Speak no Evil – Non parlare con gli sconosciuti di James Watkins

  • Voto


Disturbante, morboso, ansiogeno fino a lasciarti una sottile sensazione di sgradevolezza che non ti molla, anche dopo la visione del film.

Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti  – come tutti i thriller ben confezionati- basa le sue premesse sull’idea che la serenità di un nucleo sia solo apparente e precaria perché qualcosa sta per succedere, da un momento all’altro e si respira, fin dal primo minuto, un’atmosfera ansiogena, inquietante, anche se la trama è ben nota al pubblico interessato. Il film di James Watkins è, infatti, un remake di quello danese del 2022 diretto da Christian Tafdrup che ha avuto un notevole successo.

Disturbante lo era anche l’originale, ma in questo remake, il regista ha riadattato per James McAvoy una sceneggiatura che già funziona in partenza, aggiungendo una caratterizzazione molto più marcata del personaggio di Paddy (interpretato da James McAvoy, appunto), che si mostra da subito istrionico, sopra le righe, esuberante, instabile ma non al punto di rendersene conto fin dal primo incontro.

Anche il nucleo familiare è lievemente diverso: nell’originale diretto da Tafdrup, la crisi coniugale era sottilmente presente, sempre sul punto di esplodere, si sentiva un’ansia crescente e distruttiva che minava già in partenza gli equilibri della coppia . Il “male” già stava nel disequilibrato nucleo. Qui, Ben e Louise Dalton sono una famiglia con problemi più “normali” che si trova a dover lottare ferocemente contro un nemico esterno, che lentamente, ma inevitabilmente, comincia a mostrare il suo vero volto.

E un tranquillo weekend si trasforma in un incubo senza apparente via d’uscita. L’intreccio è molto semplice.

Louise e Ben sono in vacanza in Toscana con la figlia Agnes e incontrano un’altra coppia, Paddy, Ciara e il figlio Ant, che soffre di problemi di comunicazione. Le due famiglie, grazie all’esuberanza di Paddy, entrano subito in totale sintonia e, dopo l’estate, Paddy e Ciara invitano Louise e Ben per un weekend a casa loro, in una bellissima villa in campagna, lontano dalla frenesia quotidiana.

Appena arrivati in questa villa sperduta, la famiglia Dalton comincia a rendersi conto che qualcosa che non funziona: frasi inopportune, sguardi fulminanti e una sensazione di malessere di sottofondo  rovinano l’atmosfera. Poi le cose lentamente degenerano, specie quando la piccola Agnes insiste coi genitori che qualcosa che non va con il suo nuovo amico Ant, muto per una malformazione congenita (almeno così sembrerebbe).

La paura diventa reale e il tranquillo soggiorno si trasforma in un incubo a occhi aperti: i Dalton, spaventati, devono far leva sulla loro unione e su tutte le loro risorse nascoste per poter sopravvivere al pericolo.

La tortura psicologica è progressivamente crescente, così come l’ansia che si respira per tutta la durata del film. Inizialmente sono, come accennato, piccole sfumature ad allarmare Louise, come l’eccessiva spigliatezza della coppia che si lancia in dimostrazioni affettuose senza alcun filtro, la severità di Paddy nei confronti del figlio, le reazioni rabbiose di Paddy, che sono sempre al limite, tra lecito e non.

Poi, appena la sensazione di instabilità è più persistente e il terrore diventa realtà, la situazione precipita, Paddy mostra ” finalmente” tutta la sua follia, Ciara la sua sottomissione, e i terribili nodi vengono al pettine.

Ben confezionato, focalizzato sulla personalità estrema di Paddy (James McAvoy che sa ben interpretare certi ruoli al di sopra delle righe, come già dimostrato in Split, 2016, di M. Night Shyamalan) dotato del giusto ritmo e opprimente fino a essere soffocante, Speak no Evil è un thriller che cresce un minuto dopo l’altro e mostra, progressivamente,  il suo vero volto di horror psicologico che non dà tregua e non lascia respiro. Da vedere per gli appassionati e non.

In sala dall’11 settembre 2024.


Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti (Speak No Evil) – Regia: James Watkins; sceneggiatura: Christian Tafdrup, Mads Tafdrup, James Watkins; montaggio: Jon Harris; musiche: Danny Bensi, Saunder Jurriaans; interpreti: James McAvoy, Mackenzie Davis, Scoot McNairy, Alix West Lefler, Kris Hitchen, Motaz Malhees, Dan Hough, Aisling Franciosi; produzione: Blumhouse Productions, Universal Pictures; origine: USA, 2024; durata: 110 minuti; distribuzione: Universal Pictures.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *