Con Una barca in giardino arriva nelle sale cinematografiche un altro straordinario film di Jean-François Laguionie (La tela animata, Le stagioni di Louise) maestro del cinema d’animazione francese, e allievo di un altro geniale disegnatore, il regista Paul Grimault (Le Roi et l’Oiseau), considerato non per niente il Walt Disney francese, colui che sembra aver ispirato con le sue soluzioni grafiche, nientemeno che i maestri dell’anime giapponese Isao Takahata e Hayao Miyazaki.

Il giovane adolescente François vive con l’adorata madre Geneviève e il silenzioso padre adottivo Pierre a Chailly, un paesino non lontano da Parigi. Siamo alle porte degli anni Cinquanta. La Seconda Guerra Mondiale è da poco finita, e nonostante qualche nuvola nel passato familiare, la vita in provincia di François scorre tranquilla come l’acqua dei fiumi Senna e Marna che passano nelle vicinanze e sono spesso luoghi di giochi e intrattenimento. Gli anni del dopoguerra sono quelli in cui si parla di ricostruzione e nei quali tutto sembra sia possibile, anche la realizzazione di sogni nel cassetto, e Pierre ne ha uno molto speciale. Una notte François scopre sulla scrivania del padre i disegni per il progetto di una barca a vela. I piani del padre non si lasciano attendere e anzi, sono presto messi in atto con la complicità di tutta la famiglia: lo spazio dell’orto in giardino è in un baleno trasformato in cantiere e il muro dei vicini abbattuto per far posto alla costruzione dell’insolito progetto. Il modello da copiare è ‘Spray’ la leggendaria imbarcazione creata dal pioniere americano Joshua Slocum, con la quale quest’ultimo ha compiuto l’impresa di circumnavigare in soli tre anni (1895-1898) e in solitario, il globo. Anche François affascinato dai piani di Pierre si lascia prendere dalla febbre per l’avventura, ma mentre il padre è nato artigiano, il ragazzo, goffo e maldestro nei lavori manuali, combina solo guai quando tenta di aiutarlo. Così inevitabilmente preferisce sognare ad occhi aperti di grandi avventure per mare, immerso nella lettura di Solo intorno al mondo (Ed.Nutrimenti Mare) il libro autobiografico di Slocum sull’impresa compiuta. Padre e figlio, uniti dallo stesso desiderio di avventura e dopo un iniziale periodo di reciproca comprensione, man mano che la costruzione della barca prosegue, prenderanno strade diverse. Pierre, sempre più burbero, a causa del carattere difficile, viene alle mani con il fratello Jean, mentre François, crescendo, preferisce vivere le sue avventure fuori dal protettivo nido familiare.

La barca, con la sua enorme carcassa a pancia in su incastrata fra i muri delle case, rimane solitaria, come un pesce fuori dall’acqua, a rappresentare l’incomprensione emotiva scaturita nella relazione fra un padre dal carattere solitario e duro, che fatica ad esternare i propri sentimenti, ed un figlio, che avrebbe bisogno di tenerezza e amore paterno, ma non sa come conquistarseli. Il racconto in prima persona di François mette luce su sogni, speranze e problematiche dei conflitti generazionali del primo dopoguerra. La barca mai finita del racconto si trasforma in un viaggio di maturazione che, se condiziona la vita in comune di ogni membro della famiglia-equipaggio, per François in particolare, segna l’importante passaggio dall’infanzia all’età adulta.
Una barca in giardino è caratterizzata da uno stile grafico delicato e leggero realizzato con tecniche che imitano la matita e i colori pastello, privilegiando il semplice abbozzo e quindi l’imperfezione degli sfondi. Questi ultimi, immobili, acquistano movimento grazie agli spostamenti ottenuti con la mdp, come nel cinema tradizionale. Lo stesso si può dire per la messa in scena ed il montaggio che richiamano a tecniche prettamente cinematografiche. Con particolare cura sono state scelte le musiche e le voci dei protagonisti che vengono a sottolineare i momenti salienti e le emozioni in gioco. Il film di produzione indipendente si allontana volutamente dall’animazione mainstream, cercando non nell’azione ma nell’interessante soluzione grafica e nell’originale sceneggiatura di rivolgersi a tutti, non solo a famiglie, ma più in generale agli amanti dell’animazione. Consigliatissimo dai sei anni in su.
In sala dal 13 febbraio 2025.
Una barca in giardino (Slocum et moi) – Regia e creazione grafica: Jean-François Laguionie; sceneggiatura: Anik Le Ray, Jean-François Laguionie; montaggio: Aurélien Antezac; musiche: Pascal Le Pennec; voci originali: Elias Hauter, Grégory Gadebois, Coraly Zahonero, André Marcon; produzione: Mélusine Production, JPL Films; origine: Lussemburgo/ Francia, 2024; durata: 76 minuti; distribuzione: Trent Film.
