The Suicide Squad – Missione suicida di James Gunn

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Partiamo anche per un blockbuster come The Suicide Squad – Missione suicida dal identikit del suo regista (qui anche sceneggiatore) perché ci dice molto, nel bene e nel male, su come è uscito fuori questo film della Warner/DC.

James Gunn

Classe 1966, James Gunn inizia prima come musicista e cantante del gruppo “The Icons”, (gothic rock, new wave), poi approda alla Troma Entertainment, il celebre marchio “indi” fondato nel lontano 1974 da Lloyd Kaufman e Michael Herz – una etichetta che nel corso dei decenni ha prodotto e distribuito più di 800 film ad altissimo tasso di scurrilità cinematografica (almeno per il sistema americano). Tra splatter, film “scollacciati” o di “pessimo gusto” oltre che quasi sempre assai poco politicamente corretti, ha da sempre rappresentato una sorta di contraltare al moralismo dell’industria yankee.

Per la Troma, Gunn ha scritto due autentici cult-movie: Tromeo and Juliet (1996, che ha anche co-diretto con Lloyd Kaufman) e Terror Firmer (1999), basato sull’autobiografia di Kaufman All I Needed to Know About Filmmaking. I Learned from the Toxic Avenger, libro scritto insieme a lui.

Altro salto temporale e lo ritroviamo naturalmente nell’horror/splatter, realizzando il suo primo vero debutto nel lungometraggio Slither – Una fame da paura (2006). Infine, nel 2012 la Marvel lo chiama a dirigere l’ottimo I Guardiani della Galassia e il suo sequel. Licenziato dalla Walt Disney in seguito a uno scandalo riguardante suoi vecchi tweet poco in linea con l’ortodossia in materia di stupro e AIDS, viene assunto dalla concorrenza DC ed eccolo a pilotare questo The Suicide Squad – Missione suicida che, come è stato ampiamente pubblicizzato, non è né un sequel né un reboot del pessimissimo Suicide Squad (2016) di David Ayer, di cui comunque ripete lo schema di base.

Detto ciò, e con questa interessante carriera alle spalle, ci saremmo aspettati molto, molto di meglio da questa ultima impresa di Gunn, per la cronaca il decimo film del talvolta sgangherato Universo DC.

Lo spunto iniziale non è certo trai più originali nel cinema americano e lo conosciamo per lo meno dai tempi preistorici di Quella sporca dozzina (1967) di Robert Aldrich. Un gruppo di criminali disposti a tutto pur di tornare in libertà o ricattati, vengono reclutati da una spietata agente governativa (Viola Davis) per una missione di guerra “suicida” come recita il ridondante titolo italiano – e in questo caso, ovviamente, sono alcuni celebri furfanti dei fumetti della DC Comics: Bloodsport (Idris Elba), Peacemaker (John Cena), Capitan Boomerang (Jai Courtney), il colonello Rick Flag (Joel Kinnaman), Ratcatcher 2 (Daniela Melchior), l’affamato pupazzone King Shark (in originale con la voce di Sylvester Stallone), Polka-Dot Man (David Dastmalchian), e last but not least l’attesissima bionda Harley Quinn (Margot Robbie), oltre ad altri che mi sono qui non nomino. E non entro nei particolari dei personaggi perché il web pullula di siti molto meglio informati sull’argomento.

Anyway: dalla famigerata prigione di Belle Reve il mal assortito gruppetto, diventato la super-segreta e losca Task Force X al servizio del governo americano, deve compiere una azione salvifica nella remota isola di Corto Maltese, infestata da tiranni e nemici come, ad esempio, Thinker (Peter Capaldi) o il gigantesco Starro, insieme a una valanga di militari sudamericani tanto efferati quanto deficienti e ridicoli, troppo facile preda dei nostri agguerriti supereroi.

Partendo dal suo retaggio cinematografico e musicale, James Gunn orchestra il tutto con estrema violenza grafica e splatter, qualche azzeccata battuta di alleggerimento, musica a palla e, a tratti, un buon ritmo di montaggio. Il film è, al solito, parecchio lungo e al centro oggettivamente si strascina in modo piuttosto noioso. Alla fine, però, si riprende abbastanza bene, cessando anche di essere un attardato manifesto anni Cinquanta da propaganda dell’American way of Life e della sua democrazia salvamondo.

Il divertimento per i fan e gli amanti dei fumetti ci sembra assicurato (e comunque vedremo gli incassi), mentre i cinefili più esigenti, probabilmente, scuoteranno la testa dicendo “così e così” pensando ad altri film migliori di genere analogo. Scontato che per i critici duri e puri siamo al grado zero del cinema – questo, comunque, non è proprio il film per i loro palati. È altrettanto ovvio, infine, che i numerosi estimatori di Margot Robbie andranno in brodo di giuggiole.

 

Dal 5 agosto 2021 in sala


The Suicide Squad – Regia: James Gunn; sceneggiatura: Jemaes Gunn (dai fumetti di di John Ostrander); fotografia: Henry Braham; montaggio: Fred Raskin; musica: John Murphy; interpreti: Margot Robbie, Idris Elba, Joel Kinnaman, Taika Waititi, Jai Courtney, Viola Davis, John Cena, Nathan Fillion, Michael Rooker, Alice Braga, David Dastmalchian, Pete Davidson, Freddie Stroma, Sean Gunn, Peter Capaldi, John Ostrander, Storm Reid; produzione: Atlas Entertainment, DC Comics, DC Entertainment, Warner Bros.; origine: USA, 2021; durata: 132’; distribuzione: Warner Bros Italia.

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