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Voto

Con questo Thor: Love and Thunder – dicono le cronache – è iniziata la cosiddetta “fase quattro” del Marvel Cinematic Universe (MCU), ormai giunto al suo 29° film. Certo di strada se ne è fatta dal primo capitolo della saga di Thor, il celebre supereroe Marvel, ispirato appunto all’omonimo dio della mitologia norrena, che a suo tempo – ormai più di dieci anni fa, nel lontano 2011 – era stato diretto per la prima volta niente po’ di meno che da Kenneth Branagh, aduso a non infrequenti avventure o detour commerciali.
Passato per la seconda volta nelle mani del regista e attore comico neozelandese Taika Waititi dopo Thor: Ragnarok del 2017, nel quale mancava – e non era cosa da poco – il personaggio di Jane Foster /Mighty Thor cioè Natalie Portman – in definitiva il risultato del nuovo film – il quarto ormai della serie – ci sembra di gran lunga superiore al precedente. Che pur già spingendo il pedale sull’elemento comico e del puro intrattenimento familiare, conferiva alla storia un contenuto tragico e di morte, quasi si veleggiasse ai bordi o si volesse approdare ad una vera e propria tragedia classica.
Il pregio – almeno chi scrive lo considera tale – o forse, se si vuole, la principale particolarità, del presente capitolo, scritto dallo stesso Taika Waititi insieme a Jennifer Kaytin Robinson, è quella di mischiare le carte e i registri narrativi più di quanto in genere i prodotti targati Marvel siano adusi a fare.
Si inizia in modo assolutamente drammatico con l’incipit della morte di una bambina che spiega le ragioni e le pulsioni psicologiche che spingono Gorr il macellatore di Dei a diventare un killer potentissimo che vuole eliminare dall’universo ogni forma di divinità – il personaggio è interpretato alla grande da Christian Bale trasformato da un make-up facciale da premio oscar.
Poi, dopo i titoli di testa, ci ritroviamo, in maniera quasi inaspettata, con Thor attorniato da un bel gruppetto di “Guardiani della Galassia” con le lore pose ridicole e le battute spiritose. Infine, ma solo piano piano, comincia a dipanarsi l’azione e la trama del film vero e proprio che così potremmo riassumere in due righe (ma più non serve).

Per combattere le incombenti minacce del villain, Chris Hemsworth come sempre nei panni del muscoloso eroe nordico ma questa volta armato da una ascia magica, mette su la consueta squadra di soccorso, ricorrendo all’aiuto di Valchiria (Tessa Thompson), del personaggio pietroso di Korg (a cui lo stesso regista ha conferito la voce nella versione originale) e soprattutto dell’ex fidanzata Jane Foster che brandisce il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor. Ovviamente seguiranno le avventure del gruppo nel cosmo per cercare il cattivo e fermarlo, prima che sia troppo tardi, nello sfolgorante show-down finale comunque insolitamente e gradevolmente, abbastanza breve e sintetico.

Intervallato da momenti fortemente ironici come, per esempio, tutta la sequenza con un ridicolo e vanaglorioso Zeus (un Russell Crowe, quasi irriconoscibile), Thor: Love and Thunder funziona non tanto nell’aver ritrovato la love story trai due protagonisti principali quanto piuttosto nel seguire un andamento a zig-zag per tenere alta la tensione del suo racconto.
Tra l’altro il film di Taika Waititi, tra le particolarità, ha quella di aver escluso, ancora una volta, un tassello fondamentale della saga. Nel film precedente era stato come si è accennato la figura della scienziata, ammalata di cancro, Jane Foster, qui invece si rinunzia – e probabilmente per molti sarà un grave dispiacere – alla figura di Locki che compare solo e in modo fugace come se stesso in una ironica recita teatrale (Matt Damon in una comparsata). Ed è stata, a dire il vero, una scelta non priva di azzardo, dato le tante risorse narrative insite del personaggio. Ma tant’è.
Insomma, un film pieno elementi visivi pop (tra cui due belle capre volanti) e di diversi aspetti imprevedibili, questo ultimo Thor di cui non siamo in grado di intuire se poi potrà piacere veramente ai fan e al pubblico a cui è rivolto. A noi, in ogni caso, non è dispiaciuto affatto nella sua – a volte – discreta imprevedibilità, ma non pensiamo certo di fare testo.
Ps.: Attenzione, attenzione, restate coscienziosamente sino alla fine del film: non uno bensì ben due “finalini”. Sequel sempre di Waititi garantito?
In sala dal 6 luglio 2022
Thor: Love and Thunder– Regia: Taika Waititi; sceneggiatura: Taika Waititi, Jennifer Kaytin Robinson; fotografia: Barry Baz Idoine; montaggio: Maryann Brandon; musica: Mark Mothersbaugh; interpreti: Chris Hemsworth, Natalie Portman, Christian Bale, Tessa Thompson, Matt Damon, Chris Pratt, Taika Waititi, Russell Crowe, Karen Gillan, Melissa McCarthy, Sam Neill, Jaimie Alexander, Sean Gunn, Luke Hemsworth; produzione: Marvel Studios, Walt Disney Pictures; origine: USA 2022; durata: 119’; distribuzione: Walt Disney Pictures
