A Family Affair di Richard LaGravenese

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Più di vent’anni fa, all’alba del nuovo millennio, in Eyes Wide Shut, Nicole Kidman creò, insieme al leggendario Stanley Kubrick, l’archetipo della provocazione femminile, una idea platonica della seduzione. La ricordiamo come fosse ieri, suo marito interpretato da Tom Cruise girava intontito tra orge sataniche, lei con degli occhiali appena appena infilati, su degli occhi glaciali e un volto bellissimo, toglieva il fiato. Ecco, sostenere questo tipo di donna ci avrebbe fatto felici, avremmo conquistato il mondo. Ma la realtà ci avrebbe tenuti lontani, lei star del cinema, noi studenti di filosofia che cercavano la verità negli occhi delle attrici.

Si potrebbe ritenere che questo è un incipit non necessario per definizione ad introdurre una recensione alla rom-com A Family Affair. Ma qualunque cosa si pensi, non potevamo sorvolare su chi è e resta Nicole Kidman, prima di raccontarne l’interpretazione in questo suo ultimo film diretto dall’italo-americano Richard LaGravenese, dove si incarica di rubare la scena a quelle degli altri attori: elegante, carismatica, sempre di ghiaccio.  E anche in questa commedia brillante che è anche una storia d’amore, resta di ghiaccio, senza alcun dubbio.

Nicole Kidman era, è e sempre sarà – al cinema – una donna “terribile”, con la quale fingere è inutile, perché riderebbe di noi ancora prima di aprire bocca. Zac Efron ci prova, a parlare, ma la loro relazione è credibile solo perché Nicole decide che lo sia, per la storia e per noi spettatori. Non che Tom Cruise facesse tanto meglio di Efron, ma davvero quale attore, quale uomo può stare accanto a lei senza sembrare abbastanza ridicolo?

Nicole Kidman e Zac Efron

A Family Affair è un’opera piuttosto divertente perché durante la sua prima parte assistiamo ai capricci di una star Chris Cole (Efron), che tortura la sua assistente, Joey King (Joey King), bella e brava, determinata, e lo spettacolo è godibile; poi la nostra Kidman si prende la scena e il tempo si ferma, e l’amore passato rinasce. E l’amiamo ancora mentre cura la casa, sceglie i vestiti, legge, piange. Il tempo di una vita in piccoli gesti di un’attrice ancora lontana, cui ci lega un sentimento di gratitudine e la sensazione di aver comunque condiviso qualcosa, l’amore per il cinema e per la vanità. La vanità è donna, si può pensare e scrivere di tutto, ma la vanità resterà sempre una cosa del tutto femminile, necessariamente, eticamente, divinamente.

Gli uomini sono, nel migliore dei casi, come Tom Cruise o qui Zac Efron, buffi, intontiti e felici accanto a donne vere, forti e vanitose. Il film, accompagnato da una musica perfetta e dolcissima, culla il sogno d’amore di una donna verso un uomo famoso e più giovane, una star che è il capo della figlia. Tutto farebbe pensare a un amore sconveniente, ma tra Nicole Kidman e Zac Efron scatta l’intesa perché lei lo permette, lo accetta, sperando in una seconda possibilità che nessuno ha il diritto di negarle, nemmeno la figlia.

A volte i film possono essere grandi per una sola inquadratura, in cui il mondo emotivo si svela all’improvviso e questo è l’esatto momento in cui il cinema, quel cinema vibra. Gli occhi e la vanità di Nicole Kidman, l’essenza della femminilità, la natura della seduzione e dell’intelligenza. Questa la serata – a nostra giudizio – in compagnia di un’opera come A Family Affair.

 Su Netflix


A Family Affair – Regia: Richard LaGravenese; sceneggiatura: Carrie Solomon; fotografia: Don Burgess; montaggio: Melissa Bretherton; musica: Siddhartha Khosla; interpreti: Nicole Kidman, Zac Efron, Joey King, Khaty Bates, Liza Loshy, Sherry Cola, Sarah Baskin, Wes Jetton, Ian Gregg; produzione: Jeff Kirschenbaum, Joe Roth per Roth/Kirschenbaum Films origine: USA, 2024; durata: 111 minuti; distribuzione: Netflix.

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