La madre di Florian Zeller (per la regia di Marcello Cotugno)

Prima parte della sua trilogia sulla famiglia borghese, La madre è stato scritto nel 2010 da Florian Zeller ed è uno spettacolo intenso e controverso. Il tocco del regista e…

Uno sguardo dal ponte di di Arthur Miller (per la regia di Massimo Popolizio)

C’è una passione che mi è entrata dentro, come un corpo estraneo. Una paperdoll è una bambola di carta. La puoi costruire, come fare a pezzi, in un niente. Dipende…

Il soccombente per la regia di Federico Tiezzi

Non è che non abbiamo talento musicale, è piuttosto che ci manca talento esistenziale. L’amore per l’infelicità come il disprezzo per l’Austria sono le due coincidenze che ti danno la…

Nottuari di Fabio Condemi

 Quanto è bello avere paura? Dopotutto Il bello è la parata per contenere l’orrore. Ma paura di cosa? Del reale. Non di ciò che è nascosto nell’oscurità, ma di…

Tavola tavola, chiodo chiodo di Lino Musella

“Tavola tavola, chiodo chiodo sono le parole incise su una lapide del palcoscenico del San Ferdinando, lapide che Eduardo erige a Peppino Mercurio, il suo macchinista per una vita, che…

Uomo e galantuomo per la regia di Armando Pugliese

Lallalarallì, lallalarallà! È un mondo di pazzi, o presunti tali. È un mondo di attori, o presunti tali. Perché alla fine sono tutti pazzi e tutti attori a questo mondo,…

Chi ha paura di Virginia Woolf? di Antonio Latella

Hai un talento per la cattiveria. Nei film dell’orrore capita che per sopravvivere il cattivo si voglia prendere il corpo del buono. Fallimento sicuro, per dovere di happy ending, l’idea…

Aspettando Godot di Theodoros Terzopoulos

 Impicchiamoci, subito! Va bene, però prima tu. Due cose hanno dato inizio al Tempo: il Big Bang e l’attesa. Se del primo non ne abbiamo percezione perché abituati a…

Ferito a morte di Roberto Andò

Il tentativo riuscito di raccontare la vita che succede prima ancora che diventi racconto, e la malinconia di raccontarla quando ormai lo è diventata Così dice Domenico Starnone su Ferito…

Uno, nessuno e centomila di Antonello Capodici

Alla fine Pirandello è cosa celebrale. Ma quotidiana, al contempo. Le due caratteristiche non si possono scindere, sono genialmente legate, e fissare la poetica pirandelliana porterebbe inevitabilmente al caos, alla…