Spider-Man: No Way Home di Jon Watts

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La battaglia di Natale 2021 tra uomini mascherati è ormai iniziata: all’autarchico Diabolik dei Fratelli Manetti di cui si è qui già parlato (cfr. https://close-up.info/diabolik-di/), si contrappone la corazzata americana di Spider-Man No Way Home, diretto da Jon Watts alla sua terza regia dopo i precedenti Spider-Man: Far from Home (2019) e Spider-Man: Homecoming (2017). Con questo primo film, com’è noto, era iniziato il secondo reboot della celebre saga del ragazzo-ragno, incentrato soprattutto sull’ambivalenza nella figura del protagonista in bilico tra i suoi impegni scolastici, le aspirazioni amorose e la vita quotidiana di un adolescente di nome Peter Parker, e la lotta al crimine sotto il costume di Spider-Man.

Spider-Man No Way Home inizia proprio sulle parole con cui nel “finalino “del film del 2019 si rivela – incredile dictu – l’identità di Spider-Man oltre a insinuare il tremendo dubbio che il nostro “amichevole supereroe di quartiere” fosse per di più un assassino avendo ucciso il cattivo di turno, l’ambiguissimo e subdolo Quentin Beck alias Mysterio interpretato da Jake Gyllenhaal.

Dunque, per la prima volta in tutta la storia cinematografica del nostro personaggio, la sua vera identità viene rivelata al mondo intero. A partire da questo audace colpo di scena del copione – ormai come il regista anche Chris McKenna e Erik Sommers sono la coppia fissa di sceneggiatura del nuovo reboot – parte l’ultima avventura del diciasettenne Peter Parker (Tom Holland), la cui vita, così come quella delle persone a lui care, viene sconvolta dalla fine del suo segreto e dai sospetti che pesano sul suo futuro in questa situazione inedita. I pericoli e il caos familiare e personale che, infatti, circondano la figura di Spider-Man, rischiano, tra l’altro, di compromettere allo stesso ragazzo, alla fidanzatina MJ (Zendaya) e all’amico del cuore Ned (Jacob Batalon), un passo così importante nella vita di ogni adolescente americano, come l’ammissione al college dopo la fine della scuola.

Per ovviare a questo non lieve ostacolo che minaccia pesantemente il futuro di Peter e delle persone a lui care, il nostro Supereroe decide di rivolgersi al Dottor Strange (Benedict Cumberbatch) per implorarlo di ripristinare il suo segreto, facendo dimenticare a tutto il mondo che Peter Parker è Spider-Man. Quando però il mago che alla fine si decide ad aiutarlo, esegue l’incantesimo dell’Oblio, qualcosa va storto. Si apre uno squarcio nel nostro mondo che libera dal Multiverso i peggiori nemici mai affrontati dall’ Uomo-ragno prima, in ogni luogo e dimensione spazio-temporale. E così Peter affronterà tanti precedenti supercattivi ma verrà aiutato in questa epica impresa da …

Il silenzio stampa è qui d’obbligo ma si tratta del classico segreto di Pulcinella dato che qualunque fan di cine-fumetti, scorrendo l’elenco degli attori del film, potrà facilmente intuire chi sarà a dare una mano al nostro Peter. Che, come Dio, è uno e trino, e qui mi taccio.

A ripensarci, in effetti, sulla carta la sceneggiatura con i suoi colpi di scena e le sue invenzioni macchinose ma a tratti divertenti, rappresenta, forse, la parte migliore di questa nuova avventura diretta da Jon Watts. Personalmente siamo dell’avviso che Spider-Man No Way Home sia meno riuscito delle puntate precedenti e che soprattutto l’accordo industriale tra la Sony e la Marvel abbia indirizzato la saga a diventare una sorta di campionato di serie di B degli Avengers.

Abbandonato troppo presto il rovello personale dato dalla doppia identità del protagonista che per di più ora è stata svelata al mondo intero, il film si incanala, soprattutto nella sua seconda parte, verso una consueta sagra di fuochi d’artificio ad opera, solo o quasi, di pirotecnici effetti speciali e di una musica roboante.

Verrò lapidato dai fan che magari apprezzano questa svolta al Multiverso strapieno di cattivi che vanno e vengono come su una passerella di moda, ma ho un pochino di nostalgia e mi manca il vecchio e amichevole “supereroe di quartiere” con le sue avventure meno effettistiche.  E comunque film come questi – è sempre stato così – sfuggono alla logica delle considerazioni critiche, hanno un loro canale di preferenziale di moda e toccano un nervo giovanile dei tempi. Ok. Magari Peter Parker in persona mi darebbe ragione.

Ps.: nel consueto finalino Marvel, dopo i titoli di coda, si annunzia per il prossimo episodio la riapparizione del grande Hulk. Chissà che non sia divertente.

Nelle sale dal 15 dicembre 


Spider-Man: No Way Home (2021)  Regia: Jon Watts; sceneggiatura: Chris McKenna, Erik Sommers; fotografia: Mauro Fiore; montaggio: Jeffrey Ford, Leigh Folsom Boyd; musica: Michael Giacchino; scenografia: Rosemary Brandenburg, Emmanuelle Hoessly; interpreti: Tom Holland, Zendaya, Benedict Cumberbatch, Jacob Batalon, Jon Favreau, Marisa Tomei, J. B. Smoove, Benedict Wong, Jamie Foxx, Alfred Molina, Willem Dafoe, Thomas Haden Church, Rhys Ifans, Tobey Maguire, Andrew Garfield; produzione: Kevin Feige, Amy Pascal per Pascal Pictures, Marvel Studios, Columbia Pictures; origine: USA, 2021; durata: 148’; distribuzione: Sony Pictures Italia/Warner Bros. Pictures Italia.

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