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«Se ti cerco ad oriente, tu sei ancora ad oriente; se ti cerco lassù, tu sei in ancora più in alto; se ti cerco in basso, tu sei ovunque».
Metamorhosis, ispirato al poema persiano La conferenza degli uccelli, scritto nel XII°secolo dal farmacista e mistico Farid al-Din ‘Attar, è un lungo viaggio metafisico che attraversa il mondo, la conoscenza, la cultura partendo dall’unione del difforme.
Difficile da definire, chi scrive ha atteso qualche giorno prima di raccontare le sottotrame, gli spunti e le riflessioni che può suscitare Metamorphosis.
Il lavoro di Fasano è infatti piuttosto stratificato da tanti punti di vista e intende mostrare, dietro l’ aspetto favolistico reso dall’ animazione, la realtà esistenziale umana, talvolta brutale difficile e dura.
Da un punto di vista formale e anche contenutistico, Fasano sceglie di trovare il tutto esplorando la diversità, sia a livello formale che sostanziale: il regista intreccia il documentario, il materiale d’ archivio e l’ animazione e come punto di vista scelto, gli esseri viventi che animano questo interessante lavoro, hanno le sembianze di uccelli che prendono la forma, a volte, di esseri umani. Le prospettive esistenziali quindi si intersecano, le forme di vita si intrecciano, gli sguardi si confono, in questo percorso alla ricerca del Vero.
Il viaggio dello stormo è molto lungo, a tratti alcuni si perdono, altri muoiono, solo in pochi raggiungono la meta e riescono ad attraversare i vari piani dell’ esistenza.
E proprio come lo stormo di uccelli alla ricerca della verità, Metamorphosis ha partecipato a tantissimi festival, ha viaggiato moltissimo, collezionando premi in tutto il mondo, a dimostrazione dell’universalità della ricerca, dell’originalità del lavoro e dell’ importanza del messaggio universale che il film intende trasmettere.
Fasano gioca continuamente con metafore e simboli per parlare del percorso esistenziale umano, dei conflitti e del bisogno di armonia interiore. Il viaggio, come spesso accade, parte sempre da un bisogno di conoscenza.

Upupa, per tentare di riportare ordine tra i regni, propone di andare a cercare tutte le risposte da Re Simourgh. La meta è piuttosto lontana, ai limiti conosciuti della terra, e per arrivarci si devono attraversare Sette Valli (Ricerca, Amore, Conoscenza, Distacco, Unificazione, Stupore e Annientamento). Lo stormo variegato si mette in volo, e come accennato, alcuni uccelli si perdono nel volo, altri cambiano forma e si fermano a vivere le loro vite terrene: Monika in Albania riunisce i ricordi dei genitori, Jihad in Siria prega in continuazione, Abdurrahman in Turchia riflette sui compiti che il suo maestro gli affida, Susan in Israele deve completare il suo libro e sceglie di scrivere di quello che vede. C’è la prospettiva esterna, quella degli uccelli in volo che osservano dall’alto la vita e quella di chi l’ esperienza la vive calandosi nella realtà, nei panni di un altro essere vivente.
Il viaggio abbraccia luoghi e contesti di origine differenti tra loro, personaggi diversi l’uno dall’altra, per età, cultura e religione, paesaggi geografici e background storico e psicologico, tutto sullo sfondo dei drammi del Mediterraneo orientale.
Metamorhosis puntando a trasmettere il messaggio universale dell’ Amore, cerca un tutto che parli del diverso, una lingua comune composta da minuscoli ma necessari segmenti esistenziali che sia parte di un tutto indefinibile ma inscindibile. E lo fa con una lunga metafora, quella del volo dello stormo appunto. L’ armonia universale è quasi impossibile da raggiungere proprio come la montagna Kafh per gli uccelli. È necessario un percorso di coscienza e di conoscenza umana profonda, capace di attraversare dentro di noi quelle sette valli in modo da conoscere l’ altro senza ostacoli interiori, con il desiderio puro di abbracciare il diverso.
Il viaggio alla ricerca del vero è esaltante e variegato, il messaggio di Metamorhosis è nobile, anche se in più momenti viene reso in modo confuso e frammentato: in poco più di 100 minuti è difficile trasmettere l’università e la trasversalità dell’esperienza umana ed esistenziale e l’ essenza stessa della spiritualità.
Si tratta comunque di un lavoro notevole per la sua originalità e che va premiato per aver avuto il coraggio di osare.
In sala dal 16 maggio
Metamorphosis – Regia e sceneggiatura: Michele Fasano; animazioni: Salvatore Centoducati, Giancarlo D’Incognito, Francesco Filippi; musica: Roberto Salahaddin Re David; scenografia: Elena Brighittini; produzione: Michele Fasano per Sattva Films; durata: 106 minuti; origine: Italia ,2022; distribuzione: Distribuzione Indipendente.
