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Voto
È decisamente divertente il meta-docu di Stefano Petti dal titolo Quel maledetto film su Virzì presentato da poco alla Festa del Cinema di Roma e che a partire dal primo di novembre sarà visibile su Sky e su Now. Tutto inizia nel 2010 (ma probabilmente già molto prima) quando Alessio Accardo e Gabriele Acerbo pubblicano un libro/monografia/intervista/su Virzì che varia il titolo di un suo celebre film, ovvero My Name is Virzì aggiungendo come sottotitolo
Non si capisce se alla fine l’idea che tiene insieme il tutto sia stata trovata. Si potrebbe pensare di sì: chiamati sul set di Siccità i tre involontariamente, forse casualmente divengono parte della pellicola, vengono cioè seppur brevemente inquadrati e raggiunto questo obiettivo – che equivale ad esser divenuti parte integrante del cosmo narrativo del regista toscano, non più dunque cronisti/critici comunque esterni, continuamente presenti ma distanti e a tratti piacevolmente fastidiosi, ma appunto finalmente annessi alla narrazione – si calmano e licenziano il film così com’è, perché, al di là tutto, era proprio questo, forse, quello che volevano questi tre personaggi in cerca d’autore. Anche se poi nell’ultimissima scena che precede i titoli di coda si capisce che lo stalking continua anche dopo aver ricevuto l’onore di entrare a far parte del film. In questa sequenza finale si vede Pierfrancesco Favino a spasso col cane, e nei titoli di coda si annuncia, scherzosamente (?), che la prossima vittima di dieci anni di stalking sarà lui, in vista com’è ovvio di un documentario tutto da costruire.

Esiste tuttavia anche l’ipotesi, per la quale io personalmente propendo, che la conclusione del film sia costituita da una sorta di suprema rassegnazione da parte dei tre autori /sceneggiatori /montatori (autentici alter-ego dei tre sceneggiatori di Boris): un’idea che tenga davvero insieme tutta l’enorme quantità di materiale raccolto, una struttura, malgrado tutto, i tre in fondo non l’hanno trovata. È questo, forse, il punto di approdo della loro “Bildung”, della loro formazione (un termine che ricorre, seppur in modo ironico, nel film): rassegnarsi alla meraviglia del caos.
Su Sky dal 1 novembre 2023
Quel maledetto film su Virzì; regia: Stefano Petti; sceneggiatura: Alessio Accardo, Gabriele Acerbo, Enrico Pacciani, Stefano Petti; fotografia e montaggio: Eugenio Persico; produzione: Alkermes; origine: Italia 2023; durata: 76′; distribuzione: Sky
