un incidente automobilistico nel quale perde la vita una persona ignota. Come da prassi, invece di denunciare l’incidente alle autorità, temendo di essere incriminati per omicidio colposo, decidono di nascondere la cosa e di stringere un patto per celare al mondo il comune segreto. Come noto, tuttavia, la verità è destinata a venire a galla. Un anno dopo, infatti, il gruppo si riunisce nuovamente per festeggiare l’addio al nubilato di Danica, che nel frattempo ha posto fine alla sua relazione con Teddy e sta per sposare un altro uomo. Durante i festeggiamenti, al momento di scartare i regali ricevuti, Danica incappa in una busta anonima, aperta la quale trova al suo interno un bigliettino recante la famigerata frase: “So cosa hai fatto la scorsa estate”. Da quel momento in avanti, per i cinque protagonisti si spalancano le porte dell’incubo. Come accadde trent’anni prima, un misterioso assassino si è messo sulle loro tracce, intenzionato a punirli per il delitto di cui si sono macchiati. In un clima di terrore e reciproci sospetti, dove chiunque di loro potrebbe essere al contempo la prossima vittima ma anche l’assassino munito di uncino, ai cinque non rimane altro che rivolgersi a Julie James (Jennifer Love Hewitt) e Ray Bronson (Freddie Prinze Jr.), gli unici sopravvissuti alla furia omicida del killer del 1997. Chi si cela dietro la sinistra maschera del Killer? Chi riuscirà a salvarsi stavolta?
Mentre si attende con un misto di curiosità e un certo timore il settimo capitolo del franchise di Scream, previsto per il 2026, alla cui regia dovrebbe trovarsi proprio Kevin Williamson, sceneggiatore dei primi due capitoli della quadrilogia originale, sugli schermi cinematografici italiani approda questo requel della pellicola omonima diretta da Jim Gillespie nel 1997 (sempre, allora, sceneggiata da Williamson), con due sequel e una serie televisiva, ancor più dimenticabili del capostipite. L’originale So cosa hai fatto è una pellicola figlia dell’horror citazionista e postmoderno degli anni ’90, di cui così scrive Pier Maria Bocchi: “Le major storiche osservano formule di puro guardarobato esangue, spesso utilizzando il remake come forma di distrazione di massa […]”, ma lo spartito che anima questo nuovo capitolo non pare poi molto cambiato”.
Nel nuovo So cosa hai fatto della Robinson è, infatti, piuttosto facile trovare alcune costanti che hanno contraddistinto, per esempio, i più recenti capitoli della saga di Scream: tra citazioni esplicite (la sequenza a volo d’uccello sulle acque che bagnano la costa di Southport), figure femminili forti che hanno preso il posto dei colleghi maschi, l’utilizzo delle regole e dei cliché tipici del genere horror (la bionda svampita destinata al macello) spesso destinate a essere ribaltate o raddoppiate, gli immancabili jumpscare, e le immagini presaghe di morte (l’acqua della vasca dove Danica sta facendo un bagno rilassante che si tinge di rosso).
Al di la, dunque, degli aggiornamenti dettati dalle necessità e dalle contingenze storiche e culturali (dove a primo impatto la gioventù pare rappresentata in un modo piuttosto convenzionale, mentre vive la propria – bella- vita in ambienti patinati e à la page, mentre è preda di eccessi di vario genere tra xanas, droghe e social network) questa operazione può avere un senso?
Probabilmente si, a patto che guardiamo ad essa nell’ottica demistificatoria e (meta)ironica (assente invece nel capostipite) che Jennifer Kaytin Robinson, ci pare, abbia voluto innervare la pellicola, non prendendosi troppo sul serio.
“La nostalgia è sopravvalutata”; “Non è riuscito ad andare avanti quindi ha ricreato il proprio passato” diranno a un certo punto i protagonisti, rivolgendosi certo a se stessi, ma anche, probabilmente, a noi spettatori e al sistema produttivo cinematografico tout court.
Sarà sufficiente questa presa di coscienza a nobilitare questa film e i suoi possibili futuri seguiti?
In sala dal 16 luglio 2025
So cosa hai fatto (I Know What You Did Last Summer) – Regia: Jennifer Kaytin Robinson; sceneggiatura: Sam Lansky, Jennifer Kaytin Robinson ; fotografia: Elisha Christian; montaggio: Saira Haider; musica: Chanda Dancy; interpreti: Madelyn Cline, Chase Sui Wonders, Jonah Hauer-King, Tyriq Withers, Sarah Pidgeon, Billy Campbell, Gabbriette Bechtel, Austin Nichols, Lola Tung, Nicholas Alexander Chavez, Freddie Prinze Jr., Jennifer Love Hewitt; produzione: Neal H. Moritz; origine: USA, 2025; durata: 111 minuti; distribuzione: Eagle Pictures.
