Festival del cinema spagnolo e latinoamericano XV° edizione (Roma 6-12 ottobre): Paula di Florencia Wehbe

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“Possiamo ricordare molte pietre miliari della nostra vita con perfetta chiarezza: le nostre prime mestruazioni, il nostro primo bacio, un litigio o un incidente che abbiamo avuto. Situazioni o aneddoti che ci hanno fatto crescere o imparare. Ma qual è stato il momento esatto in cui abbiamo appreso che i nostri corpi non bastano? Quando il nostro aspetto è diventato così importante? Chi ci ha insegnato il concetto di bellezza, quali strumenti ha utilizzato?”.

Florencia Wehbe  riesce a raccontare con efficacia,  senza enfasi ed eccessi l’ universo complicato dell’adolescenza e con il suo Paula porta sullo schermo gioie, dolori e nevrosi di quel momento dell’esistenza difficile e complesso.

In particolare, l’ adolescenza e i suoi drammi sono filtrati dallo sguardo di una quattordicenne come tante, la Paula del titolo (Lucia Castro), che, dietro a un sorriso accogliente, nasconde e soffre l’ inadeguatezza tipica di quell’età ingrata e delicata.

Prima di sbocciare e di fare l’ ingresso nel mondo adulto ci si sente acerbi, insicuri, mai soddisfatti della nostra faccia, mai contenti della nostra personalità, sempre inquieti e in fermento.

Il corpo cambia e lo specchio, mai generoso, rimanda un’immagine ben lontana dalla perfezione patinata e poco raggiungibile dello stereotipo imposto dai modelli di bellezza femminili.

Paula è solare, molto dolce, bella ma non in senso classico; scontenta del suo corpo formoso è  in carne e vorrebbe essere ammirata dalle sue amiche fidate, essere corteggiata dai ragazzi,  entrare a tutti i costi nel vestito della sorella super magra, Sofi, forse il suo modello e il suo obiettivo più raggiungibile.

La famiglia della ragazza sembra unita nel supportarla  e accanto a lei ha un gruppo di amiche fedeli e complici con cui condividere le giornate. Eppure si sente sbagliata, non ama se stessa, la sua vita e il suo corpo.

La mattina, davanti scuola con il gruppo di amiche inseparabili si ritrova a fumacchiare aspettando l’ inizio delle lezioni e la sera, trasformate tutte in piccole dive piene di glitter e strette in abiti aderenti si divertono a osare, giocando, ingenuamente, a sedurre i propri coetanei.

E per tutto il tempo,  da mattina a sera,  la percezione di sé e l’ immagine riflessa allo specchio rappresenta un punto fondamentale per loro. Soprattutto per Paula.

L’ accettazione di sé stessa diventa quasi una lotta, che la protagonista comincia a combattere contro un corpo troppo evidente, troppo pieno, troppo visibile.

Lo specchio deforma e peggiora la realtà nella sua testa già confusa e  l’ orrore compare nei suoi sogni, che diventano progressivamente sempre più inquietanti. L’ inconscio notte dopo notte, le suggerisce una trasformazione necessaria e un evoluzione, anzi, un cambio di pelle vero e proprio.

L’incubo cresce senza strappi ed eccessi: il ritratto del suo cambiamento – prima di tutto mentale – sembra vero, reale, senza enfasi eccessiva o esagerazioni.

Spinta dal desiderio di piacere e piacersi di più, la protagonista, navigando  ansiosamente nel web scopre un blog per perdere peso velocemente e la sua mente comincia ad aprire le porte a un meccanismo di  imposizioni pericoloso e potenzialmente distruttivo in cui  l’ unica soluzione possibile sembra il divieto assoluto di ingurgitare cibo e schifezze,  con la speranza di entrare nel vestito d’ argento laminato di Sofi. L’obiettivo immediato diventa quindi qualche chilo in meno e la speranza di perdere peso velocemente. e con poco sforzo.

È un percorso, quello di Paula,  che comincia quasi come un gioco e rischia di diventare altro mostrando le deviazioni che si intrecciano quando l’ oscurità del mondo social incontra l’ insicurezza e il terrore di non essere accettati e di sentirsi eternamente nel posto sbagliato e nel corpo sbagliato, soprattutto.

Un binomio pericolosamente possibile che la regista Florencia Wehbe dipinge dettagliatamente portando sullo schermo contraddizioni, piccole gioie e tratti chiaroscurali di adolescenti tipiche che tipiche però non si sentiranno mai.

Ed è questa l’ eterna lotta interiore che viene fuori, con semplicità e genuinità nel delicato, malinconico e intenso film intitolato Paula.


Paula   Regia: Florencia Wehbe ; sceneggiatura: Florencia Wehbe, Daniela De Francesco; fotografia: Nadir Medina;   interpreti: Lucia Castro (Paula), Beto Bernuez (Horacio), Liz Correa (Pia), Astor Daga (Facundo), Tiziana Faleschini (Ana) Lara Griboff (Camila), JulietaMontes (Micaela), Maria Belen Pistone (Alejandra) Virginia Shultess (Sofia)produzioneBombilla Cine, The Piranesi ExperienceorigineArgentina/Italia, 2022; durata: 90’.

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