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Voto
Un complicato gioco di specchi in cui realtà apparente e verità si confondono intersecando più piani esistenziali che finiscono per sovrapporsi l’un l’altro, delineando una linea di confine fragile e destabilizzante.
Chloe- le maschere della verità, intricata quanto ben orchestrata serie tv di 6 puntate creata da Alice Seabright (già dietro alla macchina da presa per alcuni episodi di Sex Education) analizza e inquadra perfettamente le nevrosi egotiche e le complicazioni psicologiche della società contemporanea, nutrita spesso dall’ego spropositato del dover brillare a tutti i costi mostrando la patina di una vita felice e sempre sorridente che fa i conti -troppo spesso- con un’esistenza interiore deprimente e poco appagante.
Erin Doherty, la misurata e scostante Principessa Anna in The Crown, qui interpreta Becky Green, una bravissima e triste equilibrista in grado di camminare sul filo del rasoio di più mondi, sempre in bilico tra la sua vita opaca e l’identità brillante e tarocca che si costruisce man mano per fare capolino prima e buttarsi a capofitto poi nella vita agiata della sua ex amica Chloe Fairbourne (Poppy Gilbert).
Anche Inventing Anna, creata dalla brillante mente di Shonda Rhimes, mescolava realtà e finzione, raccontando la storia vera di Anna Sorokin, che fingeva di essere una ricca ereditiera tedesca di nome Anna Delvey mentre viveva a New York. Una rete di bugie, di inganni e truffe ai danni di svariate persone. Ma in quella riuscitissima serie il piano di azione si giocava sull’abilità di fingere della Sorokin. Qui, invece i piani di azione sono diversi e trasversali e questo rende coinvolgente, stimolante ed estremamente interessante l’intreccio di Chloe.
Becky diventa Sacha per insoddisfazione, per curiosità, per senso di rivalsa e in fondo il suo personaggio, per quanto fasullo e millantatore, è umano e sfaccettato, proprio come la nostra esistenza. La vita di Becky è infatti infelice e poco stimolante: senza un compagno, pochi amici fidati, non ha un lavoro stabile e vive in una casupola trasandata con la mamma che soffre di demenza senile (Lisa Palfrey). Non le resta che guardare ossessivamente e in maniera compulsiva le foto colorate e glamour della bellissima Chloe. Forse ha nostalgia del loro legame stretto da adolescenti, forse ne invidia la casa, il bel marito (astro nascente della politica locale), la cerchia di amici, che sembrano fidati e leali.
Eppure in questo reticolo di perfezione, qualcosa si rompe: Chloe muore suicida (almeno apparentemente) lasciando tanti irrisolti e un senso di stordimento generale.
Da quel momento Becky comincia a tessere la sua tela di bugie insinuandosi nel bel mondo e nelle relazioni dell’amica scomparsa.
Forse il suo gioco al massacro comincia con il “semplice” desiderio di indagare e poi ci prende gusto senza riuscire ad uscirne.

Becky, inganno dopo inganno, si avvicina a Livia, molto legata a Chloe (Pippa Bennett-Warner) e si confeziona una nuova identità su misura, Sasha, artista dal look estroso e colorato, si inventa di sana pianta una vita di successo tra il Regno Unito e il Giappone e costruisce una rete intricata di menzogne capaci di destabilizzare la sua vita soprattutto quando, grazie a modi sofisticati e falsamente ingenui, riesce a stringere una relazione con Elliot Fairbourne, (Billy Howle ), vedovo inconsolabile e marito di Chloe.
Becky-Sacha sembra sempre sul punto di cadere, ma non crolla mai. La sua forza è la contraddizione chiaroscurale del suo carattere: triste misurata dolce e instabile nella sua vita vera, quanto sofisticata, distante e razionale nella vita artefatta che si costruisce intersecando bugie, inganni e relazioni.
I piani delle due o più esistenze, dapprima ben delineati cominciano poi a sovrapporsi e Becky viene fuori , ma non è eroina negativa proprio perché la sua forza e debolezza derivano da un profondo senso di esclusione e da un senso di inappagamento frutto di una comprensibile frustrazione umana che cova da anni.
Crea relazioni disfunzionali, dice bugie su bugie, finge di amare (forse) ma nel bel mondo patinato e artefatto di Chloe, fatto a sua volta di bugie e tradimenti, non è meglio o peggio degli altri.
Alice Seabright con Chloe si addentra nel complicato universo della fragilità psicologica e delle nevrosi umane.
Dietro al thriller psicologico e alla fitta rete di bugie costruita da Becky-Sacha, la regista ci mostra un mondo di adulti confusi i cui specchi sembrano riflettere l’un l’altro, incapaci di comunicare con verità e autenticità tra di loro e ben nascosti dietro rifinitissime e coloratissime maschere, alla costante ricerca e rincorsa di un folle – e inarrivabile – appagamento che mai placherà la loro insoddisfazione.
Una puntuale descrizione delle follie narcisistiche della contemporaneità.
Su Prime Video
Chloe – showrunner: Alice Seabrigh; Regia: Alice Seabright, Amanda Boyle; interpreti: Erin Doherty, Billy Howle, Pippa Bennett-Warner, Jack Farthing, Brandon Micheal Hall, Lisa Palfrey, Poppy Gilbert, Alexander Eliot, Akshay Khanna, Eloise Thomas; produzione: Amazon studios, Mam Tor Productions; origine: Regno Unito, 2022; Numero episodi: 6; durata episodi : 55’′; distribuzione: Prime Video

Bellissimo 👏👏