Perugia Social Film Festival XI° – Edizione (26 settembre- 8 ottobre 2025): Kickoff di Roser Corella e Stefano Obino (Concorso)


Kickoff, regia del duo ispano-italiano Roser Corella e Stefano Obino, attivi da anni nel panorama indipendente berlinese, osserva e racconta la storia di una comunità di donne che vivono nel remoto villaggio di Kök-Tash, sulle montagne del Kirghizistan, sfidando il patriarcato, e il suo precipitato normativo e biopolitico, attraverso il calcio. Un calcio parlato, sognato, giocato e costantemente reinventato. Calcio come un flusso e non come un codice, quindi. Campo da gioco, quello di Kickoff, in cui si improvvisa un passaggio filtrante mentre si infrangono tabù sociali, in cui si cospira l’organizzazione di un torneo femminile mentre si tiene in braccio un bambino (che ride), campo di desideri e e tensioni trasformative in cui l’incontro con l’altra nel fuori diventa, allora, il vero evento. E ancora, con Gilles Deleuze, vita che proprio perché implicata e sospesa al filo degli eventi (modo, questo, attraversato da una grazia speciale che la regia ha saputo cogliere con discrezione e empatia), rifiuta i dettami di una morale prescrittiva lasciandosi andare alla gioia, affermativa e sovversiva, del divenire e delle molteplici forme di una vita activa. E in questo modo è anche il calcio che si ritrova a mutare radicalmente natura e status, divenendo altro – resistenza e contaminazione, invenzione continua e rapsodia collettiva, alleanza e amore.

Nel solco del miglior cinema del reale – con trama ibrida e anch’essa mai fissa, piuttosto presa nella molteplicità che anima le trasformazioni della realtà -, con cui cercare di tenere insieme, per dirla con Miguel Gomes, una duplice e urgente istanza: “Come si può fare un film di intervento sociale e filmare delle storie meravigliose?”, Corella e Obino, oltre che regista, direttrice della fotografia e sceneggiatrice, la prima, e attore e scrittore, il secondo, riescono nell’impresa di raccontare la comunità, con tutte le sue specificità, e al tempo stesso di produrre un’immagine del reale.

Dalle note di regia leggiamo, in proposito, come il film sia stato mosso dal desiderio di mostrare “come un semplice gioco possa servire da piattaforma per affermare i propri diritti, sfidare le pressioni sociali e immaginare un futuro più luminoso. Attraverso i loro percorsi, speriamo di ispirare altre e altri a credere nella possibilità di un cambiamento, non importa quanto ripida sia la salita”.

Sappiamo tutti come il calcio sia di gran lunga lo sport più popolare al mondo, attivo da millenni, se si pensa che tracce di forme di un gioco simile sono state trovate nell’antica Cina del III secolo a.c., così come palle di gomma sono state rinvenute tra i Maya e gli Aztechi della Mesoamerica, e poi altri resti tra i Greci e i Romani. Forme più simili a elementi di natura rituale, con possibile sacrificio finale, oppure a lotte e antagonismi con cui eliminare l’avversario. Sappiamo anche come il calcio attuale, sempre meno nobile, sia diventato sempre più una rappresentazione, mercantile e violenta, delle disuguaglianze. Elementi di un calcio, questi assunti nel tempo, propri soltanto al maschile.

Ma questo sport, o meglio questa attività fatta di pratiche, il calcio giocato, non può che trovare il suo senso soltanto sul campo – di gioco, di rivendicazione di diritti, di aperture inventive verso il cambiamento.

Ecco, allora, che in questa prospettiva Kickoff diventa anche la testimonianza e il racconto di un’utopia e di una pratica ancora possibili: (dis)occupare i margini di ruoli imposti e immobili e, come accaduto a più riprese nella “storia”, farlo lontano dagli uomini, a cui non è permesso di assistere all’evento.


Kickoff – Regia: Roser Corella e Stefano Obino; montaggio: Stefano Obino; fotografia: Roser Corella;  mixaggio audio: Stefano Tucciproduzione: Moving Mountains Films; Casa Asia; Universidad Cadiz; origine: Germania, 2025; durata: 77 minuti.

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