Festa di Roma: Suspicious Minds di Emiliano Corapi (Alice nella città – Concorso Panorama Italia)

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Giulia e Fabrizio si ritrovano casualmente intrappolati nell’ascensore di un hotel. Sono a Roma in vacanza con i rispettivi compagni. Non si conoscono, né sembra abbiano granché voglia di conoscersi. Il montaggio stacca presto la scena, un’ora e mezza durata un minuto. Ma tornati dai compagni qualcosa non torna, tanto nello sguardo dei partner quanto in quello dello spettatore. Il primo gesto registico di Suspicious Minds è insinuare sguardi misteriosi. Già prima della scena in ascensore Fabrizio scruta fuori dalla finestra, come se fosse in attesa di qualcuno che conosce o di qualcosa che possa smuovere la propria vita.

Guardare gli altri sembra un modo di celare la propria insoddisfazione. Nella scena iniziale Daniele e Giulia (interpretati da due volti emergenti come Matteo Oscar Giuggioli e Amanda Campana) fanno la coppietta ventenne innamorata che si promette eterno amore e prende in giro chi non s’ama come loro, chi cerca altro al di fuori del proprio fidanzato. È un’inconsapevole performance funzionale solo a rafforzare una propria convinzione, ma presto saranno loro a cercare altro. Fabrizio ed Emilie sono invece una coppia ultraquarantenne residente da tempo in Olanda. Anche Emilie è ossessionata da uno sguardo altrove, la figlia adolescente rimasta a casa, e non nota invece lo sguardo distante del marito.

Il gioco di sguardi si trasforma presto in un profluvio di insinuazioni, dubbi e condanne che riportano alla parola ciò che si cercava di mantenere celato. Daniele organizza a insaputa della compagna un pranzo a quattro. Vuole incastrare la fidanzata. Così la performance di coppia si rivela nella sua essenza una messa in scena.

Matteo Oscar Giuggioli e Amanda Campana

Il film rafforza ulteriormente l’escalation di sospetti ritornando spesso sulla “scena del crimine” e aggiungendo ogni volta un indizio in più su ciò che è effettivamente successo. Qualcosa non torna nelle spiegazioni dei sospettati, ma allo spettatore non è dato saperne di più dei partner. La situazione, infine, si capovolge quando è il sospettato che inizia a sospettare ed è ciò che è successo fuori dall’ascensore a essere messo sotto investigazione.

Il twist non aggiunge elementi originali alla narrazione che non regge creativamente alla lunga risultando monotona e stiracchiata. Malgrado lasci una minima soddisfazione allo spettatore con la spiegazione dell’accaduto, il film si conclude mestamente tra accettazione e rifiuto degli errori. Il regista Emiliano Corapi guarda evidentemente al cinema di scrittura di Paolo Genovese per questo fin troppo letterale Suspicious Minds. Il gioco risulta sapiente nella costruzione di sguardi e d’identificazione, ma un po’ troppo caricaturale nella costruzione dei personaggi e nella direzione attoriale. A un certo punto la figlia della coppia di quarantenni chiede per telefono ai genitori “Perché non vi divertite piuttosto?” ed è un po’ la domanda che verrebbe da chiedere al regista così preso dal proprio meccanismo narrativo e dalla propria condanna del sospetto da non riuscire a sviluppare un gioco ben più intrigante con lo spettatore.


Suspicious MindsRegia e sceneggiatura: Emiliano Corapi; fotografia: Claudio Cofrancesco; montaggio: Luca Benedetti; musica: Emiliano Corapi; scenografia: Luisa Iemma; interpreti: Francesco Colella, Amanda Campana, Matteo Oscar Giuggioli, Thekla Reuten; produzione: Andrea Petrozzi per World Video Production, Marco Colombo per Adler Entertainment, Riccardo Marchegiani per Bling Flamingo, Fabio Conversi, Rai Cinema; origine: Italia, 2023; durata: 82 minuti; distribuzione: Adler Entertainment.

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