Julie ha un segreto di Leonardo Van Dijl

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Julie si allena al gioco del tennis da sola, senza palla. Corre, batte, schiaccia, fa una volée. Interpreta una partita dove e come la sua immaginazione la trasporta. Arrivano gli altri. Vociferano sull’assenza di Jeremy, l’allenatore della squadra. Le chiedono se ne sa qualcosa, Julie non ne sa nulla. Non succede niente ma l’aria è carica. A casa Julie guarda un’intervista di Aline, la compagna di tennis, che si è tolta la vita. Era brava, la più brava forse, su di lei si posavano tutte le aspettative, cosa è successo, qualcuno deve sapere qualcosa. Julie gioca incessantemente, è dedita allo sport, la disciplina le viene facile, rimandare la palla furiosamente dall’altro lato della rete le viene bene, le fa bene. A scuola i professori sono flessibili riguardo agli orari degli allenamenti sportivi, Julie è libera di andare ai campi, è una ragazza studiosa e coscienziosa, quieta e amabile. La sera a letto parla al telefono con Jeremy, che è stato sospeso. L’uomo si dichiara contrario alla scelta del nuovo allenatore, le suggerisce di non ascoltarlo, di continuare a giocare con la tattica che hanno stabilito insieme, loro due. Julie dice sempre di sì, non si oppone, ascolta, tace. Il silenzio è l’arma con cui la ragazza si muove nel mondo, non si confida con gli amici, è taciturna in famiglia, propende verso una attitudine solitaria. Con i compagni di squadra non si apre ma ha piacere nel frequentarli, quando la invitano in una casa in campagna vicino a dove hanno un incontro si diverte, fa il bagno in piscina, scherza leggera con i coetanei. Non si è presentata a deporre alla polizia, come hanno fatto le altre giocatrici, riguardo a comportamenti inadeguati del coach sospettato: non parla, non vuole dire niente. Però una volta prende un appuntamento di nascosto con Jeremy in un bar. Quando lui le tocca le mani lei si divincola d’istinto, come bruciasse. Perché lo fa, perché lo ascolta ancora, perché non dice quello che sa.

Tessa Van den Broeck

Julie è una promessa del tennis internazionale, la Federazione Belga tiene a lei, lei si allena incessantemente, non ama mettersi in mostra, quando il nuovo allenatore le chiede di mostrare agli altri una battuta lo fa ma poi se ne lamenta, gli chiede di non farlo più. Gioca e vince, sostiene la tensione, è costante, tenace, instancabile. È baciata dalla grazia e l’innocenza le sgorga dagli occhi, è una giovane ragazza, è una figlia perfetta, è una sorella affettuosa, è un’amica fidata.

Tutto intorno va veloce, le indagini procedono, gli allenamenti diventano serrati, i dirigenti dell’accademia dove gioca Julie indicono assemblee, rassicurano gli sportivi che tutto continuerà come sempre, pianificano gli incontri con le altre squadre, il nuovo allenatore studia con i ragazzi nuove strategie. Julie è chiusa in se stessa, dichiara sempre, a chi glielo domanda, di stare bene. I genitori sono gentili e premurosi, la famiglia è dalla sua parte. Gli amici di classe la notano di più, la invitano fuori, la apprezzano nei modi quieti, riservati, attenti. Da quando tutto è cambiato Julie vive meglio. Se ne accorge, si gode il tempo solitario, porta a spasso il cagnolino, lo coccola, ci parla. Registra la sua voce per la recita scolastica. Frequenta le sedute dal chiropratico per mantenere l’agilità delle braccia, fondamentali nel tennis.

La concentrazione nei colpi ripetuti fino alla perfezione, la corsa da un angolo all’altro del campo, i gesti sono sempre precisi, metodici, raggiunti dalla costanza e dalla pazienza, dal capire le regole e applicarle in maniera esatta. Il non detto pesa, le sfumature coincidono con una perfezione di arrivo, le reazioni della protagonista sono seguite dalla macchina da presa con l’ardire certosino di un entomologo: vediamo la ragazza ascoltare, meditare, reagire pur senza pronunciare parola, senza fare nulla. La regia è maniacalmente immobile, le inquadrature fisse diventano cornice delle azioni compiute nei confini del quadro, forma e contenuto coincidono nella persona fisica di Julie, adolescente in scoperta del mondo, insicura e innocente, coraggiosa e silente. Julie è Tessa Van den Broeck, vera promessa del tennis, per la prima volta sullo schermo, come i ragazzi che sono tutti attori non professionisti.

Lo stile di regia è perfettamente a tono con la storia che racconta: rigoroso, potente, estremo. Girato in 35mm, Julie ha un segreto possiede la grana madida di un tramonto d’estate.

In sala dal 24 aprile 2025.


Julie ha un segreto (Julie zwijgt) – Regia: Leonardo Van Dijl; sceneggiatura: Leonardo Van Dijl, Ruth Becquart; fotografia: Nicolas Karakatsanis; montaggio: Bert Jacobs; musica: Caroline Shaw; interpreti: Tessa Van den Broeck, Grace Biot, Alyssa Lorette, Koen De Bouw, Laurent Caron, Claire Bodson, Pierre Gervais; produzione: De Wereldvrede, Habab, Les Films du Fleuve, Film i Väst; origine: Belgio/ Svezia, 2024; durata: 97 minuti; distribuzione: I Wonder Pictures;

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