Torino Film Festival (Concorso doc./italiana): La restanza di Alessandra Coppola

  • Voto

Perché restare? Con chi restare? In che modo restare? La Restanza diventa riscatto e corre lungo un progetto in cui sguardi, confronti, speranze, fatica e paura si allontanano dalla morte sociale per farsi partecipazione e condivisione. Un progetto che mette insieme tradizione antica e sguardo a ciò che la terra offre in chiave contemporanea, sullo sfondo di una piccola comunità che diventa simbolo di resistenza.

Siamo a Castiglione d’Otranto e la m.d.p. segue, come testimone e mai come nucleo invadente, l’attività di un gruppo di ragazzi fondatori dell’associazione Casa delle Agricolture. I nostri, legandosi alle tradizioni ataviche del Mezzogiorno, hanno riscoperto il piacere e il valore di coltivare la terra; mettendo insieme, trasversalmente, competenze e abilità, si sono dati come obiettivo l’apertura del primo Mulino di Comunità, in cui verranno trasformati, prodotti cereali di alta qualità legati al territorio pugliese.

La Restanza ha un andamento classico, con un montaggio lineare e la volontà di affidare la narrazione all’elemento fattivo, quindi all’attività dei ragazzi nei campi e nei vari spazi che porteranno poi alla realizzazione del progetto. I soci-fondatori governano il quadro con le loro azioni e con il tema della progettualità condivisa. Le varie cifre tematiche portate in dote, da un nuovo modo di fare agricoltura al legame con la terra, dalla resistenza come atto politico alla restanza in chiave di sviluppo sostenibile, vengono inframezzate da una m.d.p. che ci mostra la natura, la bellezza del territorio pugliese. Il turning point si lega al tema del Mulino e il finale apre alla riflessione su una nuova e possibile identità sociale.

Un documentario di testimonianza e denuncia. La testimonianza è gestita nel migliore dei modi, e fa emergere lietamente, utilizzando una storia bella e originale, il tema di una possibile riconfigurazione del rapporto dell’essere umano con la terra, precisamente in quei territori spesso abbandonati. Dall’altro lato, però, la latente denuncia, di natura ideologica, al sistema industriale che vampirizza gli agricoltori non viene mai approfondita, lasciando quesiti e soluzioni irrisolte.


La Restanza – Regia e Sceneggiatura: Alessandra Coppola; fotografia: Alessandra Coppola; montaggio: Pierpaolo Filomeno; musiche: Alice Perret; produzione: Atelier Graphoui, Own Air; origine: Belgio/Italia; durata: 92’.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *