One Life di James Hawes

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 Diretto da James Hawes, One Life è la vera storia di Nicholas Winton, interpretato da un magistrale Anthony Hopkins, che ci fa immergere nei foschi anni Trenta, durante i quali le persecuzioni naziste si erano diffuse in tutta Europa.

La vicenda tratta dal volume  If It’s Not Impossible… The Life of Sir Nicholas Winton di Barbara Winton e raccontata con una regia di ottima fattura seppur tradizionale, si svolge in Cecoslovacchia alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale: il protagonista – che  da giovane nel film viene interpretato dal talentuoso Johnny Flynn, già eccellente nella resa di David Bowie in Stardust (2020) di Gabriel Range – aveva solo 29 anni e lavorava come agente di borsa a Londra, inoltre ad essere figlio di ebrei tedeschi immigrati in Inghilterra.

Questo elemento, ma anche la grande sensibilità che lo caratterizzava, lo avvicinò molto alle situazioni dei profughi ebrei rifugiati a Praga, così decise che si dovesse salvare la vita, ad ogni costo, a più bambini possibili attraverso l’aiuto di un ufficio, creato dall’Impero Britannico, per supportare i perseguitati, che però non collaborò con lui a pieno regime.

I tempi erano ristrettissimi quindi rinunciò alla sua professione e tra il 1938 e il 1939 con l’aiuto della madre (una sublime Helena Bonham Carter) riuscì a mettere su un capitale non indifferente, attraverso la raccolta di fondi a supporto dell’evacuazione dei bambini da una Praga che presto sarebbe stata invasa dai nazisti. L’operazione generale non sola dalla Cecoslovacchia divenne poi nota con il termine di Kindertransport (o anche „Refugee Children’s Movement“) e contribuì a salvare più di 10.000 bambini in tutta l’Europa sotto il controllo o minaccia nazista, a seguito della promulgazione delle Nürnberger Gesetze (“Leggi di Norimberga”) razziste nel 1935.

Il film è costruito basandosi molto sulle emozioni di Winton e il suo gruppo di volontari, risultando così molto coinvolgente, e prepara lo spettatore alle scene più inquietanti sino al finale, quando l’ultimo treno venne bloccato dall’occupazione del nemico nazista.  

Grazie a questa operazione, molti piccoli furono nascosti e si salvarono dai campi di concentramento: Nicholas Winton dimostrò e fu in grado, reagendo all’apatia e all’indifferenza del proprio Governo,  di far scappare un totale di 669 bambini prima che la missione venisse interrotta a causa della chiusura dei confini. 

Il film si divide tra alcuni momenti della vita quotidiana di Winton anziano e altri in cui la sua memoria, ossessionata dal passato torna a ricordare le fughe, in particolare modo l’ultima non riuscita. Il racconto fedele alla realtà ci accompagna verso l’happy end, in cui il suo impegno venne riconosciuto pubblicamente seppur in ritardo,  (negli anni Ottanta) e quando gli fu data occasione di incontrare nuovamente gran parte di quei bimbi a cui aveva salvato la vita. Il ciò divenne possibile  grazie a una famosa trasmissione televisiva, in cui gli fu preparata una sorpresa incredibile per cui tutti i “bambini” ora diventati adulti sedevano nello spazio alle sue spalle.

Una scena molto forte, in cui Hopkins dimostra di essere uno dei più grandi interpreti dei nostri tempi, contribuendo a rendere il film un flusso di continue emozioni di gioia e dolore, le quali si sovrappongono senza poterle distinguere.

Winton è stata una figura molto meno conosciuta di quella di Oskar Schindler,  ma non meno fondamentale durante un periodo come il conflitto mondiale, devastante per l’intera umanità; non è di poco valore salvare numerose vite di innocenti, in così poco tempo e rischiando di essere ucciso in qualsiasi momento.

Da notare, infine, un elemento importante riguardo alla natura del titolo del film: con esso il regista ha voluto sottolineare il forte legame tra la storia e le radice del protagonista, One Life, ovvero un riferimento al Talmud ebraico, secondo il quale: “puoi salvare il mondo intero se riesci a salvare una sola vita. 

Presentato in Anteprima alla Festa di Roma 2023 in “Alice nella città”   (Film di chiusura)
In sala dal 21 dicembre 2023


One Life Regia: James Hawes; sceneggiatura: Lucinda Coxon, Nick Drake fotografia: Zac Nicholson; montaggio: Lucia Zucchetti; musica: Volker Baltermann; interpreti: Antony Hopkins, Helena Bonham Carter, Johnny Flynn, Lena Olin, Jonathan Pryce,; produzione: See Saw Fil, BBC, MBK Production, Cross City Films, ; origine: UK, 2023; durata: 110 minuti; distribuzione: Warner Bros. Pictures.

1 thought on “One Life di James Hawes

  1. One of my proudest moments as a father was when my son, a preteen at the time, cried at the end of Schindler’s List. Now that he’s a grown-up, I hope he sees this film and has the same response.

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