Ha, ovviamente, ancora senso parlare di sterminio e dei campi di prigionia nazisti, sia perché la memoria non deve essere cancellata, sia per continuare a riflettere su che cosa gli esseri umani sono capaci di immaginare, e Bocche inutili, il film diretto da Claudio Uberti – interpretato da un gruppo di sole donne, tra le quali Margot Sikabonyi (attrice romana con esperienze di teatro alle spalle ma balzata alla celebrità soprattutto grazie alla sua partecipazione a Un medico in famiglia) e Lorenza Indovina, accompagnate poi da Nina Torresi, Patrizia Loreti, Morena Gentile, Anna Gargano, Sara Zanier, Lavinia Cipriani – parla proprio di questo.
Il film è ambientato in due campi di concentramento: il primo è il “campo di transito” di Fossoli, tra Reggio Emilia e Modena, campo dal quale passò, per un breve periodo, anche Primo Levi, e campo utilizzato dai fascisti della Repubblica Sociale e poi dai nazisti. Campo di transito verso i vari campi di sterminio, sparsi un po’ ovunque in Europa: Auschwitz-, Mauthausen, Dachau, Buchenwald.
A Fossoli è reclusa Ester, donna di 40 anni che nel corso della storia scoprirà di essere incinta. E questo avvenimento, meraviglioso e tragico nello stesso momento (tragico perché le donne incinta vengono eliminate senza troppe discussioni) è causa di angosce, e di conflitti, nel gruppetto di donne che si trovano a combattere tra il tentativo di disumanizzazione perseguito dalle forze naziste con pervicacia, il desiderio di vivere e il tentativo di resistere all’orrore, di restare esseri umani, capaci di empatia, salvaguardando i ricordi, la propria tradizione e la propria fede. Capaci di sacrificare la propria vita in cambio di una speranza anche quando sembra che non ci sia più niente in cui sperare.
Rimanere esseri umani, ma soprattutto, nelle intenzioni del regista (e delle co-sceneggiatrici Francesca Romana Massaro e Francesca Nodari) rimanere donne. Perché il film si concentra sul tentativo di queste prigioniere di salvaguardare la propria femminilità, tanto che il film si apre con una citazione di Lévinas: “la femminilità ci è apparsa come una differenza che va al di là delle differenze, non soltanto come una qualità differente da tutte le altre, ma come, appunto, la qualità della differenza”. E del filosofo francese, in occasione dell’uscita del film, uscirà il libro “Il tempo e l’altro” curato proprio da una delle sceneggiatrici (Francesca Nodari).
Femminilità negata, spazi intimi per provare a rimanere noi stessi, il coinvolgimento dei civili italiani nello sterminio, l’uso di testimonianze dirette, il dividere la scena tra un interno dove si sviluppa la solidarietà ed un esterno dove impera la violenza nazista, maschile o femminile senza molte differenze.
Ci sono molte idee e molte buone intenzioni dietro questo film che però paga un difetto (forse di secondo piano visto il valore prettamente politico dell’operazione, rimarcato anche dalla scelta di farlo uscire in sala per soli quattro giorni in concomitanza con la festa della Liberazione), ed è che questa storia appartiene al passato, non solo nell’ambientazione, ma proprio nel propagare questa idea di femminilità (legata soprattutto al tema della maternità) che sembra faccia poco i conti con tutto quello che sta succedendo intorno ai temi della diversità di genere.
La donna è madre; capace di sacrifici; proprietaria di un corpo da violare e di una mente inviolabile. Una immagine che forse si scontra un po’ troppo con tutto quello che dicono le nuove onde femministe, e che relega il film nel “già sentito” senza una reale capacità di incidere sul presente e di smuovere idee nuove.
In sala il 25-29 aprile
Bocche inutili – Regia: Claudio Uberti; sceneggiatura: Claudio Uberti Francesca Nodari, Francesca Romana Massaro; fotografia: Nino Celeste; montaggio: Marco Guelfi; musica: Andrea Guerra; interpreti: Rabah Margot Sikabonyi, Lorenza Indovina, Nina Torresi, Morena Gentile, Anna Gargano, Sara Zanier, Lavinia Cipriani, Patrizia Loreti; produzione: Wellsee, Lucere Film in collaborazione con Rai Cinema; origine: Italia, 2022; durata: 104’; distribuzione: Galassia Cinema.