Festa del Cinema di Roma: On falling di Laura Carreira (Freestyle)

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On falling è un film bellissimo. On falling è un film durissimo. On falling è un film che lascia un segno. L’opera prima di Laura Carreira, portoghese che ha studiato cinema ad Edimburgo, è qualcosa che non si dimentica: tutto girato in interni (le poche scene in esterni non regalano sollievo), poco parlato, inquadrature protratte a lungo. La regia in questa storia non è prettamente formale, è linguaggio che sgorga in maniera inevitabile dal senso della messa in scena.

Aurora (Joana Santos) è una immigrata portoghese che lavora come magazziniera in una azienda della provincia scozzese. Passa la giornata in piedi tra gli enormi scaffali con un carrello e un lettore di barcode per le mani. All’ora di pausa si siede a mangiare con i colleghi che a malapena conosce. In una delle prime scene un operaio specializzato di una certa età la prende in giro per la sua espressione seria e le dice che bisogna divertirsi, la vita è troppo breve per non lasciarsi andare a divertirsi. Così consiglia un detto scozzese.

Di Aurora lo spettatore non verrà a sapere nulla più di quello che si vede sullo schermo: passa la maggioranza del suo tempo libero guardando in maniera ossessiva il suo telefono cellulare, anche durante i pasti; va e torna dal lavoro in macchina con una conoscente con cui parla nella sua lingua, unica persona con cui ha un minimo di confidenza; è silenziosa e mite, precisa e ligia. Vive in un appartamento condiviso da coinquilini di varie parti del mondo, tutti immigrati in Inghilterra, con cui scambia un paio di battute sulla spesa e sulle bollette. Fa una vita quasi monacale, senza picchi, molto solitaria. Non sembra avere interessi particolari. Alla mensa un giorno ha un breve scambio di battute con un ragazzo con la coda, un tipo gentile: forse le piace, chi lo sa? Qualche giorno dopo, sempre durante la pausa pranzo, qualcuno dice che il tipo gentile con la coda si è tolto la vita impiccandosi in un appartamento dove viveva con altri. Ne parlano a tavola, chi turbato, chi arrabbiato immedesimandosi con coloro che lo hanno trovato. Era una vita come la loro, di solitudine e lavoro alienato. Il tipo con la coda forse era troppo gentile, troppo fragile, sperduto. Ma chi dice che il prossimo non sarà uno di loro?

Joana Santos

Le aspettative sono basse, la qualità della vita è bassa, il salario è basso, basta un nonnulla per sballare il precario equilibrio, basta perdersi d’animo ed è finita. Aurora si ripara nel silenzio, nella negazione di sé stessa come individuo desiderante, Aurora non si confida con nessuno, non alleggerisce mai il fardello che porta, non ha fortuna, è così sola che ha perso la fiducia in sé e negli altri, naviga allo sbando tra onde che si fanno alte.

La routine ripetuta all’infinito in una declinazione triste di azioni che non portano valore alla quotidianità, sfinisce la quieta accettazione della giovane donna: non ci si può rassegnare passivamente al proprio destino, non si può vivere l’ineluttabilità della scansione temporale dei giorni senza desiderare altro. Ma la sorte comporta imprevisti, inciampi, svenimenti improvvisi e violenti ma lentissimi, tutta la storia è percorsa da rallentamenti sfinenti, da tentativi maldestri di riscatto: la durezza degli eventi porteranno la protagonista a capire che è impossibile opporsi da soli in una società volta al consumismo e allo sfruttamento dei più deboli. Aurora è un personaggio integerrimo, rigoroso, di profondo dolore, a cui lo spettatore si affeziona fisicamente: bella senza che questa dote le regali alcunché, timidamente gentile senza riscontro, giovane e fiera eppure provata nel fisico dalla vita di stenti.

On falling si tradurrebbe letteralmente sulla caduta, riguardo al crollo. Riguardo alla protagonista il titolo assume letterariamente il senso di una persona in bilico su un baratro, sul punto di cadere. Aurora ogni giorno potrebbe prendere la corda che scansiona con la sua pistola elettronica, portarla a casa, appendersi e farla finita come il collega gentile con la coda. Non dà mai in escandescenze, non alza la voce, piange poco o mai. Ha una vita media, in cui non succede mai niente, ripetuta all’infinito come un topolino che gira a vuoto sulla ruota. Come può salvarsi da un destino già scritto? Il detto scozzese insegna: siamo qui per divertici, la vita è breve. Forse si può cercare almeno di provarci.


On fallingRegia e sceneggiatura: Laura Carreira ; fotografia: Karl Kürten; montaggio: Helle le Fevre; musica: Ines Adriana; interpreti: Joana Santos, Inés Vaz, Piotr Sikora, Neil Leiper, Jake McGarry, Ibxaso Moreno; produzione: BRO Cinema, Sixteen Films; origine: Gran Bretagna/ Portogallo, 2024; durata: 105 minuti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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