Perpetrator di Jennifer Reeder

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Perpetrator  – così si intitola in “Panorama” il secondo lungometraggio della cineasta e video artista americana Jennifer Reeder, che già conosciuta in diversi festival tra cui Venezia e il Sundance, alla  Berlinale del 2019 aveva presentato nella sezione “Generation14plus” il thriller adolescenziale Knives and Skin.

Anche la protagonista di questo Perpetrator è un’adolescente, la giovane e inquieta Jonny (Kiah McKirnan), la quale, con grande destrezza, usa le forcine per capelli, non solo per pettinarsi – da notare come le sue acconciature si trasformino continuamente nel corso del film -, ma anche per aprire serrature di ricche ville dove andare a rubacchiare. I soldi che ricava dalla vendita degli oggetti, li consegna con fierezza al padre. I vestiti rubati invece preferisce tenerli per sé e pavoneggiarsi davanti allo specchio, come sono solite fare le adolescenti. Il padre, emotivamente assente, spaventato dall’avvicinarsi della maggiore età della figlia, decide di mandarla a stare da una lontana zia.

Arrivata nella nuova città, Jonny mantiene le sue cattive abitudini, ma scoperta, viene punita dall’autoritaria zia. Nella nuova scuola invece deve vedersela non solo con le sue coetanee, ma anche con la misteriosa sparizione di alcune ragazze. Ovunque sui muri sono appese le loro foto.

Tornata a casa la sera del suo diciottesimo compleanno, trova la zia ad aspettarla con una bellissima torta, preparata secondo una segreta ricetta di famiglia. Un solo morso le permette di acquisire lo speciale potere di sentire dentro di sé le emozioni altrui. Grazie a questa nuova facoltà Jonny entra in simbiosi con le ragazze sparite. Decide quindi di mettersi sulle loro tracce, smascherare il rapitore e salvarle. La catarsi finale in un bagno di sangue e la scoperta del colpevole segnano inevitabilmente il passaggio all’età adulta. La metamorfosi ormai è completa.

Perpetrator  ricorda vagamente l’estetica dei b-movie, tipica di alcuni horror americani degli anni Ottanta, rivista e interpretata in chiave femminista e queer. Reeder utilizza così molti elementi caratteristici dei suoi film precedenti e tutto il film è un continuo gocciolare di sangue, dal naso o dalla bocca; abbondano le ferite, le macchie di sangue che si allargano, addirittura gorgogliano, di un denso rosso. Non mancano le dita che eroticamente penetrano e sprofondano in queste aperture sanguinanti, accompagnate da espressioni talvolta di dolore, altre di piacere.

La regista Jennifer Reeder

Il film mescola fin dalle prime immagini componenti dell’horror e del Coming-of-age per realizzare un’estetizzante trash movie femminista: la protagonista Jonny è la giovane preda che si ribella al suo destino di vittima, ruolo a cui solitamente viene relegata la donna nel genere horror.

In questa edizione della Berlinale in cui la sezione retrospettiva porta il titolo “Young at Heart” con  una selezione di film incentrati sul “Coming of Age at the Movie”, Perpetrator di Jennifer Reeder sembra pensato ad hoc e di sicuro non potrà passare inosservato.


Perpetrator  – regia: Jennifer Reeder; interpreti: Kiah McKirnan, Alicia Silverstone, Christopher Lowell, Melanie Liburd, Ireon Roach; origine: USA / Francia 2023; durata: 100 minuti.