Prima di andare via di Massimo Cappelli

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È stato coniato proprio un termine apposito per definirli, Cancer movies, film che vedono tra i protagonisti malati di cancro, terminali o meno, e che li accompagnano durante gli sconvolgimenti che l’esperienza si porta con sé. L’espressione acquista maggior senso se si analizza un campione di tali pellicole, che replicano più o meno tutte le stesse dinamiche e le stesse situazioni: 

-Il protagonista scopre di avere un cancro, incurabile o meno, ma perlopiù incurabile. 
-Inizialmente è la disperazione, la rabbia, quindi momenti di profonda frustrazione o sconforto. 
-Una volta preso coscienza della sua nuova condizione, questa comincia ad agire sulla vita del protagonista, che (ri)trova uno scopo, ritrova il valore dell’esistenza, riscopre il piacere delle piccole cose, si innamora, fa quello che ha sempre voluto fare ma non si è mai potuto concedere, eccetera eccetera.  
– Ovviamente tutto finisce in tragedia, che, in questi casi, è scontata come l’happy ending in un film di Frank Capra, tragedia però, stemperata dal metaforico sorriso edificante di chi ha, anche solo per pochi istanti-giorni-mesi, riscoperto il gusto dell’esistenza. 

Talvolta (nei peggiori casi, o quando i film sono indirizzati a giovani adulti) fanno capolino piccole lezioncine morali su quanto sia preziosa la vita, sull’importanza di combattere, non mollare, e continuare a vivere, il tutto accompagnato da un certo alone di eroismo, di cui si farebbe volentieri a meno.  L‘intento è una sfida complessa e delicata: rappresentare la condizione del malato di cancro, cercando di afferrarne il difficile stato emotivo, i turbamenti, e la ricerca di un significato in ciò che sta vivendo. 

Jenny de Tucci e Riccardo Maria Manera

Questo Prima di andare via rispetta i canoni sopra menzionati e racconta di un ragazzo di 23 anni, Luca (Riccardo Maria Manera), che scopre di avere un glioblastoma, tumore incurabile, che gli lascia sei mesi di vita. Farà la conoscenza di Giulia (Jenny de Nucci), altra malata di cancro dallo spirito positivo e allegro, che lo convincerà a frequentare un gruppo di auto aiuto composto da persone nella loro stessa condizione. Infine, abbiamo Samuel (Emanuele Turetta), migliore amico di Luca, un ragazzo leggermente disagiato e pasticcione ma molto affabile e dal cuore d’oro.  

Il film, purtroppo, non ha particolari guizzi, la vicenda prosegue in maniera prevedibile, a parte un equivoco che non sveliamo, ma che però, cambia poco le carte in tavola e la direzione del dramma. Si percepisce una certa impronta televisiva: poco credibile il lessico in generale, con espressioni giovanili utilizzate in maniera piuttosto forzata, dialoghi privi di elaborazione colloquiale, e certi atteggiamenti poco plausibili: quello del dottore che dà la notizia, la banalizzazione della rabbia del ragazzo, l’improbabile scambio di battute iniziale tra i due dove Giulia invita Luca agli incontri, Giulia stessa che definisce Luca nei suoi tratti di personalità dopo avergli parlato per circa trenta secondi. La sceneggiatura di Massimo Cappelli e Agostino Di Febo non riesce a scrollarsi di dosso il senso di perplessità che provocano certi scambi di dialogo. Anche alcune sequenze, come ad esempio la sorpresa che Giulia fa a Luca, portandolo in uno strano ambiente involontariamente inquietante, addobbato con palloncini a forma di cuore, con un’estetica da reality (ricorda il programma televisivo Primo appuntamento, ma senza l’ironia di quest’ultimo). Il tutto trasmette un’idea di romanticismo che vorrebbe essere ingenua, ma risulta posticcia e bambinesca, e dubito fortemente che i giovani adulti possano apprezzare. 

Ci sono un paio di momenti, un paio di scene in particolare, che spingono sul dramma, e risultano più riuscite, in esse gli ingredienti vengono dosati nella maniera giusta e si trova la temperatura adatta a trasmettere lo strazio della disperazione senza fronzoli ma con un certo garbo. È grazie a questi momenti che i due protagonisti possono mostrare di saper interpretare con una sensibilità adeguata e si rivelano perfettamente all’altezza. 

Al di là delle problematiche menzionate prima, forse il limite maggiore del film consiste nel non voler dare del tutto cittadinanza e parità di diritti ai differenti modi di vivere il dolore.  Anche se ad un certo punto ci si prova. Durante uno degli incontri dei “cancerosi anonimi” si svolge una delle scene più riuscite del film: all’ennesima proposta di Giulia di fare un balletto su Tik Tok un’altra partecipante (la brava Tiziana Foschi) sbotta e rabbiosamente le dice di farla finita con questa positività forzata ed invadente, qui il dialogo raggiunge quella quantità di tensione necessaria, non per quello che viene detto, ma per come viene detto, e per qualche minuto si dimenticano le rigidità di sceneggiatura e le forzature. Si tratta però, di un momento isolato.  

Il trattamento musicale a cura di Franco Eco prevede una serie di commenti pianistici che vorrebbero dare leggerezza ma non centrano del tutto l’obiettivo, e diversi brani, con parti di cantato, risultano invadenti e sovrastano l’immagine. 

Il film riesce comunque a regalare un certo qual senso generale di tenerezza, si finisce per affezionarsi ai tre protagonisti, ed il merito è senz’altro degli interpreti. Inoltre, certe riflessioni dei vari personaggi, come si è detto, riescono ad esprimere concetti non banali, contengono uno spirito di sincerità e si avvicinano ad un’idea di realismo che, però, avremmo voluto vedere esplorata maggiormente. 

Menzione speciale a Mirko Frezza (visto in Dogman e protagonista de Il più Grande Sogno), uno dei partecipanti al gruppo di auto aiuto, al quale viene affidato un piccolo cameo, e che con due battute finisce per essere il personaggio più simpatico della cricca. 

Su Prime video dal 26 maggio 2023


Prima di andare via – Regia: Massimo Cappelli; sceneggiatura: Massimo Cappelli, Agostino Di Febo; fotografia: Claudio Zamarion; montaggio: Gianluca Cristofari; musiche: Franco Eco; cast: Riccardo Maria Manera, Jenny de Tucci, Emanuele Turetta, Mirko Frezza, Tiziana Foschi; produzione: Lime film, durata: 97 minuti; origine: Italia, 2023; distribuzione: Prime Video 

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