Torino Film Festival (Fuori Concorso): Trafficante di virus di Costanza Quatriglio

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È una storia molto, molto italiana quella che ci racconta Costanza Quatriglio, con i toni accorati e (alcuni) stilemi del cinema civile italiano degli anni Settanta. Personalmente non la ricordavo ma è liberamente ispirata a quella, purtroppo, molto vera della virologa Ilaria Capua narrata nel suo libro autobiografico Io, trafficante di virus. Una storia di scienza e di amara giustizia. (Rizzoli 2017) scritto insieme al giornalista Daniele Mont D’Arpizio. È una storia di intrighi e meschinerie personali, pubbliche e/o universitarie, di insufficienti risorse nella ricerca, di spreco di ingegni scientifici costretti ad emigrare all’estero e last but not least di un giornalismo d’inchiesta magari non disonesto ma arruffato, intrecciato ad giustizia lenta, macchinosa e poco concludente. E si potrebbe continuare. Insomma, lo specchio poco simpatico ma veritiero dei mali ricorrenti e ampiamente noti del nostro paese.

Trafficante di virus ci racconta la vicenda di Irene (Anna Foglietta) che sin da bambina appassionata di scienza, è divenuta un’affermata ricercatrice nel campo dei virus zootecnici. In campo scientifico è molto nota e apprezzata, non solo in Italia, ma in tutto il mondo, soprattutto per la grande capacità con cui ha lavorato nell’affrontare diverse epidemie diffuse nel regno animale e che potrebbero causare problemi anche all’essere umano. Il virus del Covid, forse non ultimo, e ciò rende questo film drammaticamente attuale – anche se di ciò non si parla.

Irene alias Ilaria, dopo aver vinto ancora una volta un bando di ricerca europeo e aver scoperto un nuovo vaccino contro l’influenza avaria, decide (copio da Wikipedia) nel 2006 di “rendere di dominio pubblico la sequenza genica del virus dell’aviaria, decisione che contribuì alla diffusione dell’Open access ai contributi scientifici”. Una decisione sofferta e molto anticonformista, se non vogliamo usare l’abusata parola “rivoluzionaria”.

La donna, però, si ritrova successivamente coinvolta in un’inchiesta giudiziaria riguardante proprio il proprio lavoro, le cui indagini vanno avanti per anni e anni, e che la accusano di aver diffuso il virus tra gli esseri umani per poi trarre profitto dalla vendita dei vaccini. Il tutto accompagnato da uno scoop giornalistico magari pensato onestamente ma sbagliato nei fatti e nelle conclusioni che le rovina una iniziale carriera politica e la porta ad emigrare dall’altra parte dell’Oceano. Conclusione quindi abbastanza amara.

Per chi è interessato dopo, o magari prima di vedere questo Trafficante di virus,  può ampiamente documentarsi sul web o in biblioteca per i particolari (su cui il film glissa per ovvi motivi) oppure leggere il libro della Capua. Ma ora, solo restando alla storia narrata sullo schermo, il senso di scoramento per tutta la vicenda non è piccolo, anzi ti prende nel profondo.

Reduce dal recente tv-movie La bambina che non voleva cantare (2021) su Nada, Costanza Quatriglio – la brava documentarista e regista siciliana di film impegnativi come Sembra mio figlio (2018, https://www.closeup-archivio.it/sembra-mio-figlio ) – sembra aver optato per uno stile più “popolare”, anche se questo film, oltretutto nato per essere fruito sostanzialmente su una piattaforma, segue un andamento narrativo su e giù nel tempo, a flash back abbastanza arditi, che forse metterà in difficoltà qualche spettatore meno avvertito e più impaziente – la sceneggiatura, per la cronaca, è stata scritta insieme a un’altra regista Francesca Archibugi.

Detto ciò, Trafficante di virus merita comunque la sufficienza piena – come si diceva una volta a scuola – non solo per la storia avvincente ma grazie alla bella interpretazione di Anna Foglietta in primis e a tutto il resto del cast oltre all’efficace resa fotografica di Sabrina Varani, per altro anche lei stessa regista. Non c’è dubbio che in ogni caso non lascia indifferenti e forse qualche polemica la provocherà.        

In sala il 29-30 novembre e 1 dicembre. Poi su Prime Video


Cast & Credits

Trafficante di virus  Regia: Costanza Quatriglio; sceneggiatura: Costanza Quatriglio, Francesca Archibugi; fotografia: Sabrina Varani; montaggio: Luca Gasparini; musica: Luca D’Alberto; interpreti: Anna Foglietta, Michael E. Rodgers, Andrea Bosca, Paolo Calabresi, Isabel Russinova, Beatrice Fedi, Fulvio Falzarano, Alberto Basaluzzo, Francesco Biscione, Nadia Brustolon, Roberto Citran, Luigi Diberti, Carmen Giardina; produzione: Piccomedia con il sostegno di Trentino Film Commission e in collaborazione con Prime Video; origine: Italia, 2021; durata: 119’; distribuzione: Medusa.

Foto in copertina di Alfredo Falvo

 

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