La gita scolastica di Una Gunjak

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Può una piccola bugia innocente crescere a dismisura fino a diventare un caso capace di destabilizzare gli equilibri di un sistema? Sì, se il contesto di riferimento è ottuso, chiuso e basato solo su sterili pregiudizi. La gita scolastica, diretto da Una Gunjak e già Menzione speciale al Concorso Cineasti del Presente di Locarno 2023, ci catapulta in una Bosnia contemporanea molto ottusa, falsa e moralista. La giovane regista si è ispirata a un fatto recente realmente accaduto. Nel dicembre del 2014 la Bosnia si è trovata ad affrontare un caso di cronaca molto controverso: sette studentesse tra i 13 e i 15 anni, mentre si trovavano in gita con la scuola a Sarajevo, sono rimaste incinta. Al loro ritorno a casa la notizia è divenuta di dominio pubblico, le ragazze sono state prese di mira e insultate dall’ opinione pubblica e una tempesta mediatica non le ha lasciate respirare, invadendo la loro sfera privata.

Il film si ispira a questa storia prendendo come riferimento lo sguardo di un adolescente per parlare dell’ottusità di un’intera società. La prospettiva è quella di Iman, giovane e ingenua protagonista, mossa dal desiderio di attirare l’ attenzione dei suoi coetanei e dal bisogno, frustrato, di legami affettivi coinvolgenti, sinceri e appassionati. Iman (Asja Zara Lagumdžija), ragazza insicura dall’ aspetto androgino, ha una cotta per un ragazzo più grande di lei. Un giorno, mentre sta giocando a “obbligo o verità” con i suoi amici, ammette candidamente di aver fatto sesso con il giovane dei suoi sogni.. Ma le sue bugie non si fermano lì e qualcosa sfugge… Iman, si inventa di essere rimasta incinta e si innesca una spirale distruttiva che raggiunge dimensioni incontrollabili tanto da creare una vera e propria scissione all’ interno del suo contesto. Lei, che in fondo mostra i tratti di un’ adolescente tipica, ha solo la mamma dalla sua parte, persino le amiche più strette l’abbandonano in nome di un’ apparenza sociale da preservare. Eppure, nello sguardo di Iman non c’è il vuoto, non c’è profonda tristezza, solo tanta solitudine perché la sua voglia di libertà si scontra con le aspettative sociali del suo universo, tutto contro di lei. Una società chiusa e dominata da pregiudizi che non perdona, persino le innocenti bugie di una ragazzina di 15 anni.

Nel mirino della regista c’è proprio la grettezza della società bosniaca ancora molto chiusa e moralista con la quale la protagonista deve confrontarsi pagando a caro prezzo la sua innocente voglia di evasione e di libertà. Gunjak, in modo intimo e senza esasperazione dei toni, traccia una sorta di romanzo di formazione abbastanza originale e sincero perché il percorso di evoluzione non approda, nel finale, a una rinnovata consapevolezza o crescita della protagonista e non vuole fornire insegnamenti o indicare una via da seguire.

Il percorso di Iman sta semplicemente nell’ incontro- scontro con il contesto di riferimento che risulta opprimente, giudicante e poco disposto ad accettare prospettive più aperte e libere da vincoli precostituiti.  Si tratta della ribellione di una ragazza che si oppone, silenziosamente, alla società a cui appartiene, e solo in questo modo, ovvero rompendo antichi equilibri precostituiti, evolve, matura e cresce. Non c’è un’ esplosione in lei ma solo un bisogno, un impellenza di scontrarsi con un sistema che non riesce a contenere la voglia giovanile di esplorare nuovi orizzonti, di provare esperienze elettrizzanti o di guardare oltre.

Da vedere.

In sala dal 7 novembre 2024.


La gita scolastica (Ekskurzija)  Regia: Una Gunjak; sceneggiatura: Una Gunjak; fotografia: Matthias Pilz; montaggio: Clémence Diard; musiche: Drasko Adzic; interpreti: Asja Zara Lagumdzija, Nada Spaho, Maja Izetbegovic, Mediha Musliovic, Izudin Bajrovic; origine: Francia/Bosnia-Erzegovina/ Norvegia/ Croazia/ Serbia, 2023; durata: 94 minuti; Distribuzione: Trent Film.

 

 

 

 

 

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