Sotto la stella di Marlon Brando nasce il 42° “Torino Film Festival” (22-30 novembre) di Giulio Base

Parte sotto l’icona immortale di Marlon Brando il 42° Torino Film Festival, il primo diretto da Giulio Base, il quale sceglie di dedicare un’esaustiva retrospettiva e il manifesto ufficiale del TFF al divo americano, a cent’anni dalla sua nascita.

Dopo l’inaugurazione presso il Teatro Regio – con l’anteprima internazionale di Eden, drama-thriller diretto da di Ron Howard e interpretato da Jude Law, Ana De Armas, Vanessa Kirby, Daniel Brühl e Syndey Sweeney – il Festival di Base si svolgerà nelle consuete sedi (Multisala Cinema Massimo, Cinema Romano) dal 23 al 30 novembre.
Grazie al lavoro dei selezionatori Davide Abbatescianni, Martina Barone, Ludovico Cantisani, Elvira Del Guercio, Veronica Orciari e Davide Stanzione, il TFF 2024 si articola in tre sezioni competitive: il concorso principale (16 film in anteprima mondiale o internazionale), il concorso documentari (16 titoli in anteprima italiana, senza distinzione tra italiani e internazionali) e il concorso cortometraggi (24 titoli in anteprima europea, senza distinzione fra produzioni italiane o straniere). Spazio anche a tre  sezioni non competitive: il fuori concorso (16 titoli), il “leopardiano” Zibaldone (24 titoli in uno spazio totalmente libero , con titoli di ogni genere, senza nessun vincolo di durata, di formato, di data o di anteprima) e la già menzionata retrospettiva dedicata a Marlon Brando (24 titoli, dal suo debutto su grande schermo, The Men/Uomini di Fred Zinnemann a The Island of Dr. Moreau/L’isola perduta di John Frankenheimer e Richard Stanley, passando per tutti i suoi tanti capolavori: da A Streetcar Named Desire/Un tram che si chiama desiderio di Elia Kazan a Apocalypse Now di Francis Ford Coppola).

Le Giurie dei concorsi della nuova edizione del Torino Film Festival sono presiedute da tre donne: Margaret Mazzantini, Roberta Torre e Michela Cescon, chiamate a giudicare assieme a squadre che per competenza e autorevolezza ben rappresentano il panorama culturale e cinematografico italiano e internazionale rispettivamente le sezioni Lungometraggi, Documentari e Cortometraggi.

I 120 titoli suddivisi nelle tre sezioni di concorso (lungometraggi, documentari e cortometraggi) e nelle tre sezioni non competitive (Fuori concorso, Zibaldone e Retrospettiva Marlon Brando) saranno sempre presentati o introdotti da registi o intrepreti, da testimoni diretti o da esponenti della cultura e critica cinematografica. E saranno numerosi gli ospiti internazionali: da Ron Howard a Billy Zane, da Sharon Stone a Julia Ormond, da Emmanuelle Béart a Rosario Dawson, da Alec Baldwin a Matthew Broderick e Vince Vaughn. Tra le eccellenze della cinematografia italiana, Giancarlo Giannini, Ornella Muti, Michele Placido, Claudia Gerini, Giuseppe Battiston, Maurizio Nichetti, Donatella Finocchiaro, solo per citarne alcuni.
Se la Cerimonia di apertura è stata illuminata dalla consegna dei prestigiosi riconoscimenti “Stelle della Mole” a delle star del panorama cinematografico mondiale come Matthew Broderick, Giancarlo Giannini, Rosario Dawson, Vince Vaugh, Sharon Stone e Ron Howard; la serata di Premiazione, oltre alla consegna dei riconoscimenti ai vincitori delle tre categorie in concorso, Lungometraggi, Documentari e Cortometraggi, sarà impreziosita da un’anteprima mondiale, l’attesissimo Waltzing with Brando, film scritto e diretto da Bill Fishman, presente in sala insieme al suo protagonista Billy Zane a, e totale immedesimazione, l’iconica star Marlon Brando.

Tra i 120 film presentati sotto la Mole (di cui 96 lungometraggi e 24 cortometraggi), si segnalano 23 anteprime mondiali, 22 anteprime internazionali, 13 anteprime europee, 24 anteprime italiane.
Una selezione ricchissima e articolata in cui, accanto ai titoli delle sezioni competitive, più vicine allo spirito di un Festival che si segnala dalla sua fondazione per proporre un cinema si ricerca nient’affatto orientato ai diktat del mercato, nelle sezioni parallele trovano spazio vecchi classici del cinema italiano come Romanzo popolare di Mario Monicelli (con gli allora giovanissimi Michele Placido e Ornella Muti) o Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini (nella versione restaurata dalla Cineteca di Bologna nel 60° anniversario ); cult-movies made in Usa come Brazil di Terry Gilliam (scelto come carte blanche dalla madrina Cristiana Capotondi) o Kids di Larry Clarke (che vale la Stella della Mole all’allora esordiente Rosario Dawson); impietosi sguardi sui drammi del presente come From Ground Zero progetto che raccoglie 22 cortometraggi di durata compresa tra i 3 e i 6 minuti realizzati da alcuni registi di Gaza del palestinese Rashid Masharawi o come il distopico The Assessment con Alicia Wikander.

Insomma un menù per tutti i gusti che il neo direttore, Giulio Base, ha così riassunto nella sua presentazione: “La colonna vertebrale del Torino Film Festival è da sempre cinefila e autoriale e tale rimarrà anche in questa edizione, la prima con la mia direzione artistica. Resterà una proposta di film dallo spirito libero, originale, indipendente, graffiante: la linea guida principale è infatti proprio quella di un festival che torna allo spirito del Cinema Giovani, contenuto fin dal nome dal principio della nostra storia. Con una squadra di giovanissimi selezionatori ho cercato di studiare un programma di titoli dal segno memorabile, in una rete di proiezioni chiara e agile, cosicché sia i frequentatori abituali che gli spettatori occasionali possano trovare un festival accogliente, snello e tutto da godere. Per far questo andava pensato necessariamente un assottigliamento del numero delle opere proposte: si passerà dai circa duecento e più titoli delle scorse edizioni a centoventi film, tutti divisi semplicemente in sei sezioni ben distinte e di facile fruizione. Molte delle opere presentate sono anteprime mondiali insieme alle quali sono attese grandi (e anche grandissime) stelle internazionali che verranno a presentare i loro film in sala. Ecco: la sala cinematografica. È questo il vero filo rosso portante di questa edizione del Torino Film Festival. Non ci sarà nulla che non accadrà in un cinema, nulla che non passerà in una sala di proiezione, nulla che non sia legato a un film. Buon festival!”






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