Oggi, 10 febbraio, si apre la 72° Edizione del Festival di Berlino che terminerà tra dieci giorni, il 20. A differenza dell’anno scorso la manifestazione è in presenza ed è stata di certo una decisione politica per niente facile in tempi di pandemia. Anche perché a quanto si prevede, la diffusione di Omicron qui in Germania raggiungerà, a detta degli esperti, lo zenit proprio alla metà di febbraio, quindi in pieno svolgimento della Berlinale 2022. Le misure sanitaria per chi sfiderà malgrado tutto la difficile situazione con non pochi disagi per raggiungere le agognate sale, sono molto rigide e prevedono dei tamponi giornalieri per gli accreditati da fare ogni mattina.
E’ previsto che la gran parte del programma si svolga in solo sei giorni per gli addetti ai lavori, così che le due sezioni competitive, il Concorso e Encounters si chiuderanno con i premi già il 16. I quattro giorni finali saranno, invece, aperti e rivolti al pubblico cittadino.
Il programma sempre estremamente nutrito, è stato ridotto ma non poi in maniera così significativa, come si può vedere dall’elenco qui sotto, dove per altro non abbiamo riportato il cartellone di due sezioni parallele, Panorama e Forum, non certamente poco significative.
In ogni caso, almeno dalle prime informazioni – ma verificheremo nel corso della manifestazione -, sembra che diverse proiezioni siano già state preventivamente esaurite il primo giorno dell’acquisto on line dei biglietti, il che probabilmente potrebbe essere dovuto (ma forse non solo), al fatto che i cinema in questo periodo in Germania funzionano al 50% della capienza.
Malgrado tutte le difficoltà, ci impegneremo per quanto possibile a seguire il Festival con passione e in modo sistematico come negli anni scorsi. Quindi bando alle chiacchiere.
Diversi sono i film molto attesi a partire da quello d’apertura Peter von Kant di François Ozon – i cinefili nostri lettori potranno scegliere quali sono tra le tante le opere in programma le più appetibili. Che so: quelle di Rithy Panh, Ursula Meier, Andreas Dresen, Hong Sangsoo, ecc. Ma al di là dei nomi più noti, pur in presenza di pochi film di debutto, diverse sono i titoli selezionati in Concorso su cui è difficile fare previsioni – e questa incognita può pesare a favore o contro questa impervia Berlinale.
Ma non aggiungiamo di più – se non qualche sintetica informazione sulla rappresentativa italiana, che forse grazie alla presenza di un Direttore artistico del nostro paese, Carlo Chatrian, (ma non crediamo che questo sia il motivo vero…) si presenta più nutrita del solito.
Scontato l’omaggio nei “Berlinale Classics” al centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini con la versione restaurata di Mamma Roma (1962), in Concorso troviamo la terza opera che ha a che fare con Luigi Pirandello, Leonora addio, di Paolo Taviani (90 anni – complimenti!), primo film realizzato senza Vittorio, scomparso nel 2018 – interpretato da Fabrizio Ferracane, Matteo Pittiruti, Dania Marino e Dora Becker e con le musiche di Nicola Piovani. Per la cronaca, proprio dieci anni fa i due fratelli avevano vinto a Berlino un Orso d’oro con Cesare deve morire.
Un altro veterano del cinema italiano, Dario Argento presenta nella sezione “Berlinale Special Gala” il suo ultimo thriller Occhiali neri, interpretato dalla figlia Asia e Ilenia Pastorelli.
In “Panorama” troviamo, infine. oltre documentario Nel mio nome di Niccolò Bassetti, tre titoli di fiction: Calcinculo di Chiara Bellosi, Nous, Étudiants! del regista centro-africano Rafiki Fariala e Una femmina di Francesco Costabile.
Ed ecco qui di seguito il Cartellone (solo parziale) del Festival.
CONCORSO (18 film)
- – Peter von Kant di François Ozon, France (film d’apertura)
- – A E I O U – A Quick Alphabet of Love di Nicolette Krebitz Germany /France
- – Alcarràs di Carla Simón, Spain / Italy
- – Both Sides of the Blade di Claire Denis, France
- – Rimini di Ulrich Seidl, Austria / France /Germany
- – Call Jane di Phyllis Nagy, Usa
- – A Piece of Sky di Michael Koch, Swiss/Germany
- – Everything Will Be Ok di Rithy Panh, France /Cambodia, documentary form
- – La ligne di Ursula Meier, Switzerland / France / Belgium
- – Leonora addio di Paolo Taviani, Italy
- – The Passengers of the Night di Mikhaël Hers, France
- – Before, Now & Then di Kamila Andini, Indonesia
- – Rabiye Kurnaz vs. George W. Bush di Andreas Dresen, Germany / France
- – Robe of Gems di Natalia López Gallardo, Mexico / Argentina / USA
- – The Novelist’s Film di Hong Sangsoo, South Korea
- – One Year, One Night di Isaki Lacuesta, Spain / France
- – That Kind of Summer di Denis Côté, Canada
- – Return to Dust di Li Ruijun,China
ENCOUNTERS (15 film)
- – A Little Love Package di Gastón Solnicki, Austria / Argentina
- – See You Friday, Robinson di Mitra Farahani, France /Swiss/Iran/Lebanon, documentary form
- – Axiom di Jöns Jönsson, Germany
- – Brother in Every Inch, di Alexander Zolotukhin, Russian Federation
- – Coma di Bertrand Bonello, France
- – Father’s Day di Kivu Ruhorahoza, Rwanda
- – Flux Gourmet di Peter Strickland, UK/USA /Hungary
- – The City and the City di Christos Passalis, Syllas Tzoumerkas, Greece
- – American Journal di Arnaud des Pallières, France
- – Small, Slow but Steady di Shô Miyake, Japan / France
- – Mutzenbacher di Ruth Beckermann, Austria, documentary form
- – Queens of the Qing Dynasty di Ashley McKenzie,Canada
- – Sonne di Kurdwin Ayub,Austria
- – Unrest di Cyril Schäublin, Swiss
- – The Death of my Mother di Jessica Krummacher, Germany
BERLINALE SPECIAL GALA (8 film)
- – Against the Ice di Peter Flinth, Iceland / Denmark
- – About Joan di Laurent Larivière, France /Germany /Ireland
- – Gangubai Kathiawadi di Sanjay Leela Bhansali, India
- – Good Luck to You, Leo Grande di Sophie Hyde, UK
- – Incredible But True di Quentin Dupieux, France / Belgium
- – The Forger di Maggie Peren, Germany/Luxembourg
- – Occhiali neri di Dario Argento Italy/France
- – The Outfit di Graham Moore, Usa
BERLINALE SPECIAL (6 film + 2 corti) Tutti forma documentaria e/o short
- – 1341 Frames of Love and War di Ran Tal, Israel /UK/ USA
- – A German Party di Simon Brückner, Germany
- – Le chêne di Laurent Charbonnier, Michel Seydoux, France
- – Nest di Hlynur Pálmason, Denmark /Iceland, short film
- – Nothing Lasts Forever di Jason Kohn, USA
- – North Terminal di Lucrecia Martel Argentina, short film
- – This Much I Know To Be True di Andrew Dominik,