Sicilia Queer Filmfest XIV° Edizione (Palermo, 25-31 maggio): Arancia bruciata di Clémentine Roy (Panorama Queer)

  • Voto

In un’indefinita zona rurale del sud Italia, una comunità di augure si riunisce per contemplare il volo degli uccelli e attraverso l’osservazione predire i fenomeni atmosferici, leggere il proprio destino. Una di queste augure spiega che l’altezza del volo degli uccelli può essere indice di buono o brutto tempo, perché il loro volo è in accordo, non in contrasto e non indifferente, con la natura. Le sue predizioni derivano da un antico calendario divinatorio romano, altre scaturiscono da improvvisate tarantelle. Dalla contemplazione si passa al rito: la raccolta di bacche ed erbe, tatuaggi, graffiti di corvi, un rogo di mobili nella notte. Il tentativo di far luce su quel buio primordiale da cui tutto il vivente proviene.

 Al di là di questi piccoli gesti seriali che cercano di ritrovare un contatto con la natura, non sembra esserci spazio per ulteriore agentività umana. Lontani dalla civiltà, con i suoi centri urbani (iper)abitati, i suoi mezzi di trasporto (iper)veloci, i suoi strumenti di (iper)connessione, c’è solo la quiete, il sollazzo, la noia: stravaccarsi su un’amaca, prendere il sole, farsi una nuotata. Una vita non molto differente da quella animale: qui una gallina, un gatto, un cavallo che mangia il cocomero, hanno lo stesso peso narrativo, la stessa importanza nell’inquadratura, dell’umano. Unica eccezione, unico momento realmente “civile”, è l’irrompere in strada di una manifestazione contro le leggi anti-immigratorie. Un momento ripreso indistintamente rispetto al resto dell’attività umana presente nel film, come se la protesta non dipendesse da un ethos civile, da una razionalità moderna post-giacobina, ma fosse piuttosto un ulteriore ritualità dell’umano per riprendere contatto con la propria natura.

 Arancia bruciata è d’altronde frutto di un collettivo queer, Elinka, che fa della contestazione dell’ordine e delle gerarchie presenti il principio della sua attività produttiva. La ripresa di miti ancestrali, di riti propiziatori, non ha per questo nulla di passatista, nostalgico di un mondo che non si è mai vissuto, bensì offre la possibilità allo spettatore moderno di una fuga verso la campagna (come tanta fiction degli ultimi decenni, si pensi al recente I Delinquenti). Per il collettivo è l’occasione, inoltre, di smantellare alcune gerarchie che proprio la ragione moderna assume come distinte e ben definite, e che anche il cinema ha perlopiù giustificato: la predilezione per l’umano e le sue attività rispetto all’animale e alla natura; per l’azione rispetto alla quiete. Ciò ha chiaramente riscontri anche nella produzione di un film, visto che la divisione del lavoro non prevede più un regista-autore la cui volontà risulta decisiva nella scelta di ogni componente filmica e pro-filmica.

Il punto decisivo della questione è, anzi, il de-centramento dell’umano in quanto soggetto produttore del proprio destino e del proprio universo. Il punto di vista etnografico con la sua disposizione alla contemplazione permette infatti un’analisi di stampo naturalista sul rapporto tra l’uomo e l’ambiente circostante. Fare una scelta dipendente non da un atteggiamento calcolante-raziocinante ma dal moto degli uccelli, dal rovinio di un tuono, dalla comparsa di una stella, vuole dire ammettere un comune destino con il vivente. Ma vuole dire superare anche la più decisiva delle distinzioni stabilitesi nel tempo: quello tra la luce della ragione e il buio dell’irrazionale. Così, infine, giungiamo a quel buio primordiale in cui la musica umana risuona tanto quanto il gracidare di una rana, in cui una fugace apparizione ci riporta all’origine della nostra fede nei segni e in ordini ulteriori.


Arancia bruciata – Regia: Clémentine Roy; fotografia: Clémentine Roy, Ivan Markovic; montaggio: Ninon Liotet; intepreti: Marta Orlando, Rossella Palmiero, Arcangela Saputo, Daniela Ianniello; produzione: Elinka Films, Kirberg Motor; origine: Francia/Germania, 2024; durata: 74 minuti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *