RENDEZ-VOUS – Festival del Nuovo Cinema Francese (Roma 2-6 aprile 2025): Trois amies  di Emmanuel Mouret

  • Voto
4


La pellicola apre con una ironica voce fuori campo maschile che descrive i personaggi che compaiono sullo schermo e che si trovano in un liceo: Lei è Joan (India Hair) e insegna inglese, lei è Alice (Camille Cottin) ed è la professoressa di francese, lui è Thomas (Damien Bonnard) che è venuto a sostituirmi come professore di matematica…

La voce fuori campo accompagna i primi minuti rivolgendosi anche agli spettatori, dichiarandosi personaggio, fino a quando entra in scena: è Victor (Vincent Macaigne), marito di Joan, padre della loro bambina, non più amato da sua moglie, come lei dichiarerà confidenzialmente davanti a un caffè ad una delle sue migliori amiche, Alice. All’uscita le due donne vengono raggiunte da Rebecca (Sara Forestier), ultimo componente del trio che dà il titolo al film.

Le tre amiche parlano d’amore, di uomini, di come stare in una relazione amando di meno, di come trasformare l’innamoramento in qualcosa di altro, di come non sentirsi in colpa desiderando la felicità. Rebecca è vaga riguardo alla sua relazione con Mister X, un uomo sposato che non introduce al gruppo di amici, destando sospetti. Sono donne in movimento, colte alle prese con ingranaggi romantici ed esistenziali, hanno un forte afflato di intimità ma l’amicizia a tre è cosa strana; quindi, si dividono spesso in momenti di complicità a due.

Joan è in difficoltà perché ha scoperto di non amare più suo marito: tergiversa, adduce scuse ma ad un certo punto si trova costretta a confessarlo anche a lui. Victor, di contro, è oppressivamente pazzo della moglie, l’ha ossessionata di dichiarazioni d’amore, durante i litigi offre sempre un’ultima possibilità di ripensamento all’amata che, invece, è arrivata al capolinea, lo lascia. Quella sera Victor va in un bar, si ubriaca, ha un incidente stradale e muore. Ecco spiegato il tono: Victor, in omaggio alla famosissima voice over di Viale del tramonto (Billy Wilder, 1950), è la voce narrante onnisciente del film in quanto deceduto e, di conseguenza, una sorta di osservatore dall’alto dei fatti. Joan apprende della morte del marito a scuola, dalla polizia stradale che si presenta a cercarla: un senso di colpa immenso si impossessa di lei.

Gli intrighi sentimentali sono appena cominciati. La girandola di personaggi fa in tempo a innamorarsi e a non esserne più sicura, a tradire senza senso di colpa o a baciare senza convinzione, a fare fantasie e a incontrar fantasmi che danno la propria benedizione. Ci si strugge, si sente una straziante nostalgia, ci si abbraccia per l’ultima volta, si prova ad accontentarsi di tenerezza al posto di passione.

In questa commedia umana non esiste un personaggio che non commetta errori, la fallibilità è di tutti, la confusione è giustificata dalla sola esistenza su questa terra, per merito di una leggerezza di sceneggiatura – addosso a una solida analisi psicologica dei personaggi – si sorride in maniera intelligente dei ribaltamenti continui, degli equilibri instabili di chi vive la vita, e l’amore, con la grazia del funambolo. Bravo (con accento sulla o, alla francese) a Emmanuel Mouret per la direzione di un cast azzeccatissimo.

In Concorso al Festival di Venezia 2024.
Venerdì 4 aprile ore 20.45 al Nuovo Sacher di Roma alla presenza della regista.


Trois amies – Regia: Emmanuel Mouret; sceneggiatura: Emmanuel Mouret, Carmen Leroi; fotografia: Laurent Desmet; montaggio: Martial Salomon; musica: Benjamin Esdraffo; interpreti: Camille Cottin, Sara Forestier, India Hair, Grégoire Ludig, Damien Bonnard, Vincent Macaigne, Éric Caravaca; produzione: Moby Dick Films;  origine: Francia, 2024; durata: 110 minuti; distribuzione: Lucky Red.

 

 

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