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Il Cinema dei Ragazzi, ovvero Il cinema come strumento di lettura – o rilettura-della realtà, che viene filtrata, analizzata e interpretata dagli sguardi di bambini delle elementari. Più nel dettaglio. Fine anni 60. Emilio Sidoti, insegnante della scuola elementare di Albisola superiore, è in un certo senso un innovatore, un insegnante trasversale che cerca, in un percorso artistico cinematografico capace di coinvolgere gli studenti dall’inizio alla fine del processo, di stimolare creativamente lo spirito di osservazione e l’analisi critica nei suoi alunni.
Rileggere dunque la realtà e gli eventi storici attraverso i film, scritti, diretti e interpretati dagli stessi ragazzi. Il metodo, quindi, va molto oltre i manuali di studio cercando di far rivivere sulla propria pelle, eventi di particolare rilevanza
Nel 1967-’68 la quinta classe della Scuola elementare statale di Albisola Superiore, diretta proprio da Emilio Sidoti, dopo mesi di preparazione, realizza il film Libertà in cammino dal tema La Resistenza, il processo storico che ha portato il nostro paese alla Repubblica e alla Costituzione. Una “visione” rinnovata di eventi di carattere storico, tutti girati in Super8. Tra i film girati spuntano fuori anche un battagliero Spartacus e Tarzan. L’attore ormai adulto di Tarzan sorride quasi commosso davanti al sé bambino che si muove con i costumi dell’uomo selvaggio a fatica e goffamente nella giungla della città.
Il documentario di Demetrio Giacomelli è un percorso che unisce il tempo presente con quello di allora, andando proprio a cercare i bambini di allora, oggi adulti, per chiedersi cos’è rimasto in loro di questa esperienza unica e molto innovativa per l’epoca. Cercare e sperimentare attraverso nuove forme di didattica non è una novità soprattutto sul finire degli anni Sessanta. E non solo in Italia.
Allargando le prospettive e gli orizzonti e rimanendo nell’arco temporale di riferimento (il decennio Sessanta), nel 1967 in California, un professore liceale, riscontrando gravi difficoltà nel trasmettere ai suoi studenti il concetto e l’idea di totalitarismo, decide di sperimentare un diverso tipo di approccio didattico, utilizzando sui ragazzi gli strumenti utilizzati dalla propaganda nazista: disciplina, riti, simboli. L’esperienza, dagli effetti devastanti, ha ispirato prima un libro intitolato The Wave, scritto da Todd Strasser nel 1981 e poi il film del 2008 , L’onda (Die Welle) diretto dal regista tedesco Dennis Gansel. Ancora. Nel 1971 Philip Zimbardo, allora professore di psicologia presso l’Università di Stanford, conduce un esperimento in una finta prigione assegnando ai partecipanti i ruoli di guardia e carcerati. Il percorso viene poi interrotto perché le conseguenze, come e forse più del primo caso, diventano presto incontrollabili e ingestibili.
Gli esperimenti didattici condotti dai docenti statunitensi sul finire degli anni Sessanta, che hanno comunque destato curiosità e interesse per le conseguenze dei loro studi, sono chiaramente indirizzati a studenti più maturi e la finalità sono sì didattiche ma anche di pura “sperimentazione”.
L’insegnante Emilio Sidoti, senza toccare gli estremi di una sperimentazione che non si cura delle conseguenze, cerca invece di stimolare la parte più creativa e istintiva del bambino, quella che viene “contenuta” e che fatica ad uscire fuori con i metodi di insegnamento tradizionale.
Interessante vedere come negli sguardi degli alunni di Sidoti, ormai adulti, si possa leggere la grandezza e la ricchezza di quell’esperienza “abbiamo fatto qualcosa di grande, eppure oggi sono una persona normale” dice un’ex bambino attore ormai ultra quarantenne.
Pur non essendo sempre chiaro ed omogeneo nello sviluppo narrativo, il lavoro di Giacomelli va visto perché ricostruisce, soprattutto attraverso le testimonianze dei partecipanti e cioè degli ex bambini, un metodo alternativo di insegnamento, riuscito e particolarmente brillante.
Lotta di Classe – Il cinema dei ragazzi di Emilio Sidoti – Regia e Sceneggiatura: Demetrio Giacomelli; fotografia: Massimo Foletti; montaggio: Benedetto Lanfranco; musiche: Mauro Diciocia; interpreti: Emilio Sidoti; Ugo Collura;Giorgio Fazio;Franco Sirello;Antonio Milauro;Andrea di Capua;Dino Frazzetta;Debora Recagno; Giorgio Bolla; produzione: Gianfilippo Pedote, Alessandra Grilli ; origine: Italia, 2021; durata: 106’.
